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Bini risponde alle questioni espresse da Delmonte sulla differenziata: “L’Unione montana aveva già posto importanti richieste agli enti preposti”

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In merito all'intervento del consigliere regionale della Lega, Gabriele Delmonte, sui risultati della raccolta differenziata nei comuni montani (https://www.redacon.it/2019/06/26/delmonte-lega-differenziata-flop-in-appennino-la-regione-batta-un-colpo/), si esprime il presidente dell'Unione montana Comuni dell'Appennino, Enrico Bini: “Mi pare doveroso fare alcune precisazioni. L'Unione ha portato avanti alcune importanti richieste in sede Atersir (Agenzia regionale per la raccolta dei rifiuti) negli anni scorsi: dapprima abbiamo inoltrato osservazioni al piano d'ambito locale proposto da Atersir per i nostri comuni. Le osservazioni sono state mandate dopo aver dato incarico a Ezio Orzes, esperto nazionale di gestione rifiuti, per fornire consulenze ai tecnici e amministratori in modo da analizzare i servizi proposti e i relativi piani di gestione.

Non tutte le osservazioni sono state accolte favorevolmente da Atersir, ma alcune importanti modifiche erano state apportate: tra queste l'aumento della percentuale di differenziata come obbiettivo dei comuni montani da raggiungere entro il 2020, inoltre l'opportunità di estendere il ‘porta a porta’ a vari comuni montani. In realtà però il ‘porta a porta’ programmato per i nostri comuni è un sistema misto, che prevede l'attivazione nei capoluoghi e la capillarizzata stradale nelle frazioni. Questo sistema misto comporta l'opportunità per i cittadini meno interessati alle questioni ambientali, di aggirare i regolamenti comunali sui rifiuti portandoli a pochi metri dal centro, nei bidoni stradali. Si tratta di un aspetto preoccupante, che ha comportato un funzionamento non ottimale del servizio e pregiudicato il pieno raggiungimento degli obiettivi.

Alla richiesta di estensione del porta a porta a tutte le frazioni è stato risposto che comporterebbe un forte aumento dei costi di gestione. Ecco perché alcuni comuni hanno rinunciato in partenza, vista la prospettiva di un servizio a metà che non garantisce i risultati previsti ma porta sicuramente all'aumento dei costi. Lo stesso comune di Castelnovo ne’ Monti, nonostante abbia superato la percentuale – obiettivo proposta dal piano d'ambito e nonostante abbia ricevuto recentemente un premio Legambiente come ‘Comune montano riciclone’, non ritiene soddisfacente il risultato del porta a porta, e continua a gestire alcune problematiche ad esso correlate.

La questione va nuovamente affrontata cercando sia con la Regione che con Atersir di trovare un sistema di gestione dei rifiuti adatto al nostro territorio e con costi sostenibili, cosa che peraltro è possibile riscontrare in altre zone montane di altre Regioni. La Regione Emilia-Romagna a sua volta ha posto il tema, inserendo tra le attività di gestione la tariffa puntuale, strumento che potrebbe abbattere i costi risollevando le famiglie da un peso economico gravoso e favorirebbe il corretto smaltimento. Vanno però riviste complessivamente le proposte di servizio per i comuni montani dove continua a essere previsto un servizio misto, cosa che una volta abbinata alla tariffa puntuale peggiorerebbe certamente la situazione attuale poiché piuttosto che pagare gli svuotamenti i cittadini si rivolgerebbero prevedibilmente ai cassonetti stradali nelle frazioni.

Attualmente, per consentire l'inserimento del porta a porta nei vari comuni della provincia e tenere ‘equi’ i costi del servizio, ogni ente locale paga una cifra annuale rilevante di sussidiarietà. Anche questo aspetto dovrà essere attentamente rivalutato affinché ogni comune possa avere l'opportunità di migliorare i propri servizi e raggiungere gli obiettivi. La Commissione Ambiente dell'Unione avrà il compito di avanzare alla Regione proposte per un servizio ottimale con costi accettabili. Nel frattempo alcuni comuni hanno cercato di incentivare l'uso delle stazioni ecologiche attrezzate, attraverso sistemi di ‘raccolta punti’ che portano a sconti sulla bolletta, l'uso delle compostiere, ma non è ancora sufficiente.

Stiamo peraltro aspettando la gara d'appalto per la gestione del sistema di raccolta e smaltimento. Anche questo aspetto, per più anni rinviato, dovrebbe aiutare gli amministratori a gestire le aziende con le quali lavorano sui rifiuti, inserendo un sistema di verifica e controllo più adeguato, oltre che porre maggiore attenzione e limiti agli aspetti economici, che negli ultimi anni hanno seguito meccanismi di crescita abbastanza preoccupanti. Da un lato manca ancora la consapevolezza da parte dei cittadini sull'importanza di una corretta differenziata e l'opportunità di porre attenzione alla quantità di rifiuti prodotti fin dal momento della spesa, con la scelta degli imballaggi meno impattanti”.

2 COMMENTS

  1. Noi montanari non abbiamo certo una spiccata sensibilità verso queste tematiche ma non sono i dati del differenziato che lo dicono, sono altre abitudini difficili da mettere in atto perchè poco spinte e poco incentivate economicamente. Con una coscienza ambientale diversa sarebbe bello legare il discorso Mab Unesco a progetti virtuosi ma, come si è visto nel caso Orzes, manca anche politicamente il coraggio di staccarsi dal sistema. In un territorio come questo non promuovere il compostaggio domestico ed i piccoli centri di compostaggio è assurdo, almeno quanto il pensare di pagare per trasportarlo a Mancasale salvo poi lamentarci delle tariffe troppo care. Serve la volontà ed i dati sarebbero diversi.

    Antonio D.Manini

    • Firma - Antonio D.Manini
  2. Dopo anni di annunci, la tanto pubblicizzata tariffa puntuale sembra sollevare qualche dubbio, o minori entusiasmi, se lo stesso Sindaco, salvo l’averne mal interpretato le parole, riconosce che potrebbe peggiorare la situazione attuale “poiché piuttosto che pagare gli svuotamenti i cittadini si rivolgerebbero prevedibilmente ai cassonetti stradali nelle frazioni” (senza escludere che qualcuno abbandoni qua e là i rifiuti in eccesso).

    La questione rifiuti è sicuramente complessa, e di soluzione non semplice, ma per affrontarla nel modo più confacente, se non perfetto, occorrerebbe innanzitutto ascoltare anche la voce degli utenti, e gli eventuali suggerimenti che possono giungere dall’una e altra parte, oltre a tener conto delle esperienze di altri territori (prima di prendere decisioni “dall’alto”, che non di rado hanno il sapore dell’autoreferenzialità, o tali appaiono).

    Quando il Sindaco dice che “alcuni Comuni hanno cercato di incentivare l’uso delle stazioni ecologiche attrezzate, attraverso sistemi di raccolta punti che portano a sconti sulla bolletta”, ricordo ancora una volta che quasi quindici anni fa – a partire dal giugno 2005, e sempre con note protocollate – una minoranza consigliare montana aveva proposto di sperimentare un sistema di consegna premiante alle Isole Ecologiche.

    Quel metodo si proponeva di incentivare il conferimento dei rifiuti, dal momento che avrebbe dato luogo ad un “premio”, cioè uno sconto tariffario in base alla quantità del rifiuto consegnato – vetro, plastica, lattine, carta, ecc..- rifiuto che sarebbe stato peraltro controllato, all’atto della quantificazione, dal personale del punto di raccolta, e l’eventualità paventata dal Sindaco di svuotamenti impropri si sarebbe pertanto azzerata o quasi.

    Riprendo anche qui tale precedente non tanto per ripetermi noiosamente, ma perché quella proposta, rimasta sempre inascoltata, mi sembra essere un indice della autoreferenzialità dei nostri decisori politici, mentre se la si fosse sperimentata, il che sarebbe costato molto poco, avremmo potuto verificare se poteva funzionare, e disporre oggi di un altro strumento su cui ragionare per far fronte al non semplice problema rifiuti.

    Io mi auguro che oggi si capisca che qui l’autoreferenzialità “non paga”, ed auspico altresì che l’eventuale estensione del porta a porta venga ben soppesata, visto che dove è in vigore non sembrano mancano insoddisfazioni e perplessità in seno all’utenza e, infine, quanti mirano lodevolmente a ridurre alla fonte i rifiuti, per agevolarne lo smaltimento, dovrebbero comunque tener conto che gli attuali costumi di vita comportano che una non piccola quota di quanto consumiamo e utilizziamo venga confezionata e commercializzata in contenitori di vario tipo (anche per nostro comodo)..

    P.B. 29.06.2019