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Turismo a Febbio, risponde la pro loco del comprensorio con una lettera aperta

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Riceviamo e pubblichiamo

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La seggiovia di Febbio

Incentivare il turismo a Febbio, negli ultimi anni, sin da quando sono state riaperte le
seggiovie, è sempre stata la linea guida.

Ci teniamo a precisare che Febbio da sempre unisce anime provenienti dalla pianura con la popolazione locale che da sempre lavora e “sopravvive” sul Crinale.

Nella lettera, si lamenta la scarsità della presenza di imprenditori locali.
Probabilmente, lo/la scrivente è disinformata sulle attività che ruotano attorno alla zona; infatti, la proprietà degli impianti sciistici appartiene agli Usi Civici di Febbio (ossia, per chi non lo sapesse, la gente del posto), mentre la gestione è demandata alla società La Contessa che da anni ha avviato un percorso, sia estivo che invernale, straordinario attraendo decine di migliaia di turisti nel comprensorio, creando beneficio per tutte le strutture del Comune di Villa Minozzo. Logicamente, la gestione di un impianto simile deve essere attuata da personale serio e competente in materia come lo sono gli attuali gestori, tutt’altro che “piansani”.

Per quanto riguarda le attività ricettive e di ristorazione allo stesso modo si nota nello/a scrivente molta disinformazione. Infatti, la maggior parte dei ristoranti e dei rifugi della zona sono gestiti da imprenditori locali che operano da sempre con professionalità e correttezza. Nei casi in cui la gestione sia di personale che proviene da “fuori Febbio”, l’esperienza risulta ottimale con un perfetto mix di collaborazioni e propensione al turismo, nonché alla clientela.

In ogni caso, le critiche e le osservazioni, come sempre, sono ben accette qualora costruttive e non dettate dalla mera necessità di creare polemiche.

Febbio è turismo, Febbio è ospitalità per tutti. Per gli errori ci si confronta e continueremo a farlo con tutti.

(La Pro Loco di Febbio)

5 COMMENTS

  1. E’ incredibile pensare a quanti biglietti avete strappato negli ultimi anni per le salite estive! Se pensate a tutti i soldi persi negli ultimi 20 anni quando il servizio non era così efficace viene da piangere…! Soprattutto per l’indotto che si crea avendo tanta gente in giro. Dovete essere sempre organizzati anche a livello di ristorazione, come fanno in Trentino, e vedrete che le cose andranno sempre meglio. Comunque salire alla sera alla 2000 con la luce della luna e vedere il golfo ligure è una cosa meravigliosa, specialmente per chi a piedi non ci sarebbe mai andato.

    (Lomba)

    • Firma - Lomba
  2. Leggo con piacere la risposta della Pro loco di Febbio, senz’altro chi vive 365 giorni l’anno a Febbio conosce bene la reale situazione delle cose anche se non è sempre detto che chi vede le cose dall’interno riesca ad avere una percezione sempre corretta delle stesse. La lettera del lettore però non mi sembrava polemica, la premessa poi rendeva omaggio agli sforzi portati avanti da tutti per riportare Febbio ad essere una meta turistica importante.
    https://www.redacon.it/2018/08/22/turismo-occorre-saperlo-fare-la-risposta-di-un-lettore/
    Purtroppo la ricettività di qualità a Febbio non è ancora adeguata alle aspettative della clientela, questo è un dato di fatto, manca infatti un’hotel moderno nei dintorni a meno che ci si rechi a Villa Minozzo e a Civago. Ci si augura quindi che persone di Febbio, persone provenienti da fuori o la crescita delle nuove generazioni riescano a lavorare bene anche in questa direzione, potrebbe risultare importante per far diminuire a Febbio il cosiddetto turismo mordi e fuggi.

    (Miriano)

    • Firma - Miriano
    • Esattamente. Lo scorso anno con mia moglie abbiamo cercato un b&b o un agriturismo in zona a Febbio. Non abbiamo trovato una soluzione con il bagno in camera. Nel 2017. Parlare di ricettività turistica proponendo servizi degli anni ’50/’60 non è realistico. Poi abbiamo dirottato su Busana dove esiste un b&b ristrutturato e con i servizi in camera. O si innova o si muore.

