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Punto nascita: esplode la polemica contro le Cicogne

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Guido Tirelli

"Gli articoli che il Comitato le Cicogne ha inviato alla stampa negli ultimi giorni, fra rettifiche e cambi di progetto, evidenziano una situazione che è tutt'altro che utile o positiva per la nostra comunità. Se abbiamo a cuore il tema della riapertura del Punto nascita non ci aiutano infatti fratture, divisioni, e strumentalizzazioni".  A scriverlo, in una nota congiunta, sono stati i rappresentanti del Partito Democratico Guido Tirelli e Gianfranco Croci assieme al  rappresentante di Progetto per Castelnuovo Robertino Ugolotti  nel Tavolo di Coordinamento Insieme per l'Ospedale Sant'Anna.
"I comitati sono nati come gruppi autonomi - aggiungono -, indipendenti, in grado di interloquire e fare pressione alla politica. Molti cittadini in questi anni si sono impegnati, per la riapertura del Punto nascita, e anche chi scrive ha investito tutte le sue forze per il raggiungimento di questo obiettivo. Le molte voci a supporto della riapertura del Punto nascita di Castelnovo ne' Monti hanno saputo fare fronte comune, costituendo il tavolo di Coordinamento Insieme per l’Ospedale Sant'Anna, uno strumento importante, che ha dato voce e forza alla comunità dei Montanari e all'Unione dei Comuni. Se la montagna non avesse saputo esprimersi con una sola voce nessuno ci avrebbe mai ascoltato. Questo patrimonio non deve essere disperso e i cittadini che hanno deciso di impegnarsi nei comitati devono essere rispettati. Sarebbe una pessima notizia se un comitato dovesse sciogliersi, così come sarebbe una pessima notizia se un comitato diventasse o venisse percepito come lo strumento di una sola parte politica".

Robertino Ugolotti

"Il tema della chiusura dei Punti nascita - concludono - deve essere affrontato a livello nazionale. I Punti nascita di montagna sono stati chiusi in tutte le regioni, tanto in Emilia-Romagna dove governa il Pd, quanto in Lombardia e Veneto dove governa la Lega. Ci sembra ipocrita che la Lega condanni in Emilia-Romagna le stesse politiche che poi porta avanti in Lombardia. Oggi, in attesa della necessaria modifica delle leggi nazionali, ci stiamo  impegnando per attivare un progetto pilota che consenta la riapertura del Punto nascita dell'Ospedale S. Anna, garantendo però la massima sicurezza per le mamme e i bambini. Crediamo che raggiungere questo risultato sia possibile e che interpreti una volontà diffusa nella comunità. Su questa linea si sta muovendo con determinazione  l'Unione dei Comuni".

