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Un taglio del nastro coi fiocchi per la Cra Le Esperidi

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Si è svolta sabato 9 novembre, in pompa magna, l’inaugurazione della Casa Residenza Anziani “Le Esperidi” de La Vecchia di Vezzano sul Crostolo, gestita dalla Cooperativa Sociale “La Pineta”.

I lavori di ristrutturazione, ampliamento ed ammodernamento degli spazi e dei locali della struttura sono durati circa due anni, resi possibili grazie alla Società Welfare Italia SpA - proprietaria stessa della CRA - che ha stanziato oltre 3 milioni di euro per la riqualificazione. Questo enorme progetto ha riguardato, in particolare, l’ampliamento dei soggiorni, la ristrutturazione di tutte le stanze di degenza, i bagni, gli arredi e gli spazi comuni. Sono stati parimenti rinnovati tutti gli impianti, integrandoli con un moderno sistema di climatizzazione.

Sabato, in qualità di Amministratore Delegato di Welfare Italia, era presente il Dott. Adriano Nicola, che durante gli interventi delle autorità - iniziati alle 10.30 e finalizzati a ringraziare i presenti e a mettere sul tavolo le doverose considerazioni sull’importanza civile, sociale e umana della Casa Residenza Anziani - ha mostrato grande soddisfazione per gli importanti risultati ottenuti, oltre alla dichiarata volontà di voler continuare a sostenere queste opere utili per tutta la società.

La prima a prendere la parola è stata però Monica Venturi, presidente della Cooperativa “La Pineta” e allo stesso tempo responsabile della CRA inaugurata:

«Un grazie a tutti coloro i quali hanno reso possibile tutto questo - ha dichiarato Venturi in apertura - E vorrei particolarmente ringraziare tutti gli operatori che ogni giorno si spendono qui dentro per il maggior bene dei nostri ospiti».

La parola è poi passata al neo-sindaco del Comune di Vezzano sul Crostolo, Stefano Vescovi, il quale, molto emozionato, ha definito la struttura come «una grande famiglia» e ha garantito la vicinanza istituzionale di tutta la giunta.

Presenti all’inaugurazione come associazioni locali la Croce Rossa Italiana di Casina - che ogni giorno si interfaccia con la struttura - e la Protezione Civile insieme agli Alpini di Vezzano. Un volontario per ciascuna associazione - quello della Protezione Civile, peraltro, socio lavoratore della cooperativa stessa e operativo nella struttura Esperidi - ha preso la parola ringraziando per il grande lavoro svolto da tutti e garantendo la sempre pronta collaborazione. Non mancava nemmeno, in solenne uniforme, il maresciallo dei Carabinieri Comando Stazione di Vezzano. Presente anche la Dott.ssa Sabina Giovanardi, assistente sociale della AUSL di Reggio Emilia.

Alle 11.00 l’attesissimo arrivo del Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, Mons. Massimo Camisasca, che prima di celebrare la Santa Messa inaugurale dedicata a Santa Maria Salute degli Infermi, con la partecipazione del nuovo parroco di Vezzano, don Pietro Rabitti, ha salutato le istituzioni soffermandosi poi a colloquiare con ciascun ospite della struttura presente per assistere alla cerimonia accompagnata dal coro “Schola Cantorum Sancta Cæcilia” di Correggio, diretto dal Dott. Andrea Beltrami.

«Voi non siete soli - ha affermato Mons. Camisasca durante l’omelia -: questo luogo, anche se vi porta a sentirvi lontani dalla vostra casa, è un luogo che vi accoglie. Dio vi incontra, soprattutto qui, e non vi abbandona. Mai. E vi resta vicino anche attraverso tutte le persone che sono qui e lavorano all’interno di questo luogo per prendersi cura di voi con amore e vicinanza».

Al termine della Messa, il Vescovo ha benedetto i nuovi spazi impartendo altresì la benedizione a tutti i presenti. A lui è stata poi letta e consegnata una preghiera in rima scritta e composta dagli ospiti della CRA. Il taglio del nastro, invece, è stato affidato ad una signora: Clotilde (detta Esperide) Tartaglia, l’ospite più anziana della struttura, sia come età anagrafica, che come tempo di residenza lì. Con grande nonchalance, al fianco di tutte le istituzioni, Sindaco e Vescovo compresi, la signora Clotilde ha tagliato il nastro tricolore fra gli applausi scroscianti e commossi di tutti i presenti.

Si è poi consumato un grande pranzo conviviale con più di 200 persone a sedere fra ospiti, parenti, istituzioni e persone del paese. Un enorme ed impeccabile impegno organizzativo profuso da tutto il personale Esperidi, in particolare dalle cuoche della cucina, dalle responsabili dell’assistenza anziani, Federica Bonvicini e Morena Rossi, dalle animatrici e fisioterapiste, Chiara, Silvia e Francesca, e da tutto il personale sanitario-assistenziale.

Tutti hanno contribuito alla realizzazione non solo di un ottimo menù, ma anche di un velocissimo e professionale sevizio ai tavoli.

La festa è proseguita con musiche e canti popolari dal vivo, a cura del giovane cantautore reggiano, Giuseppe Romoli, che con la sua chitarra e la sua voce ha fatto ballare, cantare e divertire grandi e piccini (erano presenti anche diversi bambini, pronipoti di alcuni ospiti) per più di due ore.

Insomma, una giornata davvero indimenticabile che segna un nuovo, importante traguardo per quello che è un altrettanto importante luogo di “cura”, nel suo senso etimologico più profondo. Come è stato detto anche in un breve discorso di accoglienza per il Vescovo Massimo, pronunciato dagli operatori sanitari prima della Messa inaugurale, «ripartire da qui, da oggi, vuol dire anche e soprattutto ripartire da una nuova ma verosimilmente antica visione dell’essere umano. Nostro compito, il compito di tutti noi, crediamo sia quello di tornare ad essere il ponte fra l’uomo e la vita, fra la vita e l’etica, fra l’etica e l’umano vissuto. A maggior ragione qui, dove tanto  abbiamo da apprendere da chi, con la propria vita, è stato di esempio e ora ci tramanda un lascito che profuma di fatiche, di gioie, di virtù».

(Cristiano Lugli)