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I mozziconi di sigaretta, un rifiuto dimenticato da tanti

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Nei giorni scorsi sono state riportate in quotidiani locali alcune mie dichiarazioni apparse sui social riferite ad alcuni incendi nella municipalità di Collagna, la maggior parte a lato di strade.
Ribadisco la infondatezza in merito a un presunto coinvolgimento di agricoltori, così folli da appiccare il fuoco senza controllarne il suo corso e mettendo a rischio il territorio dove lavorano, vivono e investono.
Colgo l’occasione per mettere in evidenza un problema di cui si parla poco, forse per nulla, e del quale, malgrado la legislazione in merito abbia fatto notevoli sviluppi negli ultimi anni, pare non interessare a nessuno: i mozziconi di sigaretta, un rifiuto “tossico” speciale dimenticato da tanti.
Gettare questi rifiuti nella “natura” non è un atto privo di conseguenze e ha un forte impatto per il nostro ecosistema. Ancor peggio se il mozzicone è ancora acceso; può provocare danni irreparabili ai nostri territori, in particolare in  periodi molto siccitosi, con costi ingenti.
Il mozzicone di una sigaretta senza filtro impiega 6/12 mesi per dissolversi, perché è fatto di sola carta (cellulosa) e fibre vegetali di tabacco; insomma dovrebbe essere  biodegradabile. La durata del processo varia in funzione della temperatura e dell'umidità del luogo in cui il mozzicone si trova. In particolari condizioni di freddo intenso, per esempio, non vi è praticamente processo di decomposizione e il mozzicone resiste intatto.
Se la sigaretta ha il filtro, come la maggior parte delle sigarette, la questione si complica; infatti il filtro è composto di un materiale chimico sintetico che è molto resistente. Dunque, in condizioni normali, saranno necessari dai 5 ai 12 anni di tempo per distruggere il filtro che potrebbe non solo sporcare la piazza, la strada o la spiaggia ma anche, magari, creare problemi ad animali e uccelli che dovessero ingoiarlo. Insomma la sigaretta non solo nuoce all'organismo, ma anche alla natura!
Miliardi e miliardi di mozziconi di sigarette dispersi ogni anno nell’ambiente! Non tralasciamo che accendere una sigaretta significa immettere nell’ambiente migliaia di sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e cancerogena.
Una parte di queste sostanze chimiche resta nel filtro e va a contaminare quella parte di sigaretta non fumata che comunemente chiamiamo cicca o mozzicone. Nelle cicche quindi è possibile trovare moltissimi inquinanti: nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, acido di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro.
Purtroppo la maggior parte dei fumatori ha l’abitudine di disperdere i loro mozziconi praticamente ovunque, in special modo quando sono alla guida degli autoveicoli, gettando indisciplinatamente la cicca dal finestrino. Lo scorso anno, nel corso di una giornata ecologica attorno a una strada che attraversa una zona boschiva all’interno alla perimetrazione del Parco Nazionale, in un tratto di un chilometro, ne ho raccolte un’ottantina, gettate non più tardi di un mese. In quella zona la sanzione prevista sarebbe addirittura con risvolti penali per coloro che impropriamente la gettano a terra, ma il problema non sono solamente le sanzioni, il problema è educare le persone al problema, a comportarsi correttamente e questo è uno dei problemi che evidenziamo nella gestione di gran parte dei rifiuti; non solamente per una questione di decoro urbano in città,  nelle spiagge e attorno alle strade transitate, ma anche per una ragione di natura ambientale per le motivazioni sopra riportate, per il lungo periodo che impiegano a deteriorarsi e  la tossicità delle stesse.
Se poi incentivare la campagna contro i mozziconi di sigaretta fa smettere di fumare qualche cittadino che era all’oscuro di quanto detto, ben venga. Un domani ci ringrazierà!
Qualcuno addirittura sostiene che i mozziconi di sigaretta, gettati via da tantissimi fumatori, non da tutti, sono tanto inquinanti e pericolosi per l’ambiente e per la salute quanto i rifiuti industriali.
Purtroppo a giudicare soltanto dalla quantità che vediamo dispersa nelle nostre strade, piazze, sembrano essere molto rari quei fumatori che si preoccupano di gettare la cicca della sigaretta negli appositi contenitori.
Gli amministratori locali dovrebbero, non solo emanare norme di comportamento,  ma anche installare, come accade per altre tipologie di rifiuti, appositi raccoglitori per i mozziconi di sigaretta nelle piazze e all’esterno dei locali dove è già severamente  vietato fumare.
Come municipalità di Collagna  ho più volte richiesto l’installazione di appositi raccoglitori, perlomeno nelle piazze, ma al momento non ho avuto concrete risposte.
Sarebbe bello incentivare le attività più rilevanti a provvedere di adottare questi raccoglitori, tra l’altro di poco costo. Alcuni hanno già provveduto!
Considerato tutto ciò, penso che ci sia una sorta di menefreghismo in merito all’applicazione di tale legislazione, non sanzionando e neppure contestando il reato per creare quella formazione indispensabile ,in coloro che fumano, nella gestione del rifiuto.
Pertanto invito l’amministrazione comunale del Ventasso, il presidente dell’Unione dei Comuni Montana, il comandante della Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni di prendere a cuore questa problematica, a posizionare gli appositi contenitori, iniziando ad invogliare i fumatori a prendere atto di quanto sopra citato.
( Marino Rivoli, consigliere della Municipalità di Collagna, Comune Ventasso).