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Elezioni Regionali il 26 gennaio 2020. Bargi (Lega): “Bonaccini terrà in ostaggio la Regione altri quattro mesi”

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Colonna - Bonaccini

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha incontrato in settimana il presidente della Corte d’Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, al quale ha proposto di tenere le prossime elezioni regionali domenica 26 gennaio 2020.

Il presidente Colonna ha convenuto sulla proposta che, nel rispetto dei tempi fissati dalle leggi, muove dalla necessità di consentire alla Regione di predisporre e approvare la legge di bilancio 2020-2022, assicurando in tal modo la piena funzionalità dell’Ente ed evitando l’esercizio provvisorio che, al contrario, ne limiterebbe l’operatività, anche rispetto alle misure rivolte alla società regionale.

Il decreto per la convocazione dei comizi elettorali sarà emanato successivamente, così come previsto dalle norme.

In merito, la dichiarazione di Stefano Bargi, capogruppo della Lega: “Lo chiedevamo da tempo e, finalmente, il governatore Stefano Bonaccini, ha deciso: la dato delle elezioni regionali è fissata per il 26 gennaio 2020. In altre parole, il numero uno di viale Aldo Moro terrà in ostaggio per altri 4 mesi la Regione”.

Bargi attacca frontalmente il governatore Pd: “Ormai è chiaro, il pallottoliere di Bonaccini lo ha consigliato di tardare ulteriormente il voto in base ad una logica di mera convenienza personale: dopo il varo del Conte bis, Bonaccini aveva certamente l’intenzione di fissare in novembre la data delle elezioni, poi lo strappo di Renzi, che rischia di far saltare il banco del Pd, lo ha indotto ad allontanare la data delle consultazioni a gennaio 2020. Pertanto è inutile che Bonaccini tenti goffamente di giustificare la scelta del 26 gennaio come data del voto, (il quale doveva avvenire in novembre, scadenza naturale del mandato) adducendo il motivo dell'approvazione del bilancio e della volontà di non lasciare in esercizio provvisorio la prossima giunta. Di vero c'è solo che Bonaccini vuole blindare il bilancio, utilizzandolo a fini propagandistici pro campagna elettorale. Ma c'è di più: la blindatura del bilancio genererà l'ulteriore scorrettezza di legare le mani alla prossima Giunta nel suo primo anno di mandato, con capitoli di spesa già fissati da un governo dimissionario e uscente. L'ennesimo bieco giochetto per governare dagli spalti di un parlamentino dal quale i cittadini li hanno esclusi”.

Stefano Bargi

“Come Lega volevamo andare il prima possibile alle urne, e la data di novembre era congrua per consentire una compagna elettorale più leale. Votare a novembre, alla scadenza dei cinque anni e non scavallare l’anno nuovo, sarebbe stato certamente più rispettoso della volontà dei cittadini, che già da tempo contavano di poter esprimere la propria opinione quest'anno. Ma le logiche arroganti e e le trame del palazzo ancora una volta hanno avuto la meglio sulla volontà popolare. Andare alle urne a fine gennaio, magari con la neve, scoraggerà molti cittadini, specialmente i più anziani e coloro che risiedono in altura, e forse anche questo è un altro degli obiettivi che Bonaccini si è prefissato, visto e considerato che alle ultime elezioni regionali, tenutesi il 23 novembre 2014, votò solo il 37,71 per cento degli emiliano romagnoli, un’affluenza bassissima, e il centrosinistra si fermò al 49,05 dei consensi, non superando quindi la soglia del 50 per cento. Un dato che Bonaccini avrà sicuramente tenuto in conto, a fronte del disfacimento generalizzato del Pd dal 2014 a oggi”, conclude Bargi.