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Fase2: le regole in Regione da lunedi’

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Mascherine obbligatorie in Emilia-Romagna nei locali aperti al pubblico e nei luoghi all’aperto, laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di un metro. Possibilità di raggiungere le seconde case per le attività di manutenzione, ma anche di praticare l’allenamento e l’attività motoria e sportiva all’aperto, solo in forma individuale. Riapertura di parchi e giardini (ma non le spiagge), biblioteche (per la sola attività di prestito, non di consultazione) e cimiteri.

E’ quanto prevede - a partire da lunedì 4 maggio - la nuova ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, le cui disposizioni si applicano a tutto il territorio regionale, compresa la provincia di Piacenza, che in base al provvedimento viene riallineata al resto del territorio regionale.

L’atto definisce anche le modalità di organizzazione del trasporto pubblico locale, per far fronte alla riapertura di parte delle attività produttive, garantendo sempre la sicurezza sanitaria.

Restano le norme sul distanziamento sociale, così come gli spostamenti per lavoro, salute e assoluta e comprovata urgenza definiti nel Decreto governativo. Fare la spesa sarà consentito in ambito provinciale e la visita ai “congiunti”, così come definiti sempre nel provvedimento governativo, in quello regionale. A questo riguardo, viene specificato che il territorio della Repubblica di San Marino va considerato per gli spostamenti in ambito provinciale, territorio della provincia di Rimini, e per quelli in ambito regionale, territorio della regione Emilia-Romagna.

Restano sospese le visite agli ospiti delle strutture sociosanitarie residenziali per persone non autosufficienti

Seconde case, camper, roulotte
Da lunedì 4 maggio sarà dunque possibile raggiungere seconde case, camper e roulotte di proprietà per compiere le necessarie attività di manutenzione. Un’opportunità che si affianca a quella già concessa per imbarcazioni e velivoli di proprietà. Anche in questo caso ci si potrà spostare solo nell’ambito della stessa provincia, individualmente e rientrando in giornata alla propria abituale abitazione.

E’ concesso - sempre in ambito provinciale - anche l’accesso ai locali di qualsiasi attività sospesa, per lo svolgimento di lavori di vigilanza, manutenzione, pulizia e sanificazione nonché per ricevere in magazzino beni e forniture

Riaprono parchi e giardini pubblici, sì all’attività fisica e all’allevamento e addestramento di animali
Riaprono i parchi e i giardini pubblici, ma i sindaci potranno disporre la temporanea chiusura di aree in cui non sia possibile garantire il rispetto del divieto di assembramento o delle distanze di sicurezza di un metro.

Viene invece confermato il divieto di accesso a spiagge e arenili, sia in concessione che liberi, compresa la battigia.

È consentita l’attività motoria e sportiva all’aperto come ciclismo, corsa, equitazione, pesca sportiva e caccia di selezione. Anche in questo caso, però, solo in ambito provinciale, in forma individuale e nel rispetto della distanza di sicurezza di due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro negli altri casi.

Via libera anche all’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano, dal Comitato Italiano Paralimpico e dalle rispettive Federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali.
Sono consentiti l’allevamento o l’addestramento di animali assicurando il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Cimiteri
Anche i cimiteri potranno riaprire e saranno le amministrazioni comunali a dettare orari e modalità di accesso.

Biblioteche
Per la sola attività di prestito (non dunque di consultazione), l’ordinanza consente la riapertura delle biblioteche. Consegna e restituzione dei volumi dovranno essere organizzate in modo da evitare qualsiasi rischio di contagio.

Trasporto pubblico
Dal 4 maggio, i servizi di trasporto pubblico – su ferro e gomma - dovranno tenere conto della accresciuta domanda di mobilità, legata alla riapertura di parte delle attività produttive. In particolare, l’offerta del servizio ferroviario regionale dovrà essere aumentata del 50% rispetto a quella attuata fino al 3 maggio, attestandosi su un valore del 60% rispetto ai servizi effettuati nel periodo pre-emergenza.

