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Bollettino dell’Unità Pastorale di Carpineti

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UNITA’ PASTORALE DI CARPINETI

(335/8257036)

San Prospero, San Biagio, San Donnino, San Pietro, Onfiano,

Pantano, Pianzano, Poiago e Pontone

Vita parrocchiale dal 24 al 31 maggio 2020

 

DOMENICA 24 maggio Solennità dell’Ascensione. (Memoria di Maria Ausiliatrice) Per ora è autorizzata l’apertura della sola chiesa di Carpineti, con N°88 partecipanti per ogni celebrazione.
S. Messe ore 8.30 (in ringraziamento) ore 11.15 (def. di Diva Valli) ore 18.00 (pro populo)
LUNEDI’ 25 maggio Memoria di san Gregorio VII Papa
S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) in chiesa
MARTEDI’ 26 maggio S. Messa ore 18.00 (libera intenzione ) in chiesa
MERCOLEDI’ 27 maggio S. Messa: ore 10.30 (def. Rivi Onildo e Gina) in chiesa
GIOVEDI’ 28 maggio S. Messa: ore 18.00 (def. Agnese Franchini) in chiesa
VENERDI’ 29 maggio San Paolo VI Papa S. Messa: ore 18.00 (def. Margini Lorenzo e Ada) in chiesa
SABATO 30 maggio S. Messa: ore 10.00 (libera intenzione) in chiesa
DOMENICA 31 maggio Solennità della Pentecoste Per ora è autorizzata l’apertura della sola chiesa di Carpineti, con
N°88 partecipanti per ogni celebrazione. S. Messe ore 8.30 (def. Baldelli Armando e Leonilde)
ore 11.15 (pro populo) ore 18.00 (def. Rossi Armando)

Quello del Signore Gesù che ascende in cielo non è un addio. Promette, infatti, lo Spirito Santo e, tramite lui, di restare sempre presente tra i suoi discepoli nella Parola annunciata e nei Sacramenti.  Questo è il cammino della Chiesa questa è la nostra storia.

DOMENICALE  Io sono con voi tutti i giorni. Le letture offrono gli ultimi momenti di Gesù su questa terra, la missione che egli affida ai discepoli e la sua definitiva posizione alla “destra del Padre”, per mezzo del quale la Chiesa può svolgere il suo ruolo di testimone agli occhi di tutto il cosmo: essere luce delle genti. Nel vangelo Gesù, che da Dio ha ricevuto ”ogni potere in cielo e in terra”, ricorda come la sua assenza fisica divenga una presenza invisibile, una compagnia nei confronti dei suoi discepoli: ”io sono con voi fino alla fine del mondo”. L’esito del dono della vita per i suoi amici è l’essere con loro per sempre, in modo misterioso, tuttavia reale. La prima lettura ricorda la continua presenza del Cristo risorto vicino ai suoi e offre il continuo conforto di Gesù che mantiene fede alle promesse fatte in precedenza, richiamando così il battesimo di Giovanni Battista e affermando come, attraverso di esso, sarà possibile essere testimoni della buona novella fino alla fine di questa terra, sia a livello geografico che cronologico. Il conforto maggiore giunge dalle parole degli angeli che rassicurano gli spettatori della salita al cielo del Maestro, confermando il suo ritorno nel modo in cui esce di scena. La seconda lettura assume il ruolo di vera e propria ”polizza assicurativa” nei confronti di tutti i credenti: la posizione assunta dal Cristo risorto “alla destra di Dio”, è la garanzia di poter svolgere nel migliore dei modi il compito di evangelizzare nonché testimoniare il vero volto di Dio a tutti gli uomini della terra, poiché il dominio universale del Signore Gesù Cristo è tale da permettere la protezione sicura di tutti i suoi ”strumenti eletti”.

 

GIORNATA DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI Quest’anno la 54ª Giornata delle comunicazioni sociali si celebra domenica 24 maggio, solennità dell’Ascensione del Signore. Una data che per l’Italia segna un momento di gioia e di speranza, perché dopo due mesi e mezzo di sospensione delle Messe con la partecipazione dei fedeli, finalmente le nostre chiese vedranno nuovamente la presenza del santo popolo di Dio nell’assemblea domenicale. Contingentato, distanziato, igienizzato, ma finalmente presente, per celebrare l’incontro con il Risorto. Il Santo Padre Francesco ci ha consegnato per questa Giornata delle comunicazioni un messaggio stupendo, ricco di spunti che illuminano i giorni delle misure di confinamento che l’Italia e il mondo intero hanno vissuto e stanno ancora vivendo. Con milioni di persone chiuse in casa, per più di due mesi, i mezzi di comunicazione hanno svolto il servizio importantissimo di informare continuamente i cittadini su quello che stava avvenendo e dare preziose indicazioni per vivere questa situazione inedita per tutti.