Durissima la replica del Comitato Cicogne: "Ringraziamo Tirelli, Croci e Ugolotti per la tragica presa in giro quando affermano che la questione Punto nascita è viva grazie al tavolo di coordinamento Insieme per il Sant'Anna diretto dal sindaco Bini. O all'unitarietà dell'iniziativa, quando ci hanno emarginato e ripetutamente bocciato ogni iniziativa. Dobbiamo però rispondere in modo netto al bavaglio che ci vogliono mettere suggerendoci il comportamento da tenere. Il nostro comitato è da sempre autonomo da qualsiasi partito e come tale rivendica di poter esprimere liberamente i propri giudizi. Ci mancherebbe altro che dopo 5 anni di dura lotta a causa dell'amministrazione Bonaccini, sostenuta da quella comunale di Bini, noi non potessimo affermare che se Bonaccini verrà rieletto il tema punto nascita sarà per sempre perduto, e con lui sarà inesorabile la lenta trasformazione del nostro ospedale.
Sia il Ministro Lorenzin che il vice Ministro Sileri, oltre alla legge sull'autonomia regionale, sono chiari nel dire che le competenze di apertura e chiusura sono esclusivamente della Regione. Quindi, se siamo ancora nella situazione dove le donne di montagna sono senza assistenza al parto sul territorio, è per volere proprio e consapevole dell'amministrazione in carica, capitanata dal presidente Stefano Bonaccini".
"Abbiamo ribadito fino alla nausea - proseguono le Cicogne - che ciascuno voti secondo la propria coscienza e che noi non daremo indicazioni di voto; abbiamo ribadito il valore democratico dell'alternanza e le possibilità di poter votare almeno 5 presidenti diversi. C'è anche la possibilità di dare voto disgiunto: votare per una lista mentre si vota per un candidato presidente di un'altra lista. Quello che uscirà da quel voto inciderà direttamente sul futuro dei Punti nascita della montagna e sulla montagna stessa. La nostra missione di tenere aperto nelle agende politiche e nei cuori della gente la questione punto nascita è compiuta, ora tocca agli elettori".
Quindi un rilievo: "Avvisiamo pubblicamente inoltre che siamo seriamente preoccupate per il clima di soggezione che sta montando a Castelnovo Monti. Di recente la portavoce del nostro comitato ha subito una incursione nel proprio negozio da parte di una persona esagitata e urlante. Il sindaco Bini ha pubblicato una sorta di pubblica condanna su Facebook contro un membro del nostro comitato, (reo di avergli ricordato che non può definirsi civico indipendente al pari delle Cicogne, dovendo comunque rispondere al Pd che sostiene la sua lista) alla quale hanno risposto persone livorose con commenti offensivi su cui Bini ha messo il proprio 'mi piace'. Un gruppetto di sostenitori del Pd e di Bini hanno iniziato una campagna di sbeffeggiamento contro il comitato delle Cicogne spacciando la nostra iniziativa come una raccolta voti per la Borgonzoni; persone che fra l'altro manifestano 

Il gruppo "Salviamo le Cicogne" e "Insieme per l'Ospedale S.Anna" a Bologna davanti alla sede della Regione

apertamente la loro contrarietà alla riapertura del Punto nascita, nonostante quel che voglia dare ad intendere il ticket Tirelli & Ugolotti. Non è democratico usare i social e i titoli di giornale per dipingerci per quel che non siamo. Siamo un comitato civico e non partitico, lo dimostra anche il fatto che al contrario delle province di Parma e Modena, nessun membro del nostro comitato partecipa alle prossime elezioni regionali".
"Sia chiaro - concludono - a tutti che il comitato Salviamo le Cicogne non si farà intimidire, continuerà a difendere la causa del punto nascita e porterà in Consiglio comunale, tramite la propria lista civica, un ordine del giorno contro ogni forma di intimidazione".

17 COMMENTS

  1. Pur nel doveroso rispetto delle rispettive opinioni, mi verrebbe da dire a Tirelli, Croci, Ugolotti, che un Comitato non può fare pressione sulle politica all’infinito, tanto più quando la politica sembra non aver risposto nel corso degli anni, perché sarebbe come un “girare a vuoto”, e può essere dunque abbastanza naturale e comprensibile che un Comitato decida ad un certo punto di “cambiare strategia”, al fine di raggiungere il risultato che si è proposto al momento del suo insediamento.

    Nel contempo, mi verrebbe da dire alle “Cicogne” che può aver senso la scelta fatta dai pari Comitati di Modena e Parma riguardo al partecipare alle elezioni regionali con propri candidati, se lo ritengono un modo utile al raggiungimento dell’obiettivo prefissato, anche se per una valutazione meno approssimativa occorrerebbe conoscere le singole situazioni, e in che maniera e veste avviene la partecipazione, vedi ad esempio se i candidati indossano o meno “casacche” di partito.

    Nel passato, infatti, specie in casa di un determinato partito, non era infrequente che venissero inclusi nelle relative liste candidati “civici”, identificati come “indipendenti”, che potevano “servire alla causa” in quanto sulle loro “qualità” avrebbero potuto confluire i voti di un elettorato non ideologicamente schierato, ossia non organico a quel partito, e se il “meccanismo” è stato fatto valere allora, non vedo perché oggi non dovrebbe andar bene qualcosa di analogo, pena l’usare un doppio metro di giudizio (almeno a mio avviso).

