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Aggiornamenti regione: 8.535 i casi positivi, ma aumentano le guarigioni

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I casi positivi in Emilia-Romagna salgono a 8.535, 980 in più rispetto a domenica 22 marzo. I casi meno gravi in isolamento a domicilio sono 3.669, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (443 in più rispetto a ieri). Aumentano di poche unità i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 276.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 26 residenti nella provincia di Piacenza, 13 in quella di Parma, 21 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 4 in quella di Bologna (nessuno del territorio imolese), 2 in quella di Ferrara e 1 in quella di Ravenna.

Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 423 (74 in più rispetto a domenica), 365 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione. I pazienti dichiarati guariti a tutti gli effetti in seguito ad esiti negativi del test salgono a 58 (più del doppio rispetto a quelli rilevati domenica 22 marzo).

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.885 (120 in più rispetto a ieri), Parma 1.364 (155 in più), Reggio Emilia 1.369 (202 in più),  Modena 1.155 (145 in più), Bologna 833 (di cui 652 Bologna,156 in più rispetto a ieri, e 181 Imola, 3 in più),  Ferrara 172  (22 in più rispetto a ieri), Ravenna 342 (33 in più), Forlì-Cesena 380 (di cui 176 a Forlì, 21 in più rispetto a ieri, e 204 a Cesena, 30 in più),  Rimini 1.035 (93 in più).

Quasi 3.800 i posti letto aggiuntivi già allestiti in tutta la regione

Da Piacenza a Rimini continua senza sosta il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto disposto dalla Regione. Da domenica sono 307 i posti letto aggiuntivi allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 3.454 a 3.761, tra ordinari e di terapia intensiva.

Nel dettaglio: 593 posti letto a Piacenza (di cui 44 per terapia intensiva), 804 a Parma (63 terapia intensiva), 552 a Reggio (51 terapia intensiva), 435 a Modena (98 terapia intensiva), 567 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (112 terapia intensiva), 242 a Ferrara (28 terapia intensiva), 568 in Romagna (in particolare: 229 Rimini, di cui 35 per terapia intensiva; 41 Riccione;105 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva; 56 Lugo, di cui 6 per terapia intensiva; 9 Faenza; 55 Forlì, di cui 8 per terapia intensiva; 73 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva.

A Piacenza è stato completato l’ospedale da campo da 40 posti letto: l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, con i propri tecnici e grazie al coordinamento provinciale del volontariato, ha fornito all’Esercito continua assistenza per la realizzazione dell’ospedale da campo militare. Innalzata a tempo di record, la struttura ospedaliera è interamente dedicata a fronteggiare l’emergenza Coronavirus e potrà ospitare 40 posti letto.

Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, l’Agenzia regionale di Protezione civile ha ricevuto dal Dipartimento nazionale 280.000 mascherine Montrasio, 2.600 camici, 22.000 guanti sterili, 2.000 copricapo, 3.000 copriscarpe, 1.000 mascherine N95 (ffp2).

Volontariato

In totale, sono 3.375 i volontari di protezione civile impegnati dall’inizio dell’emergenza nella sanificazione e disinfezione delle ambulanze, supporto al trasporto dei degenti in ambulanza da parte di Anpas e Cri dell’Emilia-Romagna, funzioni di segreteria logistica e amministrativa presso i triage. Senza dimenticare 2 volontari di Anpas adibiti alla sorveglianza all’aeroporto Marconi. Ieri sono stati attivi 173 volontari a supporto dei Comuni in attività di telecomunicazioni, logistica, consegne a domicilio e attività di assistenza alla popolazione.

Da oggi fino alla fine dell’emergenza sanitaria si ricorda inoltre il divieto di bruciare residui di lavori agricoli e forestali su tutto il territorio regionale, senza deroghe. Il provvedimento rientra nell’Ordinanza 43 del presidente della Regione (20 marzo 2020) sulla gestione dei rifiuti durante l'emergenza epidemiologica.