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Vendita truffaldina a un sindaco, fallita

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    E' finito fotografato anche l'uomo che voleva estorcere il contratto con inganno al sindaco

Mettono in atto una truffa per una tentata vendita. Ma sicuramente non sapevano di avere davanti un primo cittadino dell’Appennino.

Fatto sta che due venditori, dal marcato accento veneto, per conto di una ditta realmente esistente si sono presentati a casa del sindaco di un comune montano offrendo di siglare un contratto per installare un impianto fotovoltaico con il vantaggio del 110% sull'immobile visionato.

Il sindaco, però, declinava l’offerta  ed era in questo momento che i due venditori chiedevano di poter ricevere una firma su un modulo per ragione di privacy e di accompagnare la stessa con la copia di un documento. “Sono rimasto allibito dinnanzi a questa insolita richiesta – commenta il sindaco a Redacon – dato che il modulo della cosiddetta privacy, che avrei dovuto firmare, era in realtà un preventivo di contratto con tanto di distinta dei valori per un totale di 27.456 euro”.

E’ stato allora che lo stesso sindaco ha interrogato gli stessi venditori con la domanda: “Ma voi sapete quale è il numero della Legge sulla Privacy?”

I venditori non solo non hanno saputo rispondere ma hanno lamentato con lo stesso di essere stati trattati male e che, difronte alle sue rimostranze, avrebbero chiamato le forze dell’ordine . Cosa che, invece, ha fatto l’amministratore comunale ed è stato allora che i due sono rimontati in fretta e furia sull’auto. Da accertamenti eseguiti l’auto (fotografata) risulta presa a noleggio a Rovigo. Sempre il sindaco ha fotografato i moduli della “finta privacy”. Sugli stessi è indicato un numero verde “a cui risponde purtroppo solo una segreteria – ci spiega il primo cittadino - che chiede di lasciare un messaggio. Si è trattato di una pessima truffa consistente in un acquisto non voluto. Purtroppo questo comportamento danneggia fortemente la rete vendita porta a porta, colpendo un settore già fortemente penalizzato dalla crisi in atto”.