    Non credo inoltre che manchino gli esempi di Organizzazioni varie, formatesi al di fuori dei partiti, ed apparentemente “neutrali” sul piano politico, i cui dirigenti sono poi “scesi in politica”, senza destare meraviglia o “scandalo”, e quanto alla Lombardia non sembra che sui Punti Nascita abbia adottato la stessa strada dell’Emilia-Romagna, stando almeno a quanto si legge nell’articolo di Redacon, del dicembre 2016 “Quale futuro per il reparto d’ostetricia dell’Ospedale S. Anna? Un annuncio incoraggiante dalla vicina Lombardia”.

    P.B.

    • Firma - P.B.
  2. Tutta la mia solidarietà e apprezzamento per il lavoro e la lotta contro la chiusura del reparto Maternità (Punto Nascite), dell’Ospedale Sant’Anna, che le Cicogne di Montagna hanno condotto in questi anni. Mentre per alcuni burocrati Ausl e funzionari di partito, o aspiranti tali, la difesa del loro privilegio, stipendio, lavoro o visibilità sociale, è la priorità, per le donne e gli uomini del comitato Salviamo le Cicogne di Montagna l’unica priorità, l’unico obbiettivo è stato ed è la riapertura di un servizio medico primario ed essenziale, non solo per le mamme e i neonati dell’Appennino, ma per tutta la nostra comunità montanara.
    Chi si scaglia contro di loro, in modo scomposto e fazioso, con arroganza e malignità, ha tutto il mio disprezzo, non solo per una loro vecchia politica senza visione del futuro, ma per la loro carenza umana e per il disinteresse del bene comune e il tradimento dei valori della nostra gente montanara.
    Un saluto e un buon anno, a Nadia Vassallo, a Gianni Marconi, e a tutte le donne e uomini delle Cicogne.
    Vi ricordo le parole pronunciate, la promessa del senatore Matteo Salvini, il 1 dicembre a Castelnovo Monti: “Ciò che altri hanno chiuso, noi riapriremo!”

    Alessandro Raniero Davoli
    Consigliere comunale, capogruppo Castelnovo Libera,
    Consigliere gruppo Lega-Fratelli d’Italia, Unione Montana dei comuni dell’Appennino reggiano

    • Firma - Alessandro Davoli
  3. Da parte mia chiudere il punto nascite è stata una delle più grandi atrocità commesse nei confronti dei paesi montani, già disagiati per qualsiasi servizio; in città pagano le tasse come sui paesi montani, ma sotto casa hanno l’autobus, il treno, il medico, la farmacia, servizi comunali, ospedalieri, scolastici; postali, ecc. mentre a noi per qualsiasi cosa toccano Km e Km; nei paesi montani i servizi vanno portati e non tolti; se si tolgono servizi come ci si può meravigliare se quei pochi giovani rimasti lasciano queste terre?. Credo che il Vostro impegno sia stato sovrumano, se non fosse stato per Voi del Punto Nascite nessuno ne avrebbe mai più parlato. Proprio in questi giorni ho scoperto che anche Francesco Saporito di Ramiseto lotta in questo Comitato, bravo Francesco, Ramiseto deve essere orgoglioso di te. Grazie Nadia Vassallo, Lei sta facendo una cosa buona e le cose buone non hanno colore politico, dovrebbe avere tutti al tuo fianco ma vedo che non è così, peccato; sappia però che se un giorno il Punto nascite riaprirà il merito sarà solo Vostro, anche se altri vorranno accaparrarsi dei meriti che non hanno.

