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Taglio dei vitalizi, anche per gli ex deputati votati nei collegi montani

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Maria Edera Spadoni, al centro, soddisfatta per il risultato (sin qui) raggiunto

Naturalmente ci sono i parlamentari della Camera reggiani eletti negli anni, anche nei collegi della montagna, tra i 1240 destinatari dell'avvenuto taglio del vitalizio deliberato dalla Camera.  “Sono davvero contenta del risultato portato a casa oggi: in quanto membro dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati ho votato il taglio dei vitalizi che rappresenta non solo un’ingiustizia abolita, ma anche una conquista di civiltà” dichiara la vicepresidente reggiana della Camera dei Deputati Maria Edera Spadoni.

“Con questa delibera, che non ha assolutamente un carattere punitivo, abbiamo cercato di riequilibrare un sistema di forte disequilibrio. Il taglio dei costi della politica è un esempio importante e ha un alto valore simbolico. Non riesco a non pensare ogni giorno a tutti quei cittadini che vivono in condizioni di povertà assoluta nel nostro Paese: oltre 5 milioni, ci riferisce l’Istat” incalza la parlamentare reggiana del M5S.

“Il risparmio sarà di circa 40 milioni di euro all’anno, 200 milioni di euro nel corso della legislatura. Un cittadino normale deve lavorare almeno 40 anni per maturare una pensione, mentre per gli ex parlamentari ad oggi sono stati sufficienti anche pochi anni (persino pochi giorni) di lavoro in Parlamento per assicurarsi a vita, anche ben prima di aver raggiunto l’età della pensione, un vitalizio pagato da tutti gli italiani. Uno scandalo e una vergogna assoluta” prosegue. “Non è stato necessario un iter di legge per raggiungere l’obiettivo, ma è bastato il lavoro dell’Ufficio di Presidenza della Camera e quello che prima veniva definito impossibile, è stato fatto in appena due mesi. Ora tocca al Senato” conclude Spadoni.

Questi i reggiani ex deputati sui quali avviene un taglio che, notiamo comunque, consentirà loro di avere un buon tenore di vita (le somme precedentemente incassate restano in loro disponibilità): l'ex presidente del consiglio Romano Prodi, che tra poco salirà a Bebbio in vacanza, vedrà diminuire l'assegno da 4.725,04 euro a 3.860,96 euro (avrà quindi in meno 864,08 euro, il -18,29% in meno). Pierluigi Castagnetti, passa da 8.935,73 euro a 3.976,82 euro (perderà 4.958,91 euro, con una riduzione del 55,5%). Mauro Del Bue da 6.590,19 euro a 4.445,42 euro (non riceverà 2.144,77 euro, con una riduzione del -32,54%,). Elena Montecchi, che recentemente intervistata dalla Tv di La 7 si era opposta al taglio del vitalizio vedrà la sua mensilità ridursi da 10.009,63 a 6.658,66euro (3.350,97 euro in meno, pari a -33,48%). Adriano Vignali da 4.725,04 3.423,46 euro (meno 1.301,58/mese, -27,55%). Mario Monducci che scende da 3.108,58 a 1.391,61euro (la riduzione è di 1.716,97 euro, quindi del -55,23%). Eletta Bertani da 4.725,04 a 1.381,49euro (-3.343,55 euro, pari al -70,76%). Emerenzio Barbieri da 6.497,16 a 5.430,07 euro (meno 1.067,09, a -16,42%). Dino Felisetti scende da 8.455,34 a 4.181,38 euro (4.273,96 euro in meno, pari al -50,55%). Antonio Bernardi da 3.978,98 a 1.509,61 euro (2.469,37 euro in meno, pari al -62,06%). Il 98enne Giuseppe Amadei, ex deputato dello Psdi e proprietario a Castelnovo Monti della ex Colonia del Sole (ora pizzeria in via Allende) scenderà da 10.133,97 a 8.216,75euro, in questo caso la riduzione sarà di soli 1.917,22euro, quindi il -18,92%.

Ora tocca al Senato votare l'abolizione dei vitalizi anche se, va detto, incombe il rischio di ricorsi alla Corte Costituzionale degli ex parlamentari (tra i quali Ilona Staller).