La rimodulazione graduale dell’offerta dei servizi ferroviari e su gomma verrà costantemente monitorata per garantire adeguati livelli di servizio.
Allo stesso tempo, le società di trasporto dovranno predisporre adeguate misure per la sicurezza sanitaria, a partire dalla sanificazione e igienizzazione dei locali e dei mezzi di trasporto - almeno una volta al giorno - informando gli utenti sui corretti comportamenti da tenere. Più in generale: dovranno essere adottate misure organizzative per garantire il rispetto del distanziamento interpersonale e ogni possibile forma di contatto nella salita e discesa dal mezzo di trasporto, negli spostamenti all'interno delle stazioni, delle autostazioni, nelle aree destinate alla sosta dei passeggeri e durante l'attesa.
Sugli autobus sarà sospesa l'attività di bigliettazione a bordo da parte degli autisti e incentivata la vendita di biglietti con sistemi telematici e self-service; i passeggeri potranno salire e scendere sia dalla porta centrale che da quella posteriore, evitando il contatto tra chi sale e chi scende e saranno adottati accorgimenti per la separazione della postazione di guida. /PF

3 COMMENTS

  1. Egr. Presidente Stefano Bonaccini, non so cosa dire, se si criticano certe ordinanze tante persone non valutano se le critiche sono giustificate o meno; ma si viene tacciati di essere anti PD o anti Governo; Le assicuro che non è questo il motivo della mia critica. Presumo di essere io a non comprendere certe ordinanze; non ho la presunzione di comprendere o giudicare le motivazioni e l’intelligenza di chi le emette. Il sottoscritto abita a Parma; a Taviano di Ramiseto in provincia di RE ho la casa di mio Padre. Stando a questa ordinanza non posso andare a fare manutenzione a questa casa senza rischiare pesanti sanzioni e disubbidendo alle ordinanze, come sarò costretto a fare, consapevole di non essere di alcun pericolo ne per me e ne per gli altri. Se parto da Parma da solo, arrivo a Taviano, non parlo con nessuno, non incontro nessuno, poi torno a Parma, perchè non posso farlo?. A Parma durante il giorno incontro varie persone nel fabbricato dove abito con i rischi che ciò comporta, venendo a Taviano non incontrerei nessuno, dove sta il pericolo per me e per gli altri?. Era troppo semplice fare un’ordinanza che autorizzi la manutenzione alle seconde case, ovunque esse siano a livello Regionale viste le sue competenze Regionali, prescrivendo di evitare i contatti e operando in sicurezza. Ma forse era chiedere troppo.

    Lino Franzini

    • Firma - Lino Franzini
    • Io mi chiedo, ma è così difficile capire che lo spostamento solo in ambito provinciale serve ad evitare esodi di massa. Ad evitare che con la scusa della manutenzione alla seconda casa, alla ruolotte o alla barchetta, sabato e domenica ci sia la colonna versa il mare, dopodiche hai voglia controllare che tutti mantengano le distanze.
      Tanto comunque la si faccia ci sarà sempre qualcuno che ha la casa, un metro dopo il confine, nel mantovano, nel rovigotto o a Sassalbo.
      Prendiamoci questo primo passo in avanti, che in altre regioni ancora non hanno e per una volta diciamo grazie senza polemiche gratuite.
      E ricordiamo sempre che questo serve ad evitare, per quanto possible, altri morti, non a punire il sig. Franzini Lino.

      AG

      • Firma - AG
  2. Chiedo un chiarimento alla Redazione: “fare la spesa in ambito provinciale”. Ho letto sul sito Regione Emilia Romagna le stesse parole ma nel DPCM e nell’ordinanza regionale non si cita “la spesa”, è scritto “situazioni di necessità” (ambiguo), le faq del Governo non sono aggiornate e i vari siti riportano commenti opposti oppure relativi al penultimo DPCM. Quale può essere la “scusante” da addurre alle forze dell’Ordine per non fare la spesa al supermercatino del paese oltre alla coda, ai prezzi più alti e la mancanza di alcuni prodotti alimentari consigliati per il controllo di malattie croniche (es. il diabete), prodotti disponibili invece presso le catene alimentari più grosse?

    LM

    • Firma - LM