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Parco Appennino: bilancio/resoconto 2018 

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Riceviamo e  pubblichiamo.

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Il nostro 2018

Riassumiamo un po’ forzatamente in sei titoli le più rilevanti “novità” dell’azione del Parco nazionale Appennino tosco-emiliano nell'anno 2018:

  1. il Centro Uomini e foreste;
  2. le vie storiche Matildica e del Volto Santo;
  3. il rafforzato impegno con Carabinieri Forestali del Parco e la Riserva dell’Orecchiella;
  4. il recupero dell’Eremo e delle aree circostanti a Bismantova;
  5. la scuola di paesaggio del Parmigiano – Reggiano;
  6. la pubblicazione dell’Atlante dell’Appennino.

Ciascuno di questi titoli rappresenta una pluralità d’iniziative e passaggi realizzati nel corso dell’anno, ma soprattutto un approdo fondante e consolidato, per attività e dinamiche economiche e culturali destinate a durare nel tempo e a segnare di sé la vita del nostro territorio.

Il 2018 è stato un altro anno vissuto di corsa; e altresì un anno di transizione e fondazione di nuove idee già concretamente in moto, pur nella continuità intensa dell’operare dell’ente parco, cui si è sommato l’impegno, importante ed essenziale dell’impulso alla gestione della neonata Riserva di biosfera Unesco dell’Appennino e contestualmente all’avvio del suo allargamento. Potrebbe fermarsi qui una foto di sintesi di un bilancio operativo del 2018.

Altri titoli

Sarebbe però una fotografia forse arbitrariamente mutilata di altri temi e titoli forse non meno significativi.

Per esempio la partecipazione alla rassegna “Sacro e natura” e l’iniziativa “Seminare bellezza” dedicate alla “Laudato Si'”; l’attenzione e la divulgazione scientifica ai cambiamenti climatici ed emblematiche azioni di contrasto e adattamento con interventi nei boschi; il convegno di livello internazionale e la “Carta di Parma” sulla cultura degli animali; la partecipazione ad appuntamenti europei delle riserve di biosfera Unesco, la serie dei momenti di visite e laboratori su “Geodiversità e Geosfera d’Appennino”; la partecipazione al gemellaggio delle tre pecore e alla rassegna della Cornigliese e la nuova edizione del “Mondiale funghi” e di Dolce e Farina a Cerreto Laghi.

La tradizionale rassegna “Menù a km0” si è trasformata nel progetto “Upvivium”, che si è esteso ad altre riserve di biosfera e si appresta ad assumere una dimensione nazionale.

Il progetto “Parco nel Mondo” rivolto all’emigrazione storica ha aperto un nuovo versante di ricerca sul tema reciproco e attualissimo dell’immigrazione e sul “Mondo (che entra) nel Parco”.

L’Atelier “Delle Acque e delle Energie” da un lato è approdato alla biennale di Venezia; dall’altro è in fase di ripensamento, anche in vista del centenario della Centrale di Ligonchio che ricorrerà nel 2019.

Importante è stata l’apertura di nuovi centri visita e punti info, tra cui quello nella bellissima Piazza Medicea di Fivizzano insieme al Parco delle Apuane.

È stata stipulata una nuova convenzione con Enel per la riapertura e manutenzione in zona Ligonchio e di boschi e aree in zona Lagastrello. Contemporaneamente hanno raggiunto ancora più alti numeri di partecipazione senza precedenti le iniziative di Neve Natura Estate nei Parchi Autunno d’Appennino e il seminario residenziale per docenti “Tracce nel bosco”. Sono proseguiti e vanno verso esiti di successo i progetti Life Mirco, Barbie ed Eremita; così come per il progetto Ceeto sul turismo sostenibile.

La Mappa delle Collaborazioni

Il volume e qualità delle attività nel loro insieme non sarebbe assolutamente stato possibile con le sole forze dell’Enteparco, senza l’apporto decisivo di una larghissima rete di collaborazioni pubbliche e private, ministero dell’ambiente e comuni, regioni e altri parchi, Gal e imprese private, cooperative e associazioni ambientaliste e di volontariato. Decisivo è stato il ricorso a fondi europei consentito da una politica di bilancio molto rigorosa: sono state erogate pressoché integralmente sul nostro territorio appenninico risorse per circa 5 milioni di euro cioè 2,5 volte in più del contributo ricevuto dallo stato (1,8 milioni), proprio grazie a una gestione spartana delle spese dirette di personale e obbligatorie, che ha lasciato libere le risorse per accedere al moltiplicatore di finanziamento dei Fondi Europei.

Verso il 2019

Con queste premesse di azioni realizzate e ancora in corso il 2019 si presenta come un anno ancora promettente e assai impegnativo, in particolare su alcune sfide come l’allargamento della riserva di biosfera Unesco richiesta da oltre trenta nuovi comuni dell’Appennino nelle province di Lucca, Massa Carrara, Modena, Parma e Reggio Emilia.

La rete delle collaborazioni e la volontà di collaborare tra enti pubblici e altresì tra soggetti pubblici e privati si presentano come risorsa essenziale o perlomeno la più importante su cui far leva per vincere le sfide che si presentano nell’anno che si apre.

(Fausto Giovanelli. Presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano)