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La carica degli oratori in città

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Mercoledì 19 giugno, per un’ora, piazza Martiri del 7 Luglio a Reggio Emilia è stata la piazza più giovane d’Italia.

In duemila tra bambini, ragazzi e giovani si sono radunati davanti alla Banca d’Italia per la quarta edizione di “Oratorio in piazza”, la festa dei Grest di tutta la Diocesi che quest’anno ha richiamato 21 oratori dal Po alla Pietra e dall’Enza al Secchia. L’evento è stato promosso dal Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile e dal Centro Sportivo Italiano. Per accogliere i 1.600 ragazzi (dalla prima elementare alla prima media) e 400 educatori tra adolescenti, giovani e adulti; l’équipe di Pastorale Giovanile e il Csi hanno chiesto la collaborazione di “Granello di Senapa”, dei giovani in servizio civile, dei volontari di “Mi fido di te” e di alcuni animatori di Cadelbosco Sopra, Correggio e Sant’Ilario.
A supervisionare la giornata sono stati invitati anche Croce Rossa e Protezione Civile.

“Le relazioni educative che nascono negli oratori sono per i bambini, per i ragazzi e per i giovani e sono al centro della Chiesa”, afferma don Carlo Pagliari, direttore del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile. “Negli oratori nascono i Grest che si basano sul volontariato e dunque su motivazioni di servizio molto forti che vengono dal Vangelo e dall’aver incontrato Gesù”.
Don Pietro Adani, vicario episcopale per il coordinamento degli uffici pastorali diocesani, ha portato il saluto del vescovo Massimo e guidato la preghiera in piazza.
“Gesù - ha detto don Pietro - ama fare festa con noi, la vita è una festa. Oggi potremmo dire che il Paradiso è sceso fra noi, è qui. Agli animatori vorrei dire di non aver paura della gioia di questi giorni, la vita è così. Fare del bene è la cosa più bella”.

Il momento iniziale della festa in piazza Martiri si è concluso con il selfie più partecipato di sempre, poi tutti nelle postazioni gioco allestite per la città e differenziate per età.
A i bambini di prima e seconda elementare sono state proposte narrazioni in quattro luoghi, tra cui il cortile del vescovado. I bambini di terza, quarta e quinta sono stati ingaggiati in una serie di giochi a stand dislocati in 17 aree della città: avventura, magia, collaborazione le parole chiave che permettevano di superare le prove. Alcuni degli stand erano guidati da professionisti, altri da volontari dei Grest. Per la prima volta, poi, quest’anno la Pastorale Giovanile ha coinvolto alcuni punti vendita e realtà del centro storico che hanno proposto propri punti gioco.
A i ragazzi delle medie è stato invece proposto un orienteering in centro con una mappa da seguire e il compito di scattare un selfie davanti ad ogni postazione individuata. A conclusione delle prove i gruppi potevano tornare in piazza Martiri per ritirare il premio erogato da un distributore automatico “animato”.

“Quello di oggi è un momento di festa, ma è anche e soprattutto un momento di Chiesa”, aggiunge Samuele Adani del Centro Sportivo Italiano. “I ragazzi si incontrano, vedono tanti altri attorno a loro che condividono la stessa esperienza di oratorio. Oggi è un momento di Chiesa anche perché sono tante le realtà coinvolte nell’organizzazione. E il frutto sono i bambini che si divertono, giocano e portano nel cuore la gioia di essere insieme che poi diventerà gioia di essere cristiani. E questo ci riempie di speranza”.

Al termine della mattina il ritrovo era al parco del Popolo per il pranzo al sacco e per assistere ad alcuni spettacoli. Poi alle 15 ognuno ha fatto rientro al proprio Grest.

Per un giorno la città ha così conosciuto da vicino l’energia degli oratori: colori, musica e un entusiasmo contagioso.

 

                   

 

Emanuele Borghi

(La Libertà, edizione 26 giugno 2019)