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“Cara Provincia, se mi dai whatsapp ti mostro questi rattoppi stradali”

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“Guardi, se mi dà un recapito di cellulare le mando subito le foto che documentano questo spreco”. È un giovane cittadino arrabbiato, Federico,  che ha chiamato in Provincia all’ufficio tecnico delle infrastrutture per segnalare quanto accaduto. A seguito della posa dei cavi di fibra ottica, infatti, e in attesa dell’asfaltatura di un metro sulla breccia aperta lungo le strade (la si potrà fare solo nella bella stagione), alcuni cantonieri hanno provveduto a mettere un po’ di catrame qua e là nelle strade provinciali del carpinetano, come la Sp 7 Pratissolo-Felina e la Sp 64 Montefaraone-Bebbio-Radici.

“Strade che da anni sono ormai a colabrodo, come ad esempio dimostra l’intersezione della provinciale 7 di Carpineti-Baiso, dopo Rola, con la strada San Vitale del Vo’: da anni una serie di buche non trova la minima asfaltatura”.

 

Perché lei ha protestato?

“Perché non è possibile mettere badilate di catrame sull’asfalto, meramente appoggiate, come a voler dare un segnale di cura e manutenzione delle strade. Pare ci siano delle macchie di leopardo per terra, come dopo una festa di carnevale”.

E il video di Federico dimostra come basti un dito per rimuovere  lo strato bituminoso.

“Il funzionario provinciale che ho contattato mi ha detto che ho ragione: al primo passaggio dello spalaneve tutto finirà nella scarpata. Perché, quindi, impegnare almeno due persone per fare un lavoro così inutile?”. Purtroppo la Provincia non ha “dato” alcun cellulare per visionare le immagini.

“Ancora una volta si ha l’impressione che, in montagna, le periferie siano lasciate a loro stesse”.

 

7 COMMENTS

  1. E’ un paese allo sbando, intendo l’Italia, non basterebbero 100 pagine per elencare i disastri combinati in 30 anni e quello che sta accadendo ora, peccato, il paese più bello del mondo ridotto così e i responsabili non vogliono mollare l’osso, avessero il buon senso di togliersi di mezzo (e purtroppo vivendo da nababbi) e non farsi più vedere, impossibile che gli eventuali sostituti facciano peggio di loro.

    Domenico Amidati

    • Firma - Domenico Amidati
  2. Gentile redazione, quanto riferito dal nostro Ufficio tecnico al vostro lettore Federico è assolutamente corretto. Sulla Sp 7 Pratissolo-Felina e sulla Sp 64 Montefaraone-Bebbio-Radici la Provincia di Reggio Emilia ha autorizzato tra l’estate e l’autunno scorsi lavori di scavo per consentire la posa di cavi in fibra ottica da parte di Open Fiber (e crediamo che la riduzione del digital divide rappresenti un segnale di attenzione, non certo di disinteresse, verso la nostra montagna).

    Nelle ordinanze che autorizzavano tali lavori – come sempre accade – all’impresa esecutrice è stato prescritto di assicurare “il perfetto ripristino della sede stradale”. Purtroppo, il cantiere si è concluso in una stagione sfavorevole a tali interventi, che saranno comunque realizzati in primavera attraverso la scarificazione e la successiva asfaltatura.

    Conoscendo la situazione, la Provincia è subito intervenuta per cercare di ridurre al minimo i disagi soprattutto per motociclisti e ciclisti.

    Sappiamo bene che si tratta di un intervento-tampone, come appunto spiegato, e che questa non è la stagione migliore per intervenire a causa delle basse temperature il catrame ha bisogno di più tempo per consolidarsi.

    Nonostante l’opinione del cittadino sia contraria a questo tipo di interventi, continueremo ad operare in questo modo perché la sicurezza non è un costo sul quale risparmiare. Fermo restando che in primavera, come si è sempre fatto e come fanno anche tutte le Amministrazioni comunali, si effettueranno i necessari lavori pur in quadro non semplice, considerando i 113 milioni di euro che la Provincia di Reggio Emilia ha dovuto restituire in questi ultimi cinque anni a seguito dei tagli della spending-review imposti dallo Stato, in particolare con la Legge Finanziara 2015 (22,6 milioni di risorse in meno all’anno).

    La situazione della Sp 7 e della Sp 64 era dunque ben nota al Servizio Infrastrutture grazie all’attento monitoraggio che viene quotidianamente assicurato dai sorveglianti stradali, come è stato confermato telefonicamente al vostro lettore. Pertanto, non vi era alcuna necessità di visionare ulteriori foto o video. Ringraziamo in ogni caso Federico per la segnalazione, perché la collaborazione e l’impegno dei cittadini sono preziosi per tutelare il bene pubblico e consentirci di mantenere in efficienza la viabilità provinciale.

    Per il futuro – se vorrà continuare ad aiutarci nel monitoraggio dello stato della viabilità provinciale – lo invitiamo a inviarci foto alla casella mail [email protected], che a differenza di Whatsapp ha anche valore legale, o a contattarci attraverso i nostri canali social.

