La Regione Emilia-Romagna rilancia sui giovani in agricoltura. A poche settimane dall’approvazione della graduatoria finale del bando 2017 riservato ai neo-imprenditori, che ha consentito l’avvio di 248 nuove imprese guidate da under 41, la Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini mette sul piatto un altro consistente pacchetto di risorse pari a quasi 34 milioni di euro, per continuare a sostenere il ricambio generazionale in campagna. È la dotazione finanziaria del bando 2018 (per l’esattezza 33,9 milioni), il quarto nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, che dà continuità all’intervento della Regione per incentivare la nascita e lo sviluppo di aziende agricole condotte da imprenditori alle prime esperienze.
Sono state circa un migliaio (993) le imprese guidate da giovani nate in Emilia-Romagna nel triennio 2015-2017 grazie al sostegno finanziario del Psr, complessivamente 80 milioni di euro tra premio di primo insediamento - una tantum di 30mila euro, che salgono a 50mila per le aziende in area svantaggiata – e contributi in conto capitale (fino al 50% sugli investimenti del piano di sviluppo aziendale). Ora il rilancio con il nuovo bando, per accelerare il ringiovanimento dei titolari d’azienda, in uno dei comparti con l’età media degli addetti più alta. Le domande possono essere presentate a partire dai prossimi giorni e fino al 29 ottobre secondo le modalità stabilite da Agrea (http://agrea.regione.emilia-
“Il ricambio generazionale- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- è una delle sfide più importanti da affrontare per garantire un futuro alla nostra agricoltura. I giovani, con la loro carica innovativa, possono dare un contributo fondamentale al rilancio del settore, che dopo molto tempo sta tornando ad essere attrattivo per le nuove generazioni. Lo confermano l’interesse riscosso dai precedenti bandi e le statistiche di Unioncamere regionale, con l’agricoltura che nel primo trimestre 2018 è l’unico settore ad aver registrato una crescita delle nuove imprese under 35 (+101; + 4,8% sullo stesso periodo del 2017), in controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia”. Un ritorno alla “terra” certificato anche dal trend dell’intero 2017, che ha chiuso con un +2,8% di nuove imprese giovani in agricoltura, contro il -4,8% degli altri settori economici nel loro complesso.
Le novità del bando 2018
Tra le novità del bando giovani 2018 la possibilità di fare domanda anche da parte dei neo imprenditori agricoli che si sono insediati da meno di 24 mesi, raddoppiando dunque l’arco temporale rispetto al limite di 12 mesi stabilito in precedenza. Una maggiore flessibilità operativa resa possibile grazie ad una modifica nel frattempo intervenuta del regolamento comunitario di base e che darà la possibilità di rientrare in gioco anche alle imprese escluse dal precedente bando per mancato rispetto dei requisiti temporali.
Come è ripartito il budget
Del budget complessivo di 33,9 milioni, oltre 19,6 milioni sono destinati a soddisfare le domande di primo insediamento, i restanti 14,3 milioni saranno utilizzati per sostenere i piani di sviluppo aziendale, con contributi fino al 50% sugli investimenti per la costruzione e ristrutturazione di immobili ad uso produttivo, l’acquisto di macchinari ed attrezzature, gli interventi di miglioramento fondiario.
Tra le spese ammissibili, ma con contributo ridotto al 40%, figurano anche gli investimenti finalizzati alla trasformazione e commercializzazione delle produzioni aziendali, comprese quelle per l’allestimento di locali per la vendita diretta e l’implementazione di siti web per l’e-commerce dei prodotti agricoli. Nella formazione della graduatoria un punteggio più alto sarà riconosciuto alle imprese che s’insediano nelle aree svantaggiate.
Le 993 nuove imprese agricole condotte da giovani nate nel triennio 2015-2017 grazie al sostegno finanziario della Regione risultano distribuite in tutti i territori: in provincia di Piacenza se sono registrate 158, poi Reggio Emilia(157), Bologna e Ravenna appaiate a quota 130, Forlì-Cesena (126), Parma (112), Modena (101), Ferrara (53) e Rimini (26).