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Fase 2, riaperto il 90% delle attività produttive in provincia di Reggio Emilia

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Dal 4 maggio, il 90% delle unità produttive insediate nella provincia di Reggio Emilia ha i battenti aperti e svolge la propria attività in ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con il quale, il 26 aprile scorso, sono state ulteriormente allentate le misure restrittive a carico delle attività d’impresa.

Sono così ripartite le attività produttive e industriali, quelle del settore manifatturiero e quello edile, insieme a tutte le attività all’ingrosso, consentendo una maggiore integrazione delle filiere che erano già state interessate dai decreti precedenti. Le imprese che hanno riaperto lunedì - come rileva l’indagine dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio - si sono aggiunte alle aziende che già stavano operando.

Attualmente, dunque, sono più di 58.600 le localizzazioni economiche insediate sul territorio reggiano che, anche se in modo graduale, possono svolgere la propria attività; gli addetti interessati sono quasi 190.000, prevalentemente dipendenti, ma in un caso su cinque sono titolari o soci dell’impresa stessa.

Entrando nel dettaglio delle attività economiche, sono oltre 11 mila le unità locali della provincia di Reggio Emilia che svolgono attività nel settore delle costruzioni, con oltre 23.000 addetti; sono poi quasi 9 mila le unità locali del settore manifatturiero e della trasformazione industriale, attività nelle quali sono impiegati quasi 75 mila addetti. Il commercio all’ingrosso coinvolge più di 5.000 unità locali e 12 mila addetti; a queste attività vanno aggiunte circa 1.700 unità locali che svolgono sia il commercio all’ingrosso e al dettaglio di autoveicoli e motocicli che la riparazione degli stessi.

Fra gli esercizi che hanno potuto riaprire, ci sono circa 4.000 unità locali che svolgono attività di ristorazione, come le gelaterie e le pasticcerie, ma i prodotti commercializzati non potranno essere consumati all’interno.

Relativamente al commercio al dettaglio, che comprende oltre 6.000 unità locali, sono più di 1.500 attività che non hanno ancora potuto riaprire i battenti; infatti, i negozi e gli altri esercizi di commercio al dettaglio che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità rimangono ancora temporaneamente chiusi al pubblico, ma possono proseguire le vendite effettuando consegne a domicilio.

Proseguendo con l’analisi delle attività di commercio al dettaglio che ancora non possono riprende l’attività ci più di 600 ambulanti che commercializzano merce non alimentare, un comparto che occupa più di 700 addetti: in quattro casi su cinque sono i titolari dell’attività.

Quasi 14 mila attività economiche aperte riguardano i servizi, in particolare quelli rivolti alle imprese, con quasi oltre 11 mila unità locali e più di 40.000 addetti; per quanto riguarda i servizi destinati alle persone, le localizzazioni aperte sono più di 2.400.

Il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, in provincia di Reggio Emilia, comprende oltre 6 mila unità locali nelle quali sono impiegati più di 7 mila addetti; di questi, quasi la metà sono titolari di azienda.