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Le ‘Cicogne’: “Il punto nascite di Asiago è salvo. Perché Castelnovo no?”

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L'ospedale Sant'Anna di Castelnovo

La chiusura dei punti nascita di montagna continua a far discutere, in quanto “grave disservizio per le comunità montane”. A fronte della chiusura di 561 reparti su tutto il territorio nazionale, è di questi giorni la notizia del mantenimento del punto nascite di Asiago (Vicenza), nel Veneto, stabilito dal decreto ministeriale 70/2018.

Roberto Rigoni Stern, sindaco di Asiago

“Siamo molto soddisfatti della decisione assunta dal Governo di salvare il punto nascite – ha affermato il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern –. Credo sia una decisione importante, saggia, che tiene conto del disagio orografico correlato alle difficoltà di raggiungere gli ospedali più vicini di Santorso e Bassano. I lunghi tempi di percorrenza, unitamente alla tortuosità delle strade, difficilmente percorribili specialmente d’inverno, hanno indotto la commissione ministeriale a salvaguardare il nostro punto nascite. Ringrazio il presidente della Regione Zaia e il direttore generale dell’Ulss Pedemontana, Roberti, per l’attenzione manifestata verso il nostro reparto che, grazie alla nomina di un valido direttore, il dottor Cocco e ad ottimo personale medico, paramedico ed ostetrico, ha reso possibile il mantenimento di un servizio di eccellenza che garantisce il rispetto degli standard di sicurezza per le partorienti ed i neonati permettendo ai nostri bambini di continuare a nascere ad Asiago”.

Stefano Bonaccini, presidente Regione Emilia Romagna

Immediata la reazione dei comitati reggiani. La Regione Emilia Romagna, infatti, ha chiesto, a suo tempo, la deroga per il punto nascite del Sant’Anna di Castelnovo Monti, senza, però, a parere dei comitati, far rilevare le difficoltà legate alle condizioni oro-geografiche né l’integrazione Sant’Anna e Santa Maria, che di fatto annullerebbe il problema dei 500 parti, e da mesi il reparto è chiuso.

Sembra un gioco della settimana enigmistica – scrivono le ‘Cicogne’ sulla loro pagina Facebook –, ad Asiago danno il parere favorevole al mantenimento in attività del Punto Nascita, a Castelnovo Monti no. Strano ma vero. Se aguzzate la vista trovate voi le differenze. Entrambi in montagna: Asiago dista 40 minuti dall'ospedale più vicino (Bassano), Castelnovo 55 minuti da Reggio, il paese più lontano della provincia vicentina, Monte Ortigara, dista da Bassano 1 ora e 32 minuti, Civago dista 1 ora e 31 minuti da Reggio".

Nadia Vassallo, portavoce del comitato "Salviamo Le Cicogne"

E chiamano in causa il presidente della Regione Stefano Bonaccini. "Sarà forse che Asiago è aperto perché Zaia ha spinto in quel senso - proseguono -, mentre Castelnovo è chiuso perché Bonaccini ha forse spinto nell'altro senso, mandando al Ministero una documentazione a dir poco ‘scaduta’ come uno ‘yogurt scaduto’? Eh già perché oltre che di tempi di percorrenza minimalisti anche di date si tratta. Le informazioni spedite a Roma, infatti, si riferivano all’anno prima e non rappresentavano più lo stato delle cose al momento della presentazione della richiesta di deroga: già da 25 giorni Sant'Anna e Santa Maria erano un corpo unico ospedaliero, per effetto di una legge della medesima Regione Emilia Romagna. Hanno deliberato la chiusura su un pronunciamento ministeriale sbagliato ed inoltre non più necessario. Errore o volontà che sia, è chieder troppo a Bonaccini e a Venturi di tornare sui propri passi? Ci sono in ballo vite umane da proteggere, che in Veneto tutelano”.