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Nuove disposizioni riguardanti le attività selvicolturali. Aggiornamento

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Vista la recente normativa relativa al contrasto e alla diffusione del virus COVID-19, in particolare il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 aprile 2020 che modifica parzialmente il DPCM 22 marzo 2020 con il quale la silvicoltura e le attività forestali sono state inserite tra le attività produttive essenziali, (codice ATECO 02) il settore forestale può riprendere le proprie attività interrotte in precedenza a causa dell’emergenza sanitaria

Le imprese e gli operatori dovranno applicare protocolli di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento del Coronavirus negli ambienti di lavoro, che consentano di lavorare in sicurezza in bosco utilizzando idonei DPI.

Per quanto i tagli boschivi per autoconsumo la normativa non ha subito modifiche e gli stessi non possono essere ricondotti ad attività produttiva e pertanto si conferma quanto riportato in precedenza:

  1. In attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020, “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale”, lo svolgimento dell’attività di tagli boschivi per autoconsumo è consentito solo in presenza di assoluto stato di necessità e quando queste non prevedano spostamenti significativi dalla propria residenza  e comunque entro il territorio comunale, escludendo l’utilizzo di automezzi e di macchine operatrici per lo spostamento delle persone e il trasporto del legname.

Vietato bruciare il materiale di risulta dei lavori forestali e agricoli

Ordinanza n. 43/2020 del Presidente della Giunta Regionale sugli abbruciamenti.

Il Presidente della Giunta regionale Stefano Bonaccini, con Ordinanza n. 43 del 20 marzo 2020 ha stabilito il divieto, valido per tutta la durata dell’emergenza, di bruciare il materiale vegetale di risulta dei lavori forestali e agricoli.

Le sole imprese professionali possono comunque procedere all’abbruciamento controllato del materiale vegetale in attuazione di quanto disposto dal successivo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020 (che consente lo svolgimento delle attività agricole) e da quello del 10 aprile 2020 (che consente la ripresa delle attività silvicolturali). Sono comunque da seguire le modalità esecutive descritte nell’articolo 58 del Regolamento forestale regionale n. 3/2018.

La pratica dell’abbruciamento controllato può causare l’innesco di potenziali incendi boschivi e portare ad infortuni, anche gravi, che potrebbero necessitare di cure ospedaliere o di pronto soccorso. Si raccomanda pertanto la massima attenzione da parte degli imprenditori (agricoli e forestali) nello svolgimento di tali pratiche per le quali è necessaria una notevole attività di presidio del territorio e di monitoraggio dei fuochi da parte dei Carabinieri forestali e dei Vigili del fuoco.

link per approfondire:

Regione Emilia Romagna: ripresa dei lavori in bosco per attività codice ATECO 02

Regione Emilia Romagna: limitazioni ai tagli boschivi per autoconsumo

Regione Emilia Romagna: divieto di bruciare il materiale di risulta dei lavori forestali e agricoli

*** *** *** *** *** *** ***  nuove disposioni 17.04.20 *** *** *** ***

Emergenza coronavirus, possono riprendere i lavori in bosco

Restano limitazioni per i tagli di autoconsumo e il fermo per gli abbruciamenti
Visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 aprile 2020 che, inserisce la
silvicoltura e le attività forestali (codice ATECO 02) tra le attività produttive essenziali, il settore
forestale può riprendere le proprie attività interrotte in precedenza per contrastare la diffusione del
virus COVID-19.

Le imprese e gli operatori dovranno applicare protocolli di regolamentazione delle misure per il
contrasto e il contenimento del Coronavirus negli ambienti di lavoro, che consentano di lavorare in
sicurezza in bosco utilizzando idonei DPI.

Per quanto riguarda i tagli boschivi per autoconsumo la normativa non ha subito modifiche in
quanto gli stessi non possono essere ricondotti ad attività produttiva e pertanto, considerate le
limitazioni agli spostamenti confermate dal D.P.C.M 10 aprile 2020, i tagli boschivi per
autoconsumo sono consentiti solo in presenza di una effettiva situazione di necessità,
limitando gli spostamenti dalla propria residenza e comunque entro il territorio comunale.
Si ricorda che i tagli boschivi per autoconsumo sono disciplinati dagli artt. 6 e 8, del Regolamento
forestale (R.R. n. 3//2018 e che lo stesso è consultabile alle seguenti pagine web:

https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/foreste/pianificazione-forestale/pmpf/il-
regolamento-forestale-della-regione-emilia-romagna

Rimane inoltre vigente il divieto di bruciare il materiale vegetale di risulta dei lavori forestali e
agricoli stabilito dall'Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n. 43 del 20 marzo 2020. Le
imprese professionali possono comunque procedere all’abbruciamento controllato del materiale
vegetale in attuazione di quanto disposto dal successivo Decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri del 22 marzo 2020 (che consente lo svolgimento delle attività agricole) e da quello del 10
aprile 2020 (che conferma l’operatività delle attività agricole e consente la ripresa delle attività
silvicolturali). Sono in ogni modo da seguire le modalità esecutive descritte nell'articolo 58 del
Regolamento forestale regionale n. 3/2018. La pratica dell’abbruciamento controllato può causare
l'innesco di potenziali incendi boschivi e portare ad infortuni, anche gravi, che potrebbero
necessitare di cure ospedaliere o di pronto soccorso. Si raccomanda pertanto la massima attenzione
da parte degli imprenditori (agricoli e forestali) nello svolgimento di tali pratiche per le quali è
necessaria una notevole attività di presidio del territorio e di monitoraggio dei fuochi da parte dei
Carabinieri forestali e dei Vigili del fuoco.

