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A 104 anni se n’è andata Rosina Zobbi

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All’età di 104 anni, martedì pomeriggio, si è spenta Rosa Zobbi, nota a tutti in paese come “Rosina”, una delle donne più longeve dell’Appennino e la più anziana del territorio comunale di Villa Minozzo.

Sempre lucida fino alla fine, Rosina aveva compiuto 104 anni da pochi mesi, il 10 marzo scorso, e per l’occasione era stata festeggiata amorevolmente da tutti i parenti e gli amici con una grande torta, un bicchiere di vino, tanti doni e fiori. Alcuni giorni prima, domenica 4 marzo, nonostante il freddo e la neve e l’avanzare dell’età, nonna Rosa non aveva voluto rinunciare a esprimere il suo diritto e dovere di voto e, con la figlia Adele Zobbi, si era presentata al seggio elettorale di Villa tutta contenta di “poter esprimere ancora la propria preferenza”, dando un esempio di vera cittadinanza attiva.

Fino a 100 anni inoltrati aveva continuato a cucinare prelibati piatti per la sua famiglia. La sua trasmissione preferita era “Il segreto”, di cui non aveva perso nemmeno una puntata. Di recente si era rotta il femore e aveva dovuto subire un’operazione, che aveva superato bene.

Vedova di Ennio Zobbi (deceduto quarant’anni fa), madre di tre figli, Marisa, il diacono Remo Umberto e Adele, e nonna esemplare di 4 nipoti e 3 pronipoti, Rosina era nota nel territorio montano per aver gestito con il marito, a Villa, il primo negozio di cartolibreria e materiale elettrico dell'Appennino.

I funerali si terranno oggi (giovedì 12 luglio), alle 14,30, partendo dalle camere ardenti dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo verso la chiesa parrocchiale di Villa, dove sarà celebrata la messa, poi si proseguirà a piedi per il cimitero locale. Lascia i figli Marisa, Remo Umberto e Adele, la nuora Giordana, il genero Ideo, i nipoti Manuela, Emanuele, Benedetta e Alessandro, i pronipoti Irene, Luca e Tommaso e i parenti tutti. Ai fiori si preferiscono opere di bene.

4 COMMENTS

  1. Caro Remo, hai potuto assistere al pieno compimento della vita di uno dei tuoi affetti più cari e adesso la riponi nelle braccia di Dio. Rivivo oggi le tue scommesse di vita nella scuola e le certezze con cui a primavera ho accompagnato per l’ultima volta mio papà come tu ora la tua mamma e sono vicina a te e alla tua famiglia, in particolare a Emanuele. Il più caro degli abbracci
    (Giovanna)