    Franzini Lino

    • Firma - Franzini Lino
  4. La campagna di vittimismo del comitato ” Noi ci fermiamo qui” (ahah) ha raggiunto i toni ridicoli del melodramma. Peccato che quando un loro sostenitore acclarato, pure assistente del loro consigliere regionale di riferimento ha vergato chiare minacce su Fb e successivamente in un post dove cercava di giustificare ridicolmente l’ indifendibile. ha tirato in ballo lo stesso comitato nessuna voce si e’ levata D’ altronde da chi ha trovato il coraggio di votare contro ad una mozione di solidarieta’ a Liliana Segre insieme ai leghisti, , quelli con la divisa chiara,. cosa ci si poteva aspettare? Ps : in queste drammatiche ore dove il delinquente in capo dai capelli carota sta gettando il mondo in una spirale di guerra e trova il supporto ( uno dei pochi, ma ci vuole davvero stomaco) del cazzaro verde ogni persona sinceramente democratica deve fare il possibile anche nel suo piccolo per sconfiggere il salvinismo. Qui in Emilia si gioca una partita troppo importante non sono ammesse distrazioni..

    luigi bizzarri

    • Firma - luigi bizzarri
  5. La scelta di entrare a far parte della competizione regionale è del tutto legittima. Ne abbiamo parlato in questo comunicato perchè sono davvero curiosa di sapere quale pandemonio di critiche si sarebbe creato se mi fossi candidata da indipendente e apartitica quale sono in una delle liste non a sostegno di Bonaccini.
    Ciò che è sempre stato legittimo per la parte politica dominante nella nostra regione sembra non esserlo per l’altra.
    nadia vassallo

    nadia vassallo

    • Firma - nadia vassallo
  6. La tanto auspicata unità di intenti è stata mal manifestata da sempre e forse non è mai esistita. Ognuno ha seguito la propria strada e alcuni, politicamente schierati, si sono ben guardati dal contrapporsi seriamente alla volontà regionale, intraprendendo percorsi lunghi e tortuosi quasi a voler prendere tempo invece di pretendere risposte. Quello che è peggio però, è il modo in cui sono state trattate le cicogne, sia dall’arroganza del presidente Bonacini che dai rappresentanti locali che non le hanno mai davvero sostenute e tantomeno coinvolte. È il solito vecchio male di questa parte politica sempre più lontana dalla gente e sempre ligia ed obbediente agli indirizzi loro indicati. Ho ammirato sempre ed ammiro tutti coloro che si battono per i diritti della propria gente e sono amareggiato da coloro che mettono gli interessi di partito o la propria carriera prima dei bisogni reali del territorio. Ritengo le cicogne un bell’esempio di impegno sociale e di coraggio e spero che le amarezze e le delusioni che hanno provato le abbiano rese più forti e determinate. C’è bisogno di gente coraggiosa sia per cambiare le cose, che per migliorare questa politica frequentata e praticata da troppi azzeccagarbugli; servono rappresentanti che pretendono fatti e risposte concrete, le cicogne lo hanno fatto e purtroppo in tanti, in troppi le hanno lasciate sole.

    Antonio D. Manini

    • Firma - Antonio D. Manini
  7. Io rifaccio circa lo stesso commento di due giorni fa a un altro articolo. Aggiungo solo che sono stanca di uomini politici al potere, di guai ne hanno combinati anche troppi. Lo dico in generale, per cominciare a dirlo, non lo dico per la Borgonzoni, la partita in Emilia Romagna si gioca su altri temi e significati. Sono convinta che se non ci fossero state le cicogne, del Punto Nascita non se ne sarebbe più parlato, perché tutte le decisioni erano già state accettate, non ci sarebbe stato motivo di tornare sui altri passi. Grazie alle cicogne, inoltre, qualcosa in più abbiamo capito. I comitati servono a questo, a smascherare le mezze e intere bugie. Nell’accordo Stato Regioni del 2010 non si parla neppure di numero di parti, ma si parla di deroghe per le zone disagiate, deroghe concesse dalle Regioni stesse, conoscitrici del loro territorio più dello Stato stesso. Bonaccini con il suo partito ha fatto la sua scelta, scombinando anche l’organizzazione sanitaria a piacimento, dentro cui ci sta pure la realizzazione del Mire. Ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile che nessuno abbia contraddetto una scelta di un iperpuntonascita, incuranti delle conseguenze e svuotando i territori circostanti. Io non sono felice di quello che può capitare, un po’ perchè avevo puntato su forze politiche emergenti… ma la mia posizione un po’ buffa, -è tutto molto drammatico e voglio sdrammatizzare, poi quando ci vuole ci vuole…- è bBbb, brutto Bonaccini bye bye. Il voto viene dal cuore, quando il cuore dice no, bisogna ascoltarlo.

