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A Castelnovo si producono 6.400 tonnellate di rifiuti, ma il 65% è differenziato

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Si sono attestati ad un livello sicuramente positivo i dati, arrivati nei giorni scorsi, relativi alla raccolta differenziata dei rifiuti a Castelnovo Monti. I dati sono stati diffusi dalla Regione e sono relativi all'anno 2017. A Castelnovo su una produzione totale di rifiuti che è arrivata a 6.385,6 tonnellate, i rifiuti avviati alla raccolta differenziata sono stati 4.172,4 tonnellate, che significano un dato percentuale del 65,3%. Afferma l'Assessore all'Ambiente Chiara Borghi: “La percentuale dei rifiuti differenziati pone Castelnovo ai vertici tra i Comuni della zona montana, e al livello di molti comuni della collina e della pianura, dove il sistema di raccolta è ovviamente più semplice visto che sul nostro territorio abbiamo molte frazioni e case isolate in cui attuare la differenziata è più complesso, anche per le caratteristiche orografiche. Al di là dei dati generalizzati, grazie ai controlli e alle sanzioni messe in campo da alcuni mesi, abbiamo assistito ad una riduzione degli episodi di abbandono di rifiuti incongrui e ingombranti nelle piazzole dove sono presenti i cassonetti. Abbandoni che però si registrano ancora, e quindi continueremo a lavorare perchè continuino a diminuire: si tratta di comportamenti assurdi, soprattutto ora che abbiamo introdotto il nuovo servizio nei Centri di raccolta differenziata Iren di Croce e Cà Perizzi, che permette ai cittadini di conferire i rifiuti e di accedere a un nuovo sistema premiante: in pratica in base alla tipologia e alla quantità di rifiuti che vengono portati nelle due stazioni ecologiche, è possibile accumulare dei “punti”, che danno diritto a sconti sulla tariffa rifiuti. I rifiuti premianti in sono soprattutto i Raee, ovvero elettrodomestici quali frigoriferi, monitor, ma anche oli esausti, alimentari o minerali, accumulatori, e rifiuti ingombranti, soprattutto le tipologie che purtroppo riscontriamo più volte negli episodi di abbandoni a fianco dei cassonetti. Inoltre è sufficiente telefonare al numero verde Iren 800 212607, segnalare la necessità di ritirare un rifiuto ingombrante, e questo sarà prelevato direttamente a domicilio in modo completamente gratuito. Puntiamo, attraverso una maggiore divulgazione di queste informazioni e un controllo sui comportamenti scorretti, ad innalzare ulteriormente il livello di raccolta differenziata. Intendiamo poi sensibilizzare la comunità anche sulla produzione iniziale di rifiuti, visto che il livello pro capite nel nostro comune è piuttosto elevato”.

3 COMMENTS

  1. IREN è un problema, non la soluzione: la tariffa applicata per la raccolta dei rifiuti domestici era già alcuni anni fa di oltre 144 euro a tonnellata. I rifiuti ci vengono fatti pagare più della buona legna da ardere, 14,40 euro a quintale! Più del doppio di altre multiutility italiane. Più del doppio!
    Tariffa sempre approvata al rialzo dai 45 sindaci della provincia, con procedure opache, non trasparenti per i cittadini. I nostri cittadini della montagna, i reggiani e gli emiliani continuano a essere trattati come un bancomat dall’azienda, per tamponare i debiti di altri territori. E nessun nostro sindaco che si sia posto il problema di bollette altissime non solo per le famiglie ma anche per le piccole imprese. Ristoranti, bar, piccole osterie, aziende artigiane composte da una o due persone, che pagano chi 4.000, chi sino a 8.000 euro all’anno per il servizio raccolta rifiuti. E nelle regioni vicine gli importi sono la metà!
    E che dire del servizio acqua potabile, con i nostri comuni montani, che forniscono l’acqua dalle sorgenti situate sui loro territori, e pagano come Reggio Emilia o i comuni della pianura, situati a decine e decine di chilometri di distanza. Vi pare giusto? A me no. Tanto che nel programma elettorale propongo il distacco di Castelnovo Monti da IREN, per seguire l’esempio di Capannori o di Ponte nelle Alpi. Questi due comuni hanno costituito da anni una loro impresa servizi, hanno assunto personale del luogo, dimezzato le tariffe e con la raccolta differenziata, portato diverse centinaia di migliaia di euro nelle casse comunali. Castelnovo Monti, capitale dell’Appennino, può essere l’esempio e centro aggregatore per gli altri comuni vicini, rompendo un monopolio costoso e antieconomico, di un carrozzone che eroga stipendi altissimi a dirigenti forniti di auto di servizio e benefit vari, e che spreme la nostra economia, le nostre aziende e le nostre famiglie al di là del sopportabile.

    Alessandro Raniero Davoli, Candidato sindaco Lega, Cadtelnovo Monti

    • Firma - Alessandro Raniero Davoli
  2. La considerazione di “anonimo” non mi sembra affatto fuori luogo, e anche i dati e raffronti prodotti da Davoli mi sembrerebbero meritevoli di attenzione, e altresì meritevoli di una qualche risposta o spiegazione, o quantomeno una qualche valutazione da parte degli Enti o Istituzioni cui compete o afferisce la materia in discorso (valutazioni semmai anche di opposto segno, così da dar modo a chi legge di farsi un’idea in merito).

    Continuo poi a chiedermi perché mai il “sistema premiante” riguardi soltanto i cosiddetti “rifiuti ingombranti”, vedi gli elettrodomestici, ecc…., e non anche – o innanzitutto mi verrebbe da dire – materiali di smaltimento più comune e frequente, come vetro, lattine, carta, plastica…., materiali che sono peraltro di facile pesatura o misurazione (giustappunto ai fini di calcolare lo sconto sulla tariffa rifiuti).

    Forse sbaglio ragionamento, ma si ha l’impressione che il “sistema premiante” abbia come principale se non unico scopo quello di evitare abbandoni impropri, dimenticando per così dire tutti coloro che conferiscono invece, e da sempre, in maniera corretta, o comunque nei modi prescritti, i rispettivi rifiuti, qualunque ne sia la natura e dimensione, e meriterebbero pertanto di veder riconosciuto, cioè premiato, tale loro comportamento “virtuoso”.

    P.B. 21.09.2018