10 COMMENTS

  1. Forse sbaglio io, ma non vedo dichiarata la fonte che ha emesso questa specificazione: Regione? Unione dei Comuni? Sindaco? Polizia forestale?…
    Comunque è un altro accanimento contro il buon senso e non una norma anti Covid.
    Andare nel proprio bosco da solo o con un convivente, fare la legna per l’inverno nel momento che la vegetazione lo consente, è una attività utile, necessaria e rispettosa del contenimento del fenomeno epidemico.
    Chi continua a pressare le persone con limitazioni irrazionali ha lui dei problemi.

    Gianni Marconi

  2. Cosa significa “escludendo l’utilizzo di automezzi e di macchine operatrici per lo spostamento delle persone e il trasporto del legname.”? Portare la legna a casa in spalla? Condivido in pieno la considerazione con la quale chiude il proprio commento il Sig. Gianni.

    R.B.

    • Firma - R.B.
  3. Si, condivido anch’io. Sembra proprio una presa in giro e non riesco a vedere più rischi di contagio in questa che in altre commerciali che possono aprire. L’unica ragione può essere sul rischio di farsi male perché quello di contagio è praticamente inesistente.

    Antonio D. Manini

    • Firma - Antonio D. Manini
  4. Non lamentatevi, abbiamo trovato il modo di fare la passeggiata. Io ho circa 40 quintali già accatastati da portare a casa, a circa un chilometro e mezzo da casa, un pezzetto alla volta, facendoli leggeri, posso passeggiare tutti i giorni per due anni.

    Mr

    • Firma - Mr
  5. Trovo assurdo che io proprietario di due ettari di terreno e con ottocento metri quadri di bosco rotto ad uso privato non posso recarmi nel fondo perché non ubicato nel comune di residenza forse è più sicuro stare in fila davanti ad un supermercato per due ore che in un boschetto da soli a fare legna per qualsiasi uso domestico

    Tafuri Mario

    • Firma - Tafuri Mario
  6. Il sindaco di Villa Minozzo Elio Sassi ha postato questo testo su fb:

    IL SERVIZIO FORESTE DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
    …………0000000……,,,
    I tagli della legna per autoconsumo possono essere fatti rientrare come operazioni di effettiva necessità pertanto:
    – Da oggi è possibile effettuate i tagli di autoconsumo nel territorio comunale di residenza mediante autocertificazione per gli spostamenti come da modulistica Covid 19;
    – Per gli spostamenti si possono utilizzare automezzi e macchine operatrici;
    – Sui luoghi di lavoro dovranno essere rispettate le precauzioni per l’emergenza epidemiologica Covid 19 ( dispositivi di protezione individuale ecc. ).

    Gianni Marconi

  7. Gentile Redacon,
    mi sembra che questa pagina rappresenti molto bene lo stato di confusione che vige ora su noi sudditi di una moltitudine di poteri, ciascuno geloso delle proprie prerogative.
    Noi cittadini, ultima ruota del carro, dobbiamo cercare di interpretare fra disposizioni pubblicate senza firme, poi risultate non corrette, ed infine dobbiamo cercare di valutare l’interpretazione nuova, coscienti che è solo una nostra interpretazione e basta uno dei tanti pubblici ufficiali (dal volontario forestale in su) per denunciarci penalmente e farci comminar multa di diverse centinaia o migliaia di euro.
    Il potere esecutivo ha abdicato alle proprie funzioni delegando gli esperti a decidere come deve comportarsi l’Italia, esperti che per loro ammissione conoscono ben poco del virus.
    Intanto prendon voce i burocrati e tutti quelli che hanno un potere: cosa significa “stato di necessità” relativamente al taglio della legna per autoconsumo?
    Significa che occorre aver vuotato la legnaia? Necessita produrre un bilancio con previsioni di consumo e scorte di magazzino? Non lo sapremo mai. Ma soprattutto è pernicioso ribaltare il concetto per vederne la sua tenuta: per quale motivo dovrei andare a tagliar la legna se non sono una industria e non ne ho la necessità? Per allenarmi con la motosega?
    Ecco allora che diventano evidenti i caratteri ostili di chi emette dichiarazioni pubbliche ambigue: che cosa ha di meno motivato e di meno sicuro contro il virus, il tagliar la legna per autoconsumo rispetto a tagliarla per venderla? Ricordiamolo: chi va a far legna nei boschi ci va da solo o accompagnato da un convivente e le distanze sociali sono immense.
    Perché allora infierire sull’animo della gente?
    Bene ha fatto il sindaco di Villa Minozzo, gran sindaco, ad affrettarsi a spiegare che i tagli della legna per autoconsumo rientrano nelle effettive necessità. Punto.

    Gianni Marconi