    Dilva Attolini

    • Firma - Dilva Attolini
  8. Cristina Bettini ci ha sempre aiutato e ha portato avanti, ormai da più di un anno temi importanti del comitato Dinamo, facendosi portavoce pur non essendo effettivamente nel comitato. Ora è candidata alle regionali, e allora?
    Un comitato si appoggia a più parti politiche e partitiche pur di ottenere il risultato finale. Al comitato interessa solo il risultato collaborando con persone capaci e con uno storico ineccepibile sul tema punto nascite,e sulle capacità di Cristina sul tema non abbiamo mai avuto dubbi.
    Poi comitato ci guardiamo bene da appoggiare questo o quel candidato o di accettare candidature o di pubblicizzare questo o quel candidato sulla nostra pagina. In questi anni, anche in regione sono state presentate le nostre richiesta da ambo gli schieramenti.
    Poi se dare disturbo vuol dire non entrare in giochini politici di bassissima lega bé… Questo lo prendo personalmente come un complimento
    Ora ho chiesto di sapere che fine ha fatto la richiesta del reinserimento del ginecologo h24, mozione che ricordo che è stata votata ed approvata anche in unione dei comuni.
    Spero che maggioranza e opposizioni lavorino per darci risposte.

    Mattia Rontevroli
    (attivista comitato DINAMO)

    Mattia Rontevroli

    • Firma - Mattia Rontevroli
  9. Grande, concordo al 100%100 con Antonio Manini, finalmente un commento serio e in tema con l’articolo. Per rincarare la dose, leggendo qua e là, ho appreso nel tempo che sono state fatte diverse giravolte, “lavoriamo ad un progetto pilota” (ma quale?), e “bisogna rispettare l’accordo Stato-Regioni” (senza eccezioni?), e “la non sicurezza dei parti sotto i 500 annuali” (grossa bugia), e “la firma dei 500 medici sulla sicurezza” (ma dai) e “il tavolo di coordinamento” (ma cosa è?), … ma per favore, un po’ di chiarezza, rovesciate il tavolo una buona volta! Assieme ai comitati si dovevano muovere tutti i politici della montagna verso la Regione e verso il Ministero, facendo presente in modo pesante e risoluto il servizio centrale e l’importanza del nostro ospedale con tutte le sue funzioni, compreso il punto nascita. Se era così importante risparmiare sulla sanità e non su altre spese ed enti inutili, secondo me era più logico chiudere ospedali a pochi chilometri da Reggio Emilia. Pensare che anni fa, politici forse più illuminati, dicevano che per la loro dislocazione, in Emilia dovevano rimanere i tre caposaldi di riferimento, Castelnuovo, Reggio e Guastalla. Ma guarda un po’, poi ci si lamenta dell’allontanamento dei cittadini dalla politica e la sorpresa della nascita delle sardine.