Il Papa dedica il suo messaggio al tema della narrazione  che, come scrive lui stesso, ci aiuta a respirare la verità delle storie buone: storie che edificano e non distruggono, storie che ci aiutano a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme. Raccontare la vita delle persone, che nel silenzio e lontano dai riflettori, seminano ogni giorno speranza e gesti di donazione per il bene degli altri. Di questo abbiamo bisogno. Scorrendo le pagine dei nostri giornali diocesani in queste dieci settimane ho trovato realizzate le parole del Papa. La cronaca, la descrizione dei fatti e le notizie anche pesanti della situazione sanitaria con lutti e sofferenze, non hanno oscurato il racconto di pagine intere di storie di bontà, solidarietà e generosità che ovunque si sono manifestate nei nostri paesi e città. Parrocchie, associazioni, gruppi di volontariato hanno messo in campo realtà anche originali che solo l’amore sa inventare per stare vicini a chi soffre e ha bisogno. Narrare il bello, il bene, l’amore che vince l’egoismo è tante volte andare controcorrente in un mondo che cerca di propagandare l’esatto contrario. Questa pandemia ha sconvolto i nostri piani, i nostri progetti, e ci ha fatto toccare con mano quanto siamo fragili e indifesi nonostante la nostra pretesa autosufficienza e ha creato crisi economiche e relazionali da cui si uscirà solo se tutti ci aiuteremo e ognuno farà la sua parte. Quanto mai è importante che i mezzi di comunicazione sociale si facciano interpreti di un messaggio di speranza e di rinnovata solidarietà tra tutti. Il ringraziamento va ai giornalisti e a tutti i responsabili delle comunicazioni per quello che hanno fatto e per quello che potranno fare in questa prospettiva che ci consegna papa Francesco. «Fare memoria dell’Amore che ci ha creati e salvati, immettere amore nelle nostre storie quotidiane, intessere di misericordia le trame dei nostri giorni; se facciamo questo allora voltiamo pagina». Le misure di contenimento per evitare il diffondersi dell’epidemia nei prossimi mesi ci obbligheranno a vivere relazioni diverse per evitare il contagio, ma non dobbiamo aver paura della contagiosità dell’amore e del bene che ci aiuta a crescere personalmente comunitariamente e i nostri mezzi di comunicazione possono davvero aiutarci in questo cammino.                          Mons. Gianni Sacchi, vescovo di Casale Monferrato

 

Offerte ricevute. In memoria di Saccaggi Giuseppe: cognate/i e nipoti per l’Asilo parrocchiale. In memoria di Montelaghi Italo: zia Romana, Cristina e Paolo, Franzoni Giambattista e Fabio, Famiglia Carubbi Adamo, Famiglia Casolari, Filippi Carla, Famiglia Peretti Walter, Famiglia Fontana Nunzio, Famiglia Campani Franco per l’Asilo parrocchiale. A tutti grazie!

  

17 E 24 MAGGIO,  DUE DOMENICHE DEDICATE

ALLA FESTA DI PRIMA COMUNIONE PER CARPINETI E PANTANO

 

Rendo partecipe tutta la comunità di alcuni pensieri che i bambini della Prima Comunione hanno inviato alle Catechiste Daria, Ilaria e al Parroco.

 

Questa settimana ci doveva essere la Comunione e da quando avevano fissato la data io ero molto contento e mi preparavo, ma siccome quest’anno non si potrà fare, mi auguro che si farà presto. Grazie e ciao. Giovanni Branchetti

Io sono triste perché a causa del Covid non ho potuto ancora ricevere la Santa Comunione e la Benedizione di Dio, ma Lui, Maria e Gesù, non ci hanno abbandonato e sono sempre con noi. Federico Franzoni

Spero presto di ricevere la Prima Comunione, per poter accogliere Gesù nel mio cuore e sorridere alla vita. Pietro Cilloni

Volevo tanto fare la Prima Comunione, per ricevere il Corpo di Cristo. Spero di farla presto. Attendo con gioia questo momento. Matteo Fontanelli

Le gioie autentiche, quelle piccole del quotidiano, o quelle grandi della vita, trovano origini tutte in Dio. Ricevere Gesù nella Comunione vuol dire ricevere la gioia vera. Matilde Iellamo

Il significato della Comunione è: un grosso dono, perché ricevere il corpo di Cristo, come quando Gesù durante l’Ultima cena distribuì ai suoi discepoli il pane e il vino dicendo loro “Questo è il mio corpo e il mio sangue fate questo in memoria di me”. Daniel Bertoni

Per me il significato della comunione è: l’incontro personale con Gesù. Riceverò per la prima

volta l’Eucarestia! Per questo mi sento molto emozionata, ma anche pronta e felice. Nicole Bertoni

Vi dico quello che penso sulla Comunione che non c’è stata. Con la Comunione impari meglio le cose, impari meglio Gesù, riesci a capire un po’ meglio la storia come è andata, diciamo che cominci a diventare un po’ grande su questa cosa. Per me la Comunione è anche ispirazione, nel senso che mi sento più attaccato a Lui, a Gesù! Per me è una cosa bella e avrei voluto tantissimo provare l’emozione già subito della Comunione, perché comunque sei felice di questa cosa, però non ci sono riuscito, non ci siamo riusciti per questo periodo… Per questa cosa e per questo periodo sono triste. Spero che questo periodo finisca presto, molto presto! Vorrei tornare alla vita normale e pure tornare a catechismo. Dai ce la faremo, dobbiamo solo resistere. Simone Ancora

Io sono un po’ delusa dal fatto che la prossima settimana non potremo fare la Prima Comunione, però so che in un modo o nell’altro questa cosa si risolverà. Io sono dispiaciuta soprattutto perché speravo di ricevere il Corpo di Cristo il più presto possibile per potermi sentire più buona dentro, meglio dentro in qualche modo. Questo è il mio pensiero, grazie Daria di avermi ascoltata. Giulia Valli

Mi dispiace tanto che quest’anno non possiamo fare la Prima Comunione, per questo noi ogni giorno diremo delle preghiere per i morti e perché questa malattia finisca.

Grazie al Don e alle nostre catechiste abbiamo imparato a credere, invece la distanza ci ha insegnato a stare uniti. Giulia Orlandini e Anna Lorusso

 Quando farò la Prima Comunione nel mio cuore ci sarà Gesù e mi accompagnerà per tutta la vita. Enrico Guidetti