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Riapertura punto nascite, Salviamo le Cicogne: “ci prendono per i fondelli” / AGGIORNAMENTO: “Siamo indipendenti dai partiti”

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La riapertura dei punti nascita in Appennino, nelle zone di Pavullo, Porretta Terme, Borgo Val Taro e Castelnovo ne' Monti era stata sospesa durante la prima fase della pandemia, per poi subire un nuovo rallentamento a causa della riacutizzazione della diffusione del virus. "Considerato il momento di grande incertezza che stiamo attraversando, al momento è difficile definire con certezza la data prevista per la riapertura di questi punti nascita - afferma la dirigente della Regione Emilia Romagna Kyriakoula Petropolacus".

La richiesta ad hoc avanzata dal consigliere regionale Fdi Marco Lisei, appoggiata anche dal comitato "Salviamo le cicogne", non ha quindi trovato risposta se non quella di aspettare tempi migliori. "La risposta della direttrice generale della sanità pubblica regionale in merito alla riapertura dei punti nascita - scrivono dal comitato - rivela l'inganno delle promesse fatte a due giorni dal voto regionale".

In un post su Facebook il comitato "Salviamo le cicogne" conclude: "Il protocollo che due giorni prima delle elezioni era già pronto e che il sindaco Bini diceva avrebbe consentito la riapertura dei punti nascita prima di 60 giorni è solo un pourparler etereo e non scritto, classificato dalla direttrice generale Petrapulacos come "interlocuzioni verbali". Le interlocuzioni si sono interrotte perché sono tutti impegnati per il Covid. Nel frattempo, le Ausl dicano cosa ne pensano loro, visto che solo a Reggio Emilia mancano 25 anestesisti su 70. Classifichiamo la cosa come "presa per i fondelli". Grazie dell'impegno, ottimo e abbondante".

 

AGGIORNAMENTO DEL 4/11/2020

"Il Comitato Salviamo le Cicogne è particolarmente geloso della propria indipendenza dai partiti e quindi ha chiesto che la notizia fosse rettificata per ristabilire la verità oggettiva: le Cicogne non hanno appoggiato la richiesta del consigliere Lisei".

(Salviamo le Cicogne di Montagna)

7 COMMENTS

  1. Gentile AG,
    credo che la rettifica di Redacon basti e avanzi.
    Sul tempismo le faccio notare che da quando è in atto la pandemia le Cicogne hanno sospeso ogni forma di pressione per la riapertura del punto nascite.
    Ma ciò nonostante vedo che preferisce polemizzare con loro piuttosto che prendere atto che quanto dichiarato in campagna elettorale era falso.
    Non tanto per i meno dei 60 giorni dichiarati da Bini, che il Covid fa passare sotto il tappeto, quanto sulla dichiarazione che il protocollo sperimentale era già pronto ed era in discussione con il Ministero. Se un protocollo esiste anche solo in bozza sarebbe scritto da qualche parte, ma la dirigente generale della Regione ER riferisce solo di interlocuzioni verbali.
    Immagino che dall’alto del suo anonimato saprà essere ugualmente molto comprensivo con le balle elettorali e molto spigoloso con chi le contesta.

    Gianni Marconi

  2. Per quanto riguarda l’anonimato vorrei chiedere al sig. Marconi se a lui redacon ha chiesto la carta di identità prima di pubblicare il commento? Perché se non lo ha fatto, per quanto ne sappiamo, chi scrive potrebbe essere un vicino rancoroso del vero sig. Marconi che scrive concetti molto lontani al pensiero del vero sig. Marconi.
    Smettiamola con questa polemica sul presunto anonimato. Se scriviamo cose penalmente rilevanti siamo tutti rintracciabili. Se no, su redacon nessuno è certo dell’identità di chi scrive nei commenti.
    Continui a starmi bene.

    AG

    • Firma - AG