5 COMMENTS

  1. Ovviamente ci saranno ricorsi. Con ogni probabilità, come nel caso dei giudici che annullarono il taglio dell’indicizzazione delle loro pensioni (ma non di quelle dei cittadini comuni) da parte di Monti, qualcosa accadrà. Ma il problema non è quello. Leggete Sabino Cassese, che giustamente fa notare che il provvedimento sia incostituzionale, ma aggiunge: “si dovrebbe stabilire per legge che vanno ricalcolate tutte le pensioni calcolate con il retributivo, adottando il contributivo.” L’inghippo era qui: queste proposte di taglio dei cosiddetti privilegi, in realtà servono per tagliare tutti i diritti acquisiti, e gli impegni che lo Stato ha preso a suo tempo con i cittadini. Mentre tutti i piccoli Dottor Livore godono del ‘taglio dei privilegi’, non si accorgono che sta per arrivare il taglio che riguarda loro. Invece di lottare per ridurre i diritti degli altri (additandoli come privilegi), sarebbe opportuno lottare per aumentare i propri. Avete notato che un ex presidente del Consiglio è stato nominato membro del consiglio di amministrazione di una banca francese? Ecco, lui farebbe anche senza vitalizio; forse ha reso qualche servigio per cui è stato ricompensato? Barroso, ex presidente della Commissione Europea, è stato nominato presidente non esecutivo di Goldman Sachs Europa; anche farebbe senza vitalizio, per dire; forse anche lui ha reso qualche servigio? Mi sembra evidente che ‘il vitalizio’ sia nato come un presidio di libertà nei riguardi di chi si prende un impegno istituzionale. Se non siamo in grado di capire questi dettagli, vuol dire che siamo d’accordo sul fatto che i politici devono essere gli ‘amministratori delegati’ del capitale e della finanza. Dicono che ‘la finanza comanda, i tecnici amministrano, i politici vanno in televisione’. Ecco, senza vitalizio, chi ‘comanda’ troverà il modo di ricompensarli per i loro servigi. (Commento firmato)

    • io sarò un populista ma questo tipo di commento mi provoca repulsa : io dico ben vengano i tagli di privilegi anche se non riguardano solo i politici ma dico anche invece di “giustificare ” i vitalizi perché non diciamo invece che ci devono essere regole molto ferree come in altri paesi affinché si impedisca che i politici facciano gli affari propri invece di elargire loro per diritto divino prebende e privilegi ? Poi vedendo la lista di gente sopra che forse ha fatto più danno che utile io azzererei addirittura i loro vitalizi perché secondo me , mentre c’è gente che deve fare sacrifici per arrivare a fine mese con stipendi minimi loro hanno già guadagnato ingiustamente anche troppo …(fernando)

  2. io che sono un “populista” dico invece ; ben vengano i tagli dei privilegi e delle leggi ingiuste a tutti i livelli , a tanti di questi personaggi che hanno fatto più danno che utile non darei più nulla ma casomai la restituzione del troppo che hanno preso in questi anni mentre la maggior parte della gente deve tribolare per portarsi a casa uno stipendio ben inferiore, infine che giustificazione è lasciare enormi vitalizi perché non obbediscano alla finanza…è dimostrato che non è così : di solito sono avidi , vogliono sempre di più : vitalizi , tangenti , posti in consigli di amministrazione … la soluzione forse è invece quella di fare leggi e controlli molto stringenti nei confronti di chi detiene il potere come avviene in paesi più realmente democratici del nostro.

    (Fernando Malaguti)

  3. Il commento che a “fernando” provoca un sentimento di “repulsa”, a me non pare invece privo di logica, laddove ipotizza o prefigura che “queste proposte di taglio dei cosiddetti privilegi, in realtà servono per tagliare tutti i diritti acquisiti, e gli impegni che lo Stato ha preso a suo tempo con i cittadini”, e pur trattandosi di una opinione personale merita di non venir trascurata.

    Da inesperto di cose giuridiche potrei cadere in inesattezze, se non “spropositi e strafalcioni”, ma a me sembra che un rischio del genere si possa potenzialmente correre ogni qualvolta venissero adottate, da parte dei nostri “governanti”, misure e norme con effetto retroattivo, giacché le stesse possono rimettere tutto in discussione (quantomeno sul piano teorico).

    Per rimanere sulle pensioni, l’asticella della “ricchezza” potrebbe essere variata ed abbassata nel tempo, iniziare cioè col ridurre le cosiddette pensioni d’oro, e far seguire poi quelle d’argento e semmai quelle di bronzo, e via dicendo, una volta stabilito che i “diritti acquisiti” non sono più tali, e possono essere riveduti (e chi ora giudica con favore il taglio delle prime, potrebbe in futuro vedersi ridotte, con qualche dispiacere, le proprie).

    Ma qui non bisognerebbe avere la memoria corta, e andrebbe ricordato che qualche anno fa, ad un noto esponente politico venne applicata una norma abbastanza controversa, essendo che taluni, da quel che abbiamo letto ed ascoltato, vi scorgevano elementi di retroattività, lesivi a loro dire dei principi base del diritto, mentre altri la pensavano in maniera diversa se non diametralmente opposta.

    In ogni caso, molti tra suoi avversari ed oppositori non si posero allora il problema, della retroattività o meno, e si limitarono sostanzialmente ad applaudirne gli effetti, ritenendo forse, o semmai sperando, che determinassero la sua uscita dalla scena politica, il che non è poi avvenuto, ma quella circostanza può comunque rappresentare un precedente, e i precedenti, si sa, possono non di rado “far scuola”.

    Non è da escludere che tra gli “applauditori” dell’epoca vi fosse anche chi oggi avverte ed esprime preoccupazione per l’eventualità di venir “danneggiato” da provvedimenti di tipo retroattivo, con decurtamento del proprio assegno di quiescenza – che ritiene del tutto legittimo in base alle norme vigenti al periodo – e se così fosse potrebbe ripescarsi un vecchio e in fondo mai tramontato proverbio: “chi semina vento raccoglie tempesta”.

    P.B. 19.07.2018