Home Apenninus Innamorarsi nel Mab: la storia di Davide e Francesca

Innamorarsi nel Mab: la storia di Davide e Francesca

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Francesca Orsoni e Davide Santi

Si sono conosciuti al meeting mondiale dei giovani Mab nel Delta del Po nel settembre del 2017. Entrambi nel Mate, il gruppo informale inviato per l’occasione dalla Riserva di Biosfera Appennino tosco emiliano.
Si sono innamorati… e ora lavorano assieme.
Questa introduzione singolare ci porta ad affrontare, in maniera nuova, il fenomeno dello “spopolamento” in relazione ai giovani e alla montagna. Le possibilità di lavoro in città, infatti, sono maggiori. Alcune volte però la montagna offre possibilità di lavoro e impiego diverse.
Davide Santi e Francesca Orsoni sono due giovani di 32 anni che hanno deciso, assieme, di aprire un albergo diffuso, il primo in Garfagnana, nella storica casa di Davide a Corfino in provincia di Lucca.
Studente in Scienze biologiche a Pisa, Davide ha deciso nel 2016, dopo diverse esperienze nella ristorazione, di tornare nel paese d’origine.
Assieme a lui si è unita in questo progetto, in un secondo momento, Francesca, originaria di Bologna, guida ambientale escursionistica
e medico veterinario con un master in gestione e conservazione dell’ambiente e della fauna.
In particolare, i due giovani sono parte del Gruppo Mate: un gruppo che ha l’intento di aumentare la consapevolezza dei cittadini della
Riserva di Biosfera sulle potenzialità del riconoscimento Unesco, ma anche di allargarsi ad altri ragazzi.

Davide e Francesca: avete fatto una scelta controcorrente, come nasce il rifugio Isera?

Il Rifugio Isera, di proprietà dell’Unione dei Comuni della Garfagnana, è un centro turistico situato all’interno del Parco nazionale e al confine con la Riserva Naturale Statale dell’Orecchiella. Dista dieci minuti di macchina dal paese in cui viviamo, Corfino. Da quando l’abbiamo preso in gestione, nel dicembre 2018, il Rifugio è diventato un Centro Visita del Parco nazionale. L’ampio prato
recintato del rifugio, durante la bella stagione, diventa un’area attrezzata per le tende dove è possibile campeggiare.

Cosa vi ha spinto a intraprendere questa attività?

Io - risponde Davide - avevo aperto un albergo diffuso nel paese di Corfino già da due anni quando è uscito il bando per la gestione del
Rifugio, e l’idea di ampliare la mia impresa con una struttura d’eccellenza come questa mi è piaciuta subito.
In quel momento - aggiunge Francesca -, stavo per trasferirmi in Garfagnana e non volevo abbandonare il percorso di educazione ambientale e divulgazione scientifica sviluppato durante la collaborazione con il Parco nazionale. Affrontare questa avventura da soli ci avrebbe spaventati, ma l’idea di farlo insieme ci ha reso più coraggiosi e così abbiamo deciso di buttarci!

Quali attività svolgete?

Al Rifugio offriamo un servizio di ristorazione che include sia i piatti tipici della tradizione garfagnina sia alcune proposte in chiave rivisitata. Subiamo volentieri le influenze della vicina Emilia, con pietanze e vini tipici dell’altro lato del crinale e alcuni eventi dedicati.
Possiamo alloggiare fino a dodici ospiti nella nostra camerata, oltre alle numerose piazzole dedicate alle tende per il campeggio. Organizziamo inoltre eventi divulgativi dedicati alle eccellenze naturalistiche dell’Appennino tosco emiliano e della Garfagnana in particolare.
Molti di questi eventi rappresentano vera e propria formazione scientifica e sono rivolti in particolar modo a figure professionali come le Guide Ambientali Escursionistiche. Il Rifugio propone moduli didattici per le scuole, sia primarie sia secondarie, in linea
con la programmazione del Parco nazionale e della Riserva.

Quanti visitatori vengono all’anno?

Non abbiamo una stima precisa, ma già in questo primo anno abbiamo accolto diverse migliaia di persone.

Proponete percorsi e attività particolari?

L’escursione più classica, partendo dal Rifugio, è quella che raggiunge la croce della Pania di Corfino con un circuito ad anello che sale passando per il Giardino Botanico ‘Maria Ansaldi – Pania di Corfino’ e scende dal pendio boscato del massiccio calcareo, attraverso la Sella di Campaiana e la Buca dei Lupi. Altre brevi passeggiate consentono di visitare l’alpeggio di Pruno, suggestivo punto panoramico
dove è possibile osservare alcune tipiche capanne tradizionali dei pastori garfagnini, ed il Centro Visitatori della Riserva Naturale Statale dell’Orecchiella, con i suoi musei e recinti faunistici che ospitano orsi, mufloni e caprioli. Uno degli obiettivi del nostro progetto è inoltre quello di essere un centro turistico di riferimento: al Rifugio si potranno trovare ciaspole ed e-bike per scoprire l’Orecchiella e la Garfagnana nelle diverse stagioni dell’anno, all’insegna della sostenibilità e del turismo lento.

Quali vantaggi offre essere all’interno di un’area Mab Unesco?

Per noi il vantaggio maggiore è sicuramente quello di essere inseriti in una rete che supera gli inevitabili ostacoli dati dall’orografia del territorio della nostra Riserva. Siamo separati dall’Emilia, ma anche dalla vicina Lunigiana, da crinali di montagna e da una viabilità
difficile che rischia di rendere ogni cittadino e ogni operatore isolato dal resto dell’Appennino tosco emiliano.
Confrontarsi, condividere le proprie esperienze e soprattutto collaborare è invece fondamentale per mantenere un’offerta di qualità e per lavorare ‘a modo’, come si dice qui in Toscana.
L’istituzione della Riserva di Biosfera e, in scala ancora più ampia, il network mondiale delle Riserve Unesco permette di entrare in contatto con le altre realtà e di potersi pensare come un territorio unico, ricco di sfaccettature ma unito nella propria storia culturale
e ambientale”.

Siete felici di vivere in montagna?

Moltissimo. Per me - Davide - significa poter continuare a vivere nel luogo dove sono nato e cresciuto, lavorando per renderlo ogni giorno più vivo.
Francesca dell’Appennino si è innamorata, e la dimensione del paese di montagna rispecchia pienamente la sua attitudine.
Corfino è un posto speciale, dove abbiamo tutto quello che ci serve e che ci accoglie come se fosse una famiglia”.

Cosa vi aspettate dal futuro?

Di non annoiarci mai!

(Cecilia Tondelli)

Leggi Apenninus  n. 1 su Redacon "Speciale Monte Caio"

Leggi Apenninus  n. 2 su Redacon  "70 progetti per l'Appennino Tosco Emiliano" (i pezzi si aggiungeranno man mano che saranno pubblicati nei prossimi giorni)

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