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Consegnati 165 tablet alle scuole dell’obbligo dell’Appennino

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Sono stati consegnati in questi giorni a diversi studenti delle scuole dell’obbligo dell’Appennino, 165 tablet arrivati nell’ambito dei progetti riguardanti la Strategia nazionale Aree Interne, attraverso il Ministero per la Coesione territoriale.

Spiega il Sindaco di Castelnovo ne' Monti e referente per l’Unione Appennino della Strategia Aree Interne, Enrico Bini: “Il Ministro Giuseppe Provenzano ha lanciato questo importante progetto che vede la collaborazione con Amazon, per garantire l’apprendimento e in particolare il buon funzionamento della didattica a distanza nel caso se ne presenti la necessità, anche per quegli studenti che non hanno la possibilità di dotarsi di mezzi tecnologici adeguati".

 

Il Ministero ha deciso di destinare questi fondi a quei territori che più di altri sperimentano le difficoltà legate alla distanza e la tortuosità delle strade. L’Unione Appennino, in accordo con i Dirigenti scolastici e il tavolo composto dagli Assessori alla Scuola dei sette Comuni (Castelnovo, Carpineti, Casina, Toano, Vetto, Ventasso e Villa Minozzo), ha deciso di destinare i 165 tablet assegnati individuando ragazzi frequentanti la scuola dell’obbligo.

"Siamo consapevoli che pur parlando di un numero consistente di dispositivi, non saranno comunque sufficienti a colmare il fabbisogno delle varie realtà territoriali - continua Bini - ma vogliono essere un supporto e un segnale di attenzione in particolare verso quelle famiglie che hanno difficoltà ad adattarsi ai meccanismi della didattica a distanza".

2 COMMENTS

  1. È un ottima iniziativa, tutto ciò che porta beneficio alla comunità è un ottima iniziativa. E come tale sarebbe interessante capire come mai un governo prenda accordi con un colosso del commercio, spesso contestato per molte ragioni, e non tenda a favorire le attività del territorio che faticano a sopravvivere, soprattutto nel nostro contesto. Il cittadino che acquista sul portale del colosso rinuncia inconsapevolmente, più o meno, ad un servizio vicino a casa… lo stato inizia a fare altrettanto. Non è buon esempio a mio parere. Ci riconoscono qualche euro anche per la pubblicità resa al portale? Grazie per i chiarimenti.

    Una cittadina

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