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Uomini violenti, ecco una soluzione. Giovanni Costi e Cristina Mascolo referenti del nuovo servizio per uomini maltrattanti

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Cristina Mascolo, Matteo Iori e Giovanni Costi

Dalle notizie di cronaca, che sicuramente rappresentano solo la punta dell'iceberg, emerge che anche in montagna è radicato il fenomeno della violenza di uomini verso donne. È stato presentato ieri alla stampa nuovo progetto della Papa Giovanni XXIII: Sum – Servizi per Uomini Maltrattanti.

Dai dati nazionali sappiamo che l’Istat evidenzia che il 31,5% delle 16-70enni (6,7 milioni) ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, di queste 2,8 milioni hanno subito violenza da partner attuali o ex.

Per quel che riguarda il contesto reggiano, sappiamo dai dati del Comune che nel solo 2017 i Poli territoriali hanno preso in carico 125 donne per violenza, 331 nuovi casi sono stati accolti dall’Associazione Nondasola e 360 sono state le donne vittime di violenze che si sono rivolte al pronto soccorso.

Reggio Emilia può vantare un contesto di grande attenzione alle donne che hanno subito violenza: dall’associazione “Nondasola” già attiva dal 1995, alla “Casa delle Donne”, al Tavolo interistituzionale di contrasto alla violenza sulle donne, sono molti gli attori che lavorano in rete su questa tematica. Mancava tuttavia qualcosa di specifico che lavorasse con gli autori di violenza, e la Papa Giovanni ha deciso di mettere a disposizione le proprie risorse professionali ed economiche (il progetto non ha nessun tipo di convenzione o sostegno economico se non tramite le risorse della Papa Giovanni) per dare il proprio contributo su un tema così importante, che purtroppo non accenna a diminuire.

Come sottolinea Matteo Iori, presidente della Papa Giovanni XXIII, “Lavorando nelle dipendenze abbiamo capito che, oltre alla cura, sono determinanti la prevenzione e la salvaguardia dalle ricadute.

Per questo motivo il nostro progetto è finalizzato a prevenire gli agiti violenti attraverso il lavoro fatto con coloro che sentono crescere l’impulso violento e temono di non riuscire a controllarlo, a lavorare nella cura di coloro che hanno già usato violenza per aiutarli a capirne la gravità e aumentare un processo di riconoscimento delle loro responsabilità, e infine a lavorare con loro affinché in futuro possano trovare nuove modalità adattive per non ricadere in agiti violenti.

Il tutto nella speranza di poter incidere su questo fenomeno e contribuire a migliorare la vita delle persone che si rivolgeranno a noi, dei loro familiari e di tutta la nostra comunità”.

Il casinese Giovanni Costi e Cristina Mascolo, referenti del progetto Sum, sottolineano che: “Nello specifico il nostro servizio lavora per: aumentare la consapevolezza degli uomini sulle dinamiche relazionali e sugli agiti violenti, avviare un processo di riconoscimento della responsabilità relativa al proprio agito, migliorare le abilità di gestione emotiva e le capacità relazionali, riconoscere modalità disfunzionali di pensiero (minimizzazione, negazione, giustificazione razionale della condotta, deresponsabilizzazione) e di comportamento per individuare alternative più efficaci.”

La metodologia adottata prevede colloqui individuali e un percorso di gruppo a cadenza settimanale della durata di un paio d’ore per un periodo di sei mesi.

Il servizio è totalmente anonimo e gratuito.

Per informazioni: tel. 3296707298 o mail [email protected]

È possibile scaricare qui il materiale informativo: SUM Servizi Uomini Maltrattanti