    BELLOCCHI ELIO

    • Firma - BELLOCCHI ELIO
  10. Per Mattia
    Le Cicogne da anni portano avanti la loro battaglia e hanno sempre dichiarato che la colpa della chiusura del punto nascite è della Regione,per cui in modo ovvio ed obbiettivo indirizzano a non votare per questa Regione facendo esplodere una polemica insensata piena di attacchi anche pesanti.Dall’altra parte il portavoce del comitato DINAMO, la signora Bettini, si candida alle regionali con Fratelli d’Italia e nessuno del PD apre bocca, nessun insulto, nessuna polemica con DINAMO, in più tu dici che DINAMO non appoggia nessun candidato … Senza prendere le distanze da nulla secondo me c’è qualcosa che non torna …ma quelli del PD vedono storto solo le Cicogne?
    Kella

    • Firma - Kella
  11. Buongiorno a tutti i lettori di Redacon, confermo e stimo il lavoro svolto fin qui dal Comitato delle Cicogne, mi congratulo ancora per aver portato a conoscenza all’ intera popolazione montanara e non, del problema chiusura Punto nascita e dopo il seguito delle varie problematiche di servizi persi al nostro amato Ospedale Sant’ Anna…e che continua a perdere…..
    Mi arrabbio molto che sotto le votazioni regionali, politici della montagna accusino il suddetto Comitato di patteggiare con avversari politici del PD, mi chiedo …ma chi ha deciso la chiusura dei 3 Punto Nascita della Regione Emilia Romagna, a maggioranza PD?
    Forza comitato Cicogne..continuate a volare e a tenere alte le varie problematiche del Nostro Amato Ospedale , forse qualcosa ri…nascera’…..

    F.P.

    • Firma - F.P.
  12. Le non sprovvedute considerazioni di Kella fanno venire alla mente che una decina d’anni fa, o suppergiù, quindi a portata di memoria, in un Comune della nostra montagna – per restare dentro i confini di casa nostra – un consigliere del gruppo di minoranza/opposizione, che si era candidato con una lista civica contrapposta a quella espressa dalla sinistra, ossia dal PD, passò di fatto ai banchi della maggioranza nel corso del mandato amministrativo, essendo divenuto, se non rammento male, segretario della sezione comunale di detto partito, il che, da quanto ricordo, non suscitò alcun scalpore nel versante politico dove egli era “approdato”, né da quella stessa parte gli giunse alcun “rimprovero” o rilievo (talché mi sembra di intravedere una certa qual incoerenza e contraddizione, se non una “doppia morale”, comparando quel caso, che venne allora “promosso” dalla sinistra, con l’odierna “bocciatura” nei confronti delle “Cicogne”).

    P.B.

    • Firma - P.B.
  13. Di tutto questo la cosa che mi disgusta di più è che ormai la politica si occupa di più di quello che si dice sui vari social e ama controbattere in maniera assurda e pretestuosa.
    Bisognerebbe fare tutti un passo indietro e concentrarsi a dare battaglia, se ci si crede veramente, nelle sedi opportune.
    La politica non si fa sui social ed è ormai inammissibile che se uno non la pensa come te viene etichettato come ridicolo o altro (vero Bizzarri???).
    Scusa per l’intromissione…non sono abituato ad espormi ma ormai anche i social sono diventati il vomitatoio di chiunque voglia fare pseudopolitica.
    Buon 2020 a tutti!!!!!

    Biric

    • Firma - Biric
  14. Ma tu Biric sai di cosa parli o spari a vanvera? Se qualcuno dopo una normale discussione ti avvisasse che si segnerà tutto poi se lo ricordera’ per il futuro cosa pensi che sia un invito ad una apericena? Frasi dette da un esponente leghista acclarato sostenitore del comitato pennuto nonché segretario del consigliere Delmonte. Minacce velate … Nessuna solidarietà dal comitato tirato in ballo dallo stesso….Queste sono cose serie a parer mio il resto mi pare fuffa. Poi ti rendo noto che sulle pagine del comitato alcuni sostenitori hanno ripetutamente insultato persone tanto da dover pubblicare sulle stesse pagine penose scuse …a proposito dell’uso dei social… e del clima di intimidazione… e della pseudopolitica…

    Luigi Bizzarri

    • Firma - Luigi Bizzarri