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Futuro Comune replica alla risposta di Borghi e Bini sulla privatizzazione dell’Asp Don Cavalletti

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Ringraziamo il sindaco di Carpineti e il presidente dell’Unione dei Comuni per la risposta.

Al netto delle domande lasciate inevase, fra cui i bilanci non approvati e la paternità della decisione, e per cui aspettiamo risposta nelle due interpellanze a Unione e Comune di Carpineti che abbiamo già presentato, ci preme fare un paio di osservazioni.

Di nuovo, dopo la nota del 2017, si fa riferimento al fatto che si sono trovati “canali meno onerosi per i contribuenti” per “non gravare eccessivamente sulla comunità”. Allora si disse che su ASP non si voleva mettere nemmeno un euro, ora si estende la questione anche ai servizi che si trovavano in ASP. Nessuno giudica la democraticità delle scelte dei sindaci e nemmeno la qualità del servizio del privato, su cui occorre sempre e per sempre comunque vigilare con attenzione. Ma la natura della scelta sì.

Sarà singolare o da inesperti, ma abbiamo sempre pensato che i soldi pubblici servissero a erogare servizi alla cittadinanza. Abbiamo sempre pensato che il denaro dei contribuenti servisse per tutte le categorie sociali, per tutte le fasce di età, la famosa comunità.

Non sono soldi pubblici quelli che tengono aperto l’ospedale, l’ufficio informazioni turistiche, il teatro, il castello di Carpineti? Quelli con cui vengono asfaltate strade, costruiti marciapiedi, forniti servizi di assistenza a chi è in difficoltà economica o tutela ai minori? Perché se è così, allora avete scritto di nuovo nero su bianco che il denaro pubblico serve a fornire servizi a tutti, ma non agli anziani. O dobbiamo immaginare che prima o poi si esternalizzerà, per esempio, il reparto ortopedia di un ospedale, l’area minori, l’assistenza sociale, una classe della scuola primaria? A parità di qualità di servizio, sia chiaro.

La realtà è semplice da capire. Il modello dell’assistenza pubblica, in Appennino, vale fino alla soglia della residenza anziani. Oltre quella soglia la gestione va esternalizzata.

E lo si fa con così tanta decisione che mentre si commissionano studi per capire la futura azienda speciale o la concessione al privato, per scartare il ritorno dei servizi dentro ASP bastano singole valutazioni univoche e democratiche. Le parole spiegano tutto, anche quando sono inutilmente complicate. La traduzione in linguaggio comune è semplice: abbiamo deciso così e basta.

Un’ultima cosa, quasi una battuta. Perché anche le date raccontano molto.

Conosciamo gli impegni dell’attività politica (noi stessi abbiamo continuato a tenere aperto il nostro ufficio in Comune per tutte le vacanze) e abbiamo troppa stima dell’intelligenza del Sindaco di Carpineti e del Presidente dell’Unione per pensare che non abbiano capito il riferimento alla delibera di ferragosto. Ma saremo più espliciti. Si dice che quando si vuole trovare l’opinione pubblica distratta, le possibilità per prendere una decisione sono due: le vacanze estive o una partita della nazionale ai mondiali di calcio. Quest’anno, purtroppo, niente mondiali di calcio.

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende, diceva qualcuno.

Ci iscriviamo nell’albo dei peccatori.

(Futuro Comune – Gruppo di minoranza, Consiglio Comunale di Carpineti)

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