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Approvato il Piano di zona sociale e sanitario 2018 – 2020 per l’Unione Appennino. Interventi per quasi 11 milioni di euro

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È stato sottoscritto formalmente lo scorso 30 luglio l’Accordo di programma che approva il Piano di zona sociale e sanitario 2018-2020, che declina in ambito distrettuale le scelte e le politiche di welfare tra i sette Comuni dell’Unione (Casina, Carpineti, Castelnovo Monti, Toano, Vetto, Villa Minozzo e Ventasso) e l’Azienda USL Distretto di Castelnovo Monti.

Spiega il Presidente dell’Unione, Enrico Bini: “Si tratta del principale strumento di programmazione dei servizi sociali e sanitari a tutela della salute e del benessere dei cittadini. Le risorse messe in campo per gli interventi hanno un valore complessivo che, per il solo 2018, ammonta a 10 milioni 930.886 euro, suddivisi tra risorse dell’Unione stanziate dai Comuni (2.989.731 euro), risorse per spesa socio-sanitaria stanziate dall’Ausl (2.869.146 euro) fondi per la non autosufficienza (4.166.496 euro) con l’integrazione di fondi regionali e nazionali, su una popolazione complessiva di 33.236 abitanti”.

Il percorso per la costruzione del Piano ha visto un importante lavoro di confronto partendo dalla fotografia della situazione territoriale, basata su dati statistici e sull’analisi dei bisogni presenti nel contesto.

La programmazione è caratterizzata da due aspetti essenziali: in linea con la programmazione sviluppata in questi anni conferma il sistema dei servizi consolidati in particolare nell’area degli anziani e della disabilità (servizi domiciliari, centri diurni, laboratori occupazionali ecc), ma aperto anche al consolidamento e allo sviluppo di progettazioni innovative nell’ambito del sostegno alla genitorialità, rafforzamento degli interventi di prossimità, del potenziamento degli interventi rivolti all’inclusione sociale delle persone e delle famiglia in condizioni di fragilità.

“Nella volontà di dare risposta a bisogni sempre più complessi che i mutamenti sociali producono – conclude Bini – si sono sviluppate importanti sinergie con il contesto locale che il territorio dell’Unione esprime. Collaborazioni che vedono un forte investimento anche delle cooperative sociali e di comunità, delle associazioni di volontariato, di promozione sociale e anche di singoli cittadini, con obiettivi comuni di inclusione e benessere.  La coesione sociale nel nostro territorio permette il sostegno a importanti progetti che vanno dal trasporto sociale, alla promozione di attività di socializzazione e ricreative per anziani e disabili, interventi di sostegno al reddito e di reperimento di generi e risorse per le prime necessità compreso il materiale scolastico, fino ad azioni di inclusione sociale che senza queste sinergie non potrebbero essere realizzati”.

Una sezione specifica del piano è destinata alla povertà e in particolare alle azioni rivolte ai percorsi di formazione professionale e ai percorsi di tirocinio per uscire da situazioni di povertà. “In questo ambito – conclude Bini – è importante lavorare nel prossimo triennio per sviluppare collaborazioni sempre più ampie con il contesto professionale e produttivo del territorio creando opportunità di autonomia”.