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I simboli dei pellegrini medievali scoperti sulle rocce della Torre dell’Amorotto

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La documentazione delle incisioni scoperte dagli esperti del Cai

Lo scorso 12 luglio il ministero per i beni culturali ha ufficialmente riconosciuto il tracciato della Via Matildica del Volto Santo , che unisce Mantova e Canossa a Lucca, , tra i percorsi storici di rilevanza nazionale; questo cammino attraversa gran parte dell’appennino reggiano, inoltrandosi nella stretta del Dolo presso l’aspra gola della Torre dell’Amorotto presso Civago, per proseguire poi per San Leonardo ed passo delle Forbici in direzione di San Pellegrino in Alpe.

Proprio in corrispondenza della spettacolare stretta dell’Amorotto, in un paesaggio rupestre di grande attrattiva , gli esperti del Comitato Scientifico del CAI di Reggio Emilia hanno inaspettatamente scoperto una serie di pareti rocciose recanti antiche incisioni , alcune delle quali direttamente riconducibili all’epopea dei grandi itinerari di pellegrinaggio medievale. La scoperta e’ assai importante poiche’ queste incisioni sono situate a pochi metri dal tracciato della Via Matildica del Volto Santo, avvalorando una volta di piu’ come questo cammino avesse grande importanza nel medioevo .

Il Comitato Scientifico CAI ha documentato in loco un gran numero di incisioni, alcune delle quali riconducibili molto probabilmente al periodo protostorico, ma le piu’ suggestive sono quelle che raffigurano il “sacro monte” , che costituisce una delle classiche icone figurative dei pellegrinaggi di Fede medievali. Ma a rendere ancora piu’ suggestiva questa scoperta e’ stato il ritrovamento di una splendida “rosa della vita” ,scolpita con grande maestria nel vivo della rocca e nascosta alla vista dall’accrescimento secolare di muschi e licheni: era questa l’icona della “via mestra”, interpretata come la “stella di luce ” che indicava ai pellegrini il giusto percorso che dovevano seguire per giungere alla “Salvezza”.

Questo simbolo era utilizzato dalle corporazioni dei maestri muratori medievali e figura in un gran numero di edifici religiosi risalenti a tale periodo. Era ampiamente diffuso come simbolo di vita e di luce . Il complesso incisorio della Torre dell’Amorotto costituisce quindi una delle piu’ importanti scoperte reggiane di testimonianze direttamente riconducibili all’affascinante scenario dei pellegrinaggi medievali che nel nostro appennino aveva quindi una insospettata importanza.

E’ infatti emblematico che tracciato della Via Matildica del Volto Santo unisca tra loro i piu’ importanti luoghi di Fede medievali della nostra montagna , da Marola a Santa Maria di Toano , ma e’ egualmente significativo il fatto che essa sia direttamente incentrata sull’asse della val d’Adige, prefigurando di fatto il tracciato della via Germanica , che con tutta probabilità attraversava proprio l’appenino reggiano.

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