Home Cronaca Agricoltori e scienziati a Cortogno: ecco una varietà autoctona di erba medica

Agricoltori e scienziati a Cortogno: ecco una varietà autoctona di erba medica

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Gli agricoltori del Goi, Marcello Chiesi è il secondo da sinistra

Scoprire che i bovini possono alimentarsi anche col frumento da foraggio, scoprire che si può seminare senza arare, scoprire che si può avere un’erba medica locale e non importata dall’estero.

Sono di tutto rispetto i risultati conseguiti a Casina dal Gruppo operativo per l’innovazione (Goi) Latteria San Giorgio, costituito da Latteria Sociale San Giorgio e da quattro aziende agricole socie (Coop Agr. Santa Lucia, Az. Agr. Strada, Az. Agr. Il Ponte, Az. Agr. Nasi), coadiuvate da e in collaborazione con Crpa e Fondazione Crpa studi e ricerche (Fcsr). Una iniziativa che è parte del Programma di Sviluppo Rurale dell’Emilia Romagna 2014-2020.

C’è una premessa da fare: la Latteria San Giorgio è stata tra le prime a scommettere sul progetto qualità “Prodotto di montagna” definito dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano. Questo significa che, ai sensi della regolamentazione europea, oltre ai requisiti della Dop, ci sono altri elementi obbligatori per definire il “prodotto di montagna” di questo caseificio e averlo certificato tale: tutti gli allevamenti di produzione del latte e caseifici di produzione del formaggio devono essere ubicati in zone di montagna (così come individuate nel Psr 2007-2013); la stagionatura del formaggio sino alla marchiatura deve avvenire in stabilimenti ubicati in zone di montagna; il 60% della sostanza secca somministrata alle bovine, su base annuale, deve provenire da zona di montagna. Infine, trascorsi 24 mesi di stagionatura, il formaggio viene sottoposto ad una valutazione della qualità aggiuntiva e a seguito di esito positivo viene apposto il marchio Prodotto di montagna che si va ad affiancare al marchio classico della Dop.

“Per migliorare la quantità e la qualità della sostanza secca in Appennino, che dobbiamo impiegare per il 60% per le nostre bovine, abbiamo attivato questo processo di studio e ricerca col Goi – spiega a Redacon Marcello Chiesi, agricoltore e presidente della Latteria San Giorgio –. Sono tre, in particolare i risultati che abbiamo conseguito”.

Quali?

“Beh, in qui da noi non si era mai utilizzato frumento come foraggera (sfalciato ancora verde). E ora lo si può utilizzare. E’ una opportunità perché si può seminare il grano da foraggio e, in seconda battuta, se non lo si potesse sfalciare lo si può comunque raccogliere da granella. In pianura questa è una pratica agronomica già consolidata e ora lo è anche per l’Appennino”.

Cosa ha di particolare il frumento da foraggio?

“E’ un ottimo alimento perché ha una fibra digeribile e si fa in modo che i ruminanti possano sfruttare al meglio le sue proteine”.

Altri risultati?

“Per ridurre inquinamento e costi di produzione abbiamo sperimentato la semina su sodo, ad esempio su prati già presenti e non arati né zappati, con seminatrici idonee. A Casina dove ci sono terreni molto sassosi abbiamo dimostrato che si può evitare l’aratura. Si può rinfoltire il prato con festuca, trifoglio violetto, erba medica… oppure anche con frumento da sfalcio”.

Altro?

“Sì. Abbiamo dimostrato che si possono avere semi autoctoni da erma medica, prodotti nelle nostre aziende, trebbiando questa leguminosa al secondo sfalcio. Essendo un seme autoctono è molto più idoneo ai nostri climi, a differenza ad esempio della varietà ‘Spagna’ che viene da climi differenti”.

 

Domani, venerdì 3 maggio 2019, dalle 10 presso il Castello di Sarzano saranno presentati i risultati ufficiali coi quali il Goi ha inteso dare un contributo di conoscenza ed innovazione ad una attività agricola.

Nel corso della mattina sono poi seguiti diversi altri interventi sulla Misura 16 attualmente in corso per la zootecnia da latte di montagna, che daranno continuità ad un lavoro che ha raccolto interesse ed impegno da parte degli agricoltori che operano in aree interne e svantaggiate e di cui si continuerà a parlare nel pomeriggio.

 

Il programma della giornata

10:30 Saluti di benvenuto

Marcello CHIESI – Presidente Latteria San Giorgio

10:45 Apertura e presidenza dei lavori

Guglielmo GARAGNANI – Vice presidente Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano

 

Interventi

 

I risultati del GOI Latteria San Giorgio

In campo Maria Teresa PACCHIOLI – CRPA Spa Fabrizio RUOZZI – FCSR

In stalla Aldo DAL PRÀ – CRPA Spa Roberto DAVOLIO – FCSR

L’esperienza delle aziende del GOI

Marco RINALDI, Latteria San Giorgio – Samuele NASI, Azienda agricola Nasi

Marcello CHIESI, Azienda agricola Il Ponte – David CAMPANI, Azienda agricola Strada

Paolo MOSCATELLI, Cooperativa agricola Santa Lucia

 

Gli impegni del GAL Antico Frignano Appennino Reggiano nel nuovo Piano di Azione Locale

Giancarlo CARGIOLI, Presidente GAL

 

12:15 Conclusioni

Simona CASELLI – Assessore all'agricoltura, caccia e pesca, Regione Emilia Romagna

1 COMMENT

  1. Tante belle cose, ma dove ci sono le centrali biomasse non si può più competere, visto i prezzi dei terreni, sia in affitto che da comprare, l’agricoltura che produce cibo non è più considerata, almeno fosse energia pulita.

    Laurent Stefano

    • Firma - Laurent Stefano