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Incontro tra i sindaci dell’Unione e OpenFiber per lo sviluppo della Banda Ultra Larga

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Nei giorni scorsi si è tenuto un importante incontro tra i Sindaci dei Comuni dell’Unione Appennino e OpenFiber, la società che sta curando sul territorio i progetti legati alla connessione con Banda Ultra Larga, uno degli interventi più importanti inseriti nella Strategia Aree Interne per la montagna reggiana.
Queste le indicazioni emerse dall’incontro, Comune per Comune.

A Vetto sono state terminate tutte le attività e le opere civili, ed entro brevissimo termine avverrà l'accensione del collegamento alla rete nazionale; la vendibilità della connettività al privato è prevista entro i primi giorni di aprile 2020. A Carpineti è prevista l'ultimazione delle opere civili entro il 30 giugno 2020; la vendibilità ai privati ci sarà entro la fine dell’estate. A Villa Minozzo è prevista l'ultimazione delle opere civili entro il 31 dicembre 2020: i tempi sono ancora abbastanza lunghi per via della grande estensione territoriale, con oltre 600 km di posa aerea di cavi per la fibra, e la conseguente necessità di appoggiarsi a due differenti PCN (Punto di Consegna Neutro: centrale di nuova generazione che permette la consegna e la distribuzione del segnale). Saranno uno in località San Bartolomeo e uno a Gazzano - Frassinoro. Per la zona servita dal primo di questi, la vendibilità è prevista a inizio gennaio 2021.

Per il territorio di Ventasso, la chiusura delle opere civili per le località di Busana, Collagna e Ligonchio è prevista per la fine di settembre 2020, mentre per Ramiseto slitta al 31 dicembre: anche in questo caso l’accesso ai privati scatterà circa un mese dopo la conclusione degli interventi.
A Toano infine, la complessità della rete è aumentata in virtù dell'incremento di 420 unità immobiliari rispetto a quanto previsto inizialmente dalla progettazione ministeriale, le opere civili si concluderanno al 31 dicembre 2020: l'attivazione è strettamente legata all'attivazione del PCN di San Bartolomeo, in territorio di Villa.

Afferma il Presidente dell’Unione, Enrico Bini: “Alcune difficoltà tecniche hanno portato a qualche ritardo su questo programma, su cui l’ultimo incontro ci ha fornito i tempi di ultimazione. Si tratta di un progetto che per il nostro territorio è fondamentale: consentirà alle imprese di essere al passo con il mercato globale per quanto riguarda il trasferimento di dati e informazioni, e per i privati potrà significare un ulteriore elemento incentivante per vivere in Appennino: attività di smartworking, ovvero lavorare da casa proprio grazie ad una connessione molto rapida, può diventare un’opzione praticabile. Stiamo vedendo tante imprese che hanno intrapreso questa strada in questi giorni, a seguito del coronavirus, anche a Reggio, ma credo che dovrà essere un’opzione tenuta in maggiore considerazione anche rientrata la fase di emergenza. Anzi, credo sarebbe una modalità da premiare con appositi finanziamenti alle imprese, per mantenere professionisti e famiglie a vivere in Appennino. Vorremmo aprire un confronto con la Regione e l’Assessorato alla montagna su questo specifico aspetto”.