    Ufficio Stampa Provincia di Reggio Emilia

    • Firma - Ufficio Stampa Provincia di Reggio Emilia
    • Andiamo bene… Tratto di strada comunale da località Cigarello e costeggia il Tresinaro, passando davanti alla chiesa di San Donnino e che finisce nel gruppo di case di “Vinceto” e alla “Ciabatta”, gruppo di case poco dopo la chiesa. La strada totale sarà 1km, forse 1.2km. È stata asfaltata nel 1984 se non ricordo male, poi più niente, avevo fatto le foto il passato inverno per portarle in Comune. La strada era un groviera, buche profonde 10 cm, tagli e crepe. Per evitarle si deve scendere dall’asfalto, andare contromano. Cose normali, dai, a fine inverno, ancora con il freddo, cioè quando non è periodo di asfaltatura secondo me. Hanno asfaltato la strada fino alla chiesa, con uno strato sottilissimo, il quale ha già iniziato a saltare via al centro della carreggiata e torna a vedersi l’asfalto vecchio sotto. Alla domanda come mai è stato asfaltato solo fino alla chiesa? Risposta da parte di un dipendente comunale a mio padre: “Perché tanto da lì in poi non c’è di traffico”. Certamente. Le tasse non le paghiamo dalla chiesa in avanti, siamo uno stato a parte. Peccato invece che le nostre tasse finiscono dove finiscono quelle del resto del comune. Imbarazzante.

      Gabriele

      • Firma - Gabriele
  3. Ho letto la risposta dell’ufficio stampa e rimango sconcertato.
    Pur di non ammettere il lavoraccio svolto male da chi ha posato il bitume, lo scrivente dell’ufficio stampa riesce a ribaltare la frittata ed incolpare FEDERICO di aver sollevato il problema. INCREDIBILE. Caro signore/a dell’Ufficio Stampa della Provincia di Reggio Emilia, FEDERICO non ha assolutamente dissentito sul tamponamento effettuato, ha dissentito sulle MODALITA’ DI POSA DEL BITUME, cosa che gli stradini di una volta, ma anche il semplice cittadino odierno, saprebbe fare con modalità più acconsa. Il bitume, ancorché quello solido dei sacchi che oggi vengono utilizzati, perché più sbrigativo ma di scarsissima aderenza, non basta spargerlo come se si seminasse frumento, ma andrebbe posato e SCHIACCIATO con un paio di badilate ben assestate. Caro responsabile ufficio stampa, non occorre spostare la responsabilità sul cittadino che fa notare un lavoro non svolto a dovere. Bisognerebbe, molto più semplicemente, ammettere che la posa di quel bitume è stata fatta in modo frettoloso e pressapochista e magari far notare a chi svolge questo tipo di lavori che bisognerebbe farlo con più attenzione e cura. Ma il più delle volte si delega la mansione dello schiacciamento del bitume alle macchine in transito, che in questo modo si imbrattano costantemente di catrame ( la mia 500 bianca ne è la prova costante). Auguro e auspico un po’ più di umiltà da parte dei pubblici dipendenti che si confrontano con la cittadinanza che ne paga lo stipendio. FEDERICO appoggio in pieno la tua iniziativa, e come già qualcun altro ha detto, la considero come sprone a me stesso per fare altrettanto in futuro. GRAZIE FEDERICO

    FABIO MAMMI

    • Firma - FABIO MAMMI
  4. Sarebbe cosa buona se i signori tecnici della “Provincia” (ho messo le virgolette perché non ho ancora capito se esiste o meno…) con il loro dirigente al seguito, tolte le nobili terga dalle comode poltroncine di Corso Garibaldi, facessero un giretto sulle strade dalle nostre parti, per esempio sulla SP486 da Veggia a Ponte Secchia solo per citarne una. Si renderebbero conto in che situazione imbarazzante si trova questa arteria percorsa ogni giorno da migliaia di mezzi. Il tratto poi da Lugo a Ponte Secchia non sfigurerebbe se confrontato con qualche pista nella savana africana. Altro che asfalto freddo e colpi di badile per compattarlo… A proposito, non avente mai sentito parlare di tasselli? Andate in Germania per imparare.

    Carlo Menozzi

    • Firma - Carlo Menozzi
  5. Senza parlare della scandalosa situazione della SP108, che non viene asfaltata da più di 15 anni, con i lavori al ponte sul Rio Sologno che procedono un giorno si e 15 no. E in generale di tutte quelle sottospecie di strade che collegano tra di loro i paesi del crinale (Ventasso e Villa Minozzo), SP59 e 18 e 91 per citarne altre. Come potete parlare di sicurezza quando sulla SP18 tra Ligonchio e Caprile ci sono ancora le ringhiere di ferro marcio bianche e nere anni 50 che delimitano la carreggiata in un tratto strettissimo, a picco sulla vallata del torrente Rossendola? Dove se incroci la corriera ti devi fermare. Ci sarebbero infinite cose da segnalare, ma tanto sono sempre parole al vento.

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