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La Cisl: “misure straordinarie per l’economia reggiana e un patto territoriale per il lavoro”

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Anche nella provincia di Reggio Emilia, la diminuzione della produzione industriale sarà vicina al 30% secondo i numeri dell'Istat. Il segretario generale Cisl Emilia Centrale, William Ballotta afferma: "Dobbiamo trovare misure e forme nuove per fare fronte a un crollo vertiginoso purtroppo facilmente atteso, meglio se in maniera condivisa".

Il sindacato si interroga sulle modalità di ripresa. Da un lato c’è la possibilità che una volta riaperte le attività produttive si verifichi un rimbalzo che permetterà alle imprese di recuperare presto una buona parte del terreno perso, dall'altro il rischio di dover subire un lento e dolorosissimo stillicidio di alti e bassi.

“Tutto sta – prosegue il segretario generale - dalla quantità e dalla qualità degli investimenti e degli aiuti che sapremo mobilitare. Chiediamo inoltre che sia da subito operativo il patto per il lavoro a livello locale, già attivato dal sindaco Luca Vecchi".

A Reggio, il sindacato prevede come primo punto di discutere della liquidità immediata alle piccole e medie imprese. Successivamente serviranno una mappatura della crisi, la capacità di agganciare i driver dell'innovazione e delle nuove tecnologie, condividere gli investimenti pubblici dei cantieri, ridisegnare le priorità per l’edilizia e definire politiche di filiera che riscattino i comparti maggiormente colpiti.

“Non possiamo – conclude Ballotta – perdere pezzi strategici per l’economia reggiana nella manifattura e industria, nel terziario, ma anche nel settore primario. Questo significherebbe arretrare nella competitività in maniera strutturale, dovendo quindi sacrificare i livelli occupazionali e la qualità della vita dei nostri territori. Non c’è tempo da perdere”.