      (AG)

      • Firma - AG
  3. Buongiorno, ho letto i diversi commenti sulle presenze di turisti nel nostro Appenino e mi sono decisa a scrivere alcune considerazioni. E’ da diversi anni che insieme alla mia famiglia trascorro come turista il mese di agosto a Castelnovo ne’ Monti ed è da tanto tempo che volevo segnalare alcune criticità che se risolte potrebbero sicuramente rendere il nostro Appenino più appetibile al turismo. Arrivo a Castelnovo con l’auto in riserva e decido di fare rifornimento ma mi accorgo che, in modalità self-service, solamente un distributore di benzina su tre accetta forme di pagamento elettronico. Spero che si sia trattato di un inconveniente tecnico, che però si è ripetuto in diverse serate. In concomitanza con una giornata di brutto tempo decido di recarmi presso il palaghiaccio di Cerreto Laghi. Memore di una precedente esperienza dove una volta giunta presso il palazzetto mi ero accorta che era chiuso, sebbene fosse un giorno feriale della settimana successiva a Ferragosto, ho pensato che fosse saggio consultare internet per controllare gli orari di apertura del pala ghiaccio. Niente di niente le ultime informazioni sono riferite alla stagione invernale passata. Per rimanere in tema internet decido di controllare quali siano le strutture dove è possibile pescare la trota a pagamento. Sull’unico sito che ne parla, quello della Provincia, sono indicati diversi laghetti di pesca sportiva; decido quindi di recarmi presso quello ubicato vicino a Cerrè, all’ingresso del quale però c’è scritto chiuso, sebbene fosse orario di apertura dell’attività cosi come indicato su un altro cartello. Non mi arrendo e mi reco alla peschiera Zamboni dove gentilmente ci viene riferito che non è più possibile praticare la pesca a pagamento della trota. Boh… Una considerazione sulla situazione delle sorgenti presenti sul nostro crinale: tutti gli anni mi dedico al trekking sul nostro crinale e tutti gli anni mi accorgo che molte delle sorgenti segnate sulle cartine non funzionano o meglio sono secche o non è possibile prelevare l’acqua. Capisco l’anno scorso che causa la siccità presentava inevitabilmente qualche polla asciutta, ma quest’anno vedere numerose sorgenti con poca portata d’acqua perché questa viene dispersa o captata dai vari rifugi penso non sia corretto nei confronti di chi, giustamente, nel programmare un’escursione si affida a quanto riportato sulla cartina (edizione 2018). Una constatazione: durante un trekking sono giunta nel parco del Frignano e nell’attraversare le vecchie piste da sci San Gimignano ho constatato come non ci sia più la sciovia e come abbiano trasformato la stazione a monte dello skilift in un confortevole bivacco. Spiace constatare che a pochi km di distanza ad Appenninia la ex stazione sciistica abbia invece ancora tutti gli impianti di risalita in completo stato di abbandono. Non sarebbe possibile riconvertirla? Per concludere vi chiedo se è possibile fare qualcosa per risolvere questi piccoli inconvenienti che però se sommati tutti insieme rischiano di fare passare la voglia di tornare nel nostro meraviglioso Appennino. Saluti.

    (Camilla Ragni)

  4. Prendo atto delle precisazioni della Pro Loco, che peraltro è abbastanza attiva. Detto questo, molti operatori della zona li conosco, so qual è il livello dell’offerta della zona, con pregi e difetti. Vedo anche che molto del potenziale della zona è sprecato da una qualità dell’offerta ed una promozione della stessa su standard non al passo coi tempi. Quando voglio andare in una località di solito parto a fare ricerche in internet e, ad esempio su Booking.com e Airbnb, l’offerta su Febbio è sconfortante. I posti in buona parte bisogna conoscerli già, per andare sui siti giusti. Poi, se volessi sapere i prezzi e la disponibilità delle strutture ricettive, tra hotel e albergo, buio fondo. Non esiste più nessun sito funzionante tra ww.febbio.it http://www.febbio.com e http://www.febbio.net. Poi tanti piccoli problemi, dal camping che il 13 e 14 agosto (mica novembre, eh!) con la direzione chiusa. Strutture ricettive B&B in alcun i casi buoni, in altri casi imbarazzanti. Insomma manca da parte di molti una cultura del turismo. Poi so che qualche idea c’è e che gente che si da da fare c’è. Gli Usi civici hanno fatto un miracolo nel mettere in piedi la stazione. Però una riqualificazione è indispensabile, quindi trovare il modo realizzare l’area camper, e speriamo che finalmente quest’anno i Comune asfalti il parcheggio (oltre che un po’ di viabilità). Ma occorre anche una riqualificazione estetica. La gente giudica la qualità complessiva dell’offerta. Un parcheggio che è un pugno nell’occhio non ci può stare ad oggi, ci stava nel turismo anni ’80. Monte Orsaro ad esempio funziona bene, anche perché tutto è estremamente curato ed orientato al cliente. Quindi capisco l’autodifesa della località, anche per far capire che non è un posto in abbandono, ma che funziona. Allo stesso tempo occorre una riflessione da parte di tutti per capire perché il turismo a Febbio, come in gran parte del nostro Appennino, resta molto inferiore a quello di località meno belle di altre aree della regione.

    (Piansano)

    • Firma - Piansano