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Latteria di Cortogno: un ampliamento… di comunità

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Una inaugurazione è a volte l’occasione per conoscere e riconoscere una bella realtà del territorio. Così è stato per Cortogno domenica quella dell’ampliamento del magazzino per la stagionatura e dei nuovi impianti automatici per la collocazione in salamoia delle forme della Latteria Sociale S. Giorgio.

Le autorità convenute hanno dato riconoscimento a una comunità giovane, unita e capace di produrre economia e socialità a dispetto dei piccoli numeri: 60 abitanti il paese in inverno; 7 soci la Latteria, la maggior parte sotto i cinquant’anni; 37.000 i quintali di latte lavorati, tutti prodotti da stalle del comune di Casina; 7 km il raggio di produzione dei foraggi consumati, quattro i dipendenti del caseificio: queste le cifre che Marcello Chiesi, presidente della latteria S. Giorgio, la prima in montagna a ottenere il riconoscimento di “Parmigiano Reggiano prodotto di Montagna” ha potuto esibire alla sen. Antonella Incerti, all’assessore regionale all’agricoltura caccia e pesca Simona Caselli, al vescovo Massimo Camisasca, al sindaco di Casina Stefano Costi, al parroco don Carlo Castellini, al presidente della Camera di Commercio Stefano Landi, al comandante della stazione carabinieri di Casina maresciallo Andrea Squillace e alle centinaia di persone presenti.

Il sindaco Stefano Costi allarga lo sguardo alla nostra montagna: “Per questa inaugurazione sono soddisfatto e orgoglioso due volte: una come amministratore pro-tempore della comunità di Cortogno per l'importante investimento, realizzato anche grazie al programma di filiera finanziato con fondi regionali del Piano di Sviluppo Rurale che per la prima volta ha visto coinvolte ben 10 latteria e 27 aziende agricole del comprensorio montano di produzione del Parmigiano Reggiano, segno che ci sono ancora tante realtà che credono nello sviluppo della nostra montagna, e che realizzano su questi territori importanti investimenti, e sono ovviamente orgoglioso come socio della latteria San Giorgio, riferimento per la comunità di Cortogno, la prima latteria a potersi fregiare del marchio qualità di montagna secondo il disciplinare del consorzio di tutela. Una piccola realtà importante per l'economia del nostro territorio che grazie alla volontà del nostro presidente Marcello Chiesi e di tutti i 7 soci ha concretizzato questo importante investimento”.

 

Al finanziamento regionale per il magazzino si è aggiunto il finanziamento del Gal per il nuovo impianto automatico per la salamoia.

La cerimonia è iniziata alle 10 con la messa celebrata dal vescovo, Mons. Massimo Camisasca – da giugno a Giandeto per un periodo di riposo –, concelebrata dal parroco di Casina, don Carlo Castellini, e dal segretario del vescovo, don Umberto Tagliaferri affiancato dall’accolito Marcello Mantellini in qualità di cerimoniere e animata dal coro dell’Unità Pastorale “Madonna del Carrobbio”.

Al termine, si è raggiunta la latteria portando in processione la statua della Madonna del Carmine e recitando il S. Rosario perché, come sottolinea il parroco don Carlo Castellini “a Cortogno c’è un bel legame tra le tre ‘istituzioni’ centrali nella vita del paese: parrocchia, pro loco e latteria”.

Dopo la benedizione dei locali, i discorsi delle autorità sono stati occasione anche per ricordare i soci che hanno contribuito alla crescita della latteria e che oggi non ci sono più: Franco incerti, Elio Moscatelli, Santino Camorani, per confermare sperimentazioni in corso, come il rinfoltimento dei prati con semina a sodo (ovvero senza arare e zappare ma tracciando con appositi utensili piccoli solchi, quasi “graffi” su cui adagiare il seme) e anticiparne di nuove come l’uso dei frumenti da sfalcio, oltre le classiche foraggere, nell’alimentazione del bestiame: sperimentazione quest’ultima condotta insieme al Crpa, il Centro Ricerche Produzioni Animali. Perché Cortogno è da sempre in cammino con i tempi e con il mondo, pronta a cogliere ogni nuova opportunità, a rendere presente il futuro.