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“Cantar furlana” al Teatro Bismantova venerdì 4 maggio alle 21

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Il gruppo Landafurlà Terradifurlana presenta al Teatro Bismantova venerdì 4 maggio  alle 21 un nuovo spettacolo che unisce il trascinante ritmo della furlana, antica danza dell'Appennino Tosco-Emiliano, alle storie e leggende delle genti della montagna.
Il titolo è "Cantar furlana: l'antica danza dell'Appennino diventa canzone".
Ingresso euro 10 (gratuito sotto i 13 anni).
Per informazioni: Francesco Boni, Busana di Ventasso, cel.3336611274
CANTARFURLANA
uno spettacolo che dà nuova vita alla tradizione musicale d’Appennino
 
Il ritmo di furlana ha accompagnato per oltre cinque secoli la vita delle genti d’Appennino, un ritmo incessante di festa, amicizia ed amore. Il ballo più importante della tradizione nostrana è infatti una danza che affonda le proprie origini nel Cinquecento musicale e che si è diffusa velocemente nelle terre del Crinale appenninico.
Serve dunque difenderla, ma ancora meglio darle nuova vita con un’operazione come quella che compie il gruppo dei Landafurlà, sei giovani musicisti ben conosciuti in terra reggiana (il cantante Paolo Romei, i chitarristi Francesco Boni e Dario Sabattini, il violinista  Ezio Bonicelli, il fisarmonicista Mirko Ferrarini ed Edoardo Ponzi alle percussioni) che hanno saputo efficacemente mescolare il ritmo ternario della furlana a nuove sonorità per dar vita a dodici nuove canzoni sui testi più belli della tradizione colta e popolare dell’Appennino Tosco-Emiliano. 
L’esito dello spettacolo Cantarfurlana è lontano dalle consuete nostalgie folcloristiche o dal recupero filologico, ma anzi le musiche uniscono il ritmo frenetico originale ad una ispirazione viscerale ed elegante che riesce a donare un comune filo rosso a tutte le canzoni del progetto. Una pratica di futuro antico che riscopre e valorizza una biodiversità anche musicale del territorio Tosco-Emiliano senz’altro da conoscere e riscoprire.

5 COMMENTS

  1. Strepitoso! Musiche coinvolgenti, belli i testi e un ritmo sfrenato, ma anche leggero e suadente. Penso sia un progetto unico con una valenza che supera di molto il confine locale. Speriamo sia adeguatamente valorizzato e trovi gli spazi che si merita.

    (Elisabetta)

    • Firma - Elisabetta
  2. Davvero entusiasmante! Ritmi incalzanti e testi evocativi di un mondo pastorale che prende vita a tratti nei suoi aspetti più idillici e trasognati, a tratti in più realistici contrasti che trascinano l’immaginazione di chi ascolta in situazione. É il potere evocativo di questa musica popolare che si sposa a meraviglia con il nostro dialetto, quasi esistesse una strana alchimia tra il ritmo della furlana e la cadenza del parlato. Tutto appare naturale nell’esecuzione partecipe eppure composta di questi eccellenti musicisti: è la leggerezza che dissimula l’esercizio dei professionisti. Bel progetto! E ben riuscito! Un recupero creativo della tradizione che meriterebbe di ritrovare il suo pubblico d’elezione nelle aie, dove – ne sono certa – anche i più inibiti ascoltatori non resisterebbero alla tentazione della danza.

    (F.I.)

    • Firma - F.I.
  3. Che serata! Sono andata a teatro pensando alle bellissime foto con cui Amanzio Fiorini ha reso omaggio al popolo del nostro Appennino. Forse temevo che anche le musiche dei Landafurlà potessero essere un po’ malinconiche, come immagini in bianco e nero di un tempo che non c’è più. E invece ho scoperto che la furlana, rivestita di timbri freschi e vivaci, col suo ritmo trascinante può evocare immagini ricche di colori e di vita. Davvero questi ottimi musicisti sono degni eredi della miglior tradizione musicale emiliana e mostrano di avere “un piede nel passato, ma lo sguardo dritto e aperto nel futuro” come cantava Pierangelo Bertoli. Complimenti a tutti!

    (Maria Teresa)

    • Firma - maria teresa