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I racconti dell’Elda 49 / L’ostetrico

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Per potervi parlare di questo personaggio, un’altra volta dovrò arretrare nella mia vita, chiedo scusa, perché senz’altro vi annoierò, ma dovrò farlo così capirete meglio.

Dopo due gravidanze disastrose e due parti da non parlarne, non sono stata l’unica a soffrire per mettere al mondo i figli.

Bene, all’età di trent’anni ho sentito forte il richiamo alla maternità. I primi due erano cresciuti, già frequentavano la scuola e il pomeriggio erano impegnati fra lezioni di musica o d’inglese o con lo sport al quale io tenevo molto, perciò questa voglia di riavere fra le braccia un cucciolo tutto mio si faceva sentire, perciò decidemmo per il terzo.

Appena dopo pochi giorni, ricominciai con le nausee e il vomito in continuazione, ricordo che era nevicato e io cercavo la neve pulita per farne una pallina e succhiarla per illudermi di stare meglio. Dopo un tot di tempo, ricovero al Santa Maria Nuova con flebo attaccata giorno e notte per parecchi giorni. Tutto questo mi fece riflettere molto:

“Sarà un altro parto disastroso?”

Mi dissero che a Castelnovo era arrivato un ostetrico nuovo, molto giovane, alto, coi capelli castano chiaro ondulati, con un sorriso gioviale e mi dissero che lui praticava il parto indolore.

Tornata a casa decisi di incontrarlo, fu la cosa più intelligente della mia vita, gli chiesi di seguirmi per tutto il periodo della gestazione, perché avevo deciso per il parto indolore.

Fu molto scrupoloso, così venni a conoscenza del mio RH negativo e di quello di mio marito positivo, questa incompatibilità poteva nuocere al bambino tanto più che era il terzo, cosa che mai nessuno mi aveva detto, non so se poteva essere per questo che i due primi sono nati prematuri.

Questa volta mi seguirono con attenzione ogni 23 giorni analisi adeguate, arrivata all’ottavo mese (allora si contavano i mesi, non le settimane), tardai due giorni prima di presentami per le suddette analisi, ero quasi alla fine non volevo andarci, ma poi fortunatamente qualcosa mi spinse a rifarle, Quello stesso pomeriggio arrivò Nildo in vespa, dovevo ricoverarmi subito, il bambino stava soffrendo.

Trovai l’ostetrico ad aspettarmi, mi indusse i primi doloretti poi ricordo di essermi svegliata col bimbo vicino, giallo per l’ittero, ma bello con la sua testina rotonda, era uscito senza farmi patire le pene dell’inferno come le volte precedenti e mi dissero che erano trascorsi pochi minuti e nessun taglio sul ventre.

Ebbi la piena del latte subito, ne avevo così tanto che mi attaccarono anche una bimba, figlia di una mia conoscente che non ne aveva.

Questo ostetrico si chiamava Egidio Rustichelli, in quel periodo sono nati parecchi bambini come il mio, in punta di piedi senza far soffrire le mamme.

Poi mi raccontarono che questo parto indolore gli era stato proibito, vorrei tanto sapere il perché, dal momento che hanno continuato con una infinità di cesarei. Tutti quei bambini sono cresciuti normalmente, amati dalle mamme come gli altri, allora perché?

Non sarà mica stato per caso, perché nella Bibbia sta scritto:

“Tu donna partorirai con gran dolore”.

Di dolori durante la vita sti figli ce ne danno tanti lo stesso, almeno preservate a   queste povere donne, quelli del parto.

Mi risulta che l’introduzione del parto indolore nel Regno Unito risale addirittura al 1928 ad opera del “Nazional Birthday Trust”, già allora le ostetriche usavano il protossido di azoto, un gas per abbassare il dolore del travaglio, per avere la possibilità di partorire evitandone la parte più dolorosa, questo l’ho anche visto su una saga televisiva.

Ora si parla solo di epidurale, ma non in tutti gli ospedali viene praticata e in certi è solo a pagamento e da allora sono passati ben cinquant’anni quanta sofferenza fisica e inutile le donne dovranno ancora sopportare? Sofferenza che in certi momenti fa odiare il marito, lo ritieni colpevole di tutto ciò che ti succede.

Una volta si predicava:

“L’è al mal dal scurdùn”

Traduco è un male che si dimentica, non è assolutamente vero, i dolori del parto non si scordano mai, pochi o tanti che siano.

Tornando all’epidurale è cosa ben diversa dal mio parto, per me non è stato così, perché io non ho sentito né visto niente, l’epidurale me l’hanno praticata per un intervento venoso ad una gamba e sono stata sveglissima, no il parto indolore che praticava Rustichelli era un’altra cosa.

Proprio stamattina parlando con una persona “maschio adulto”, non so come, siamo arrivati ai figli dell’onorevole, bene lui sentendo il nome di Luisa, mi dice:

“La moglie del dottor Rustichelli, mia madre mi parla spesso di questo dottore che mi ha fatto nascere e dice che un dottore così bravo non tornerà più al mondo”.

Allora dico io, perché non ricordarlo su queste pagine, essendo anche lui una personalità di spicco del nostro paese, come tanti altri da me ricordati?

Per conto mio vi dirò che a questo dottore andava fatto un monumento, spero proprio che il suo metodo sia stato raccolto da qualcuno e prima o poi venga ristudiato ed adeguato ai giorni nostri.

Elda Zannini

 

 

 

3 COMMENTS

  1. Signora Elda, ha fatto benissimo a ricordare il dottor Rustuchelli, persona squisita e grande professionista.
    Mia moglie, da Reggio è salita due volte per partorire a C.Monti, per due motivi: per farli nascere in montagna ma soprattutto, per la grande stima che aveva per il dottore.
    Concordo con lei che andrebbe ricordato adeguatamente.
    P.s.: come sempre complimenti per il racconto.

    Ivano Pioppi

    • Firma - Ivano Pioppi
  2. Racconto fantastico! Ma davvero e’ esistita una persona cosi?Penso che sia nei sogni di ogni donna che abbia partorito dalla notte dei tempi.Essergli grate e’ il minimo.
    Grazie signora Elda,ho imparato una cosa che ignoravo fosse potuta accadere.Saluti affettuosi e forza,forza in questo periodaccio.

    Gianna

    • Firma - Gianna