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Il cambiamento: donne sotto la lente dell’arte e della moda

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Bibi life concept offre un ciclo di incontri grautiti - patrocinati dal comune di Castelnovo ne’ Monti - sotto il segno dell’arte, della donna e del cambiamento.
Una sensibilità unica della titolare Alessandra Tagliati che offre una speciale opportunità, dopo il successo della prima serata con Eles Iotti, nota storica dell’arte (fb Eles Iotti raccontare l'Arte.) ne le quote rosa dell’impressionismo dove ha affondato la sua critica nella vita, nelle opere e nelle storie d’amore delle artiste, muse, donne, modelle, compagne, pittrici: complicatamente donne.

La serata è interamente dedicata a Frida Kahlo, una icona e una artista importantissima che il 17 settembre 1925, di ritorno a casa da scuola in compagnia di Alejandro Gomez, uno studente di diritto di cui è innamorata, l’autobus su cui viaggiano si scontra con un tram finisce schiacciato contro il muro. Molte persone muoiono sul colpo, Frida rimane ferita gravemente. La colonna vertebrale si spezza in tre punti nella regione lombare, si frattura il bacino, le costole, la gamba sinistra, il piede destro; la spalla destra è slogata in modo permanente e, a causa di una ferita penetrante all’addome causata da un corrimano entrato nell’anca sinistra ed uscito attraverso la vagina, Frida perde anche la possibilità di avere figli.

“Persi la verginità, avevo un rene leso, non riuscivo a fare la pipì, e la cosa che più mi faceva male era la colonna vertebrale”.

L’incidente porta Frida a dover subire 32 operazioni chirurgiche e a restare in ospedale per tre mesi. A causa delle fratture alle vertebre lombari deve indossare per nove mesi diversi busti di gesso e, anche se tornata a casa, è costretta a rimanere immobile, nel suo letto. Ed è in questo momento che Frida Kahlo inizia a dipingere, facendo della sua immobilità un’opportunità. Grazie ad un cavalletto, dei colori ad olio ed uno specchio posto sul soffitto così da vedere ed utilizzare la sua immagine come modello, Frida inizia a dipingere autoritratti: “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio”.

Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai.

Un omaggio alle donne della montagna e alla moda senza tempo