Home Cronaca Il tracciamento non funziona, i tamponi ritardano: alcune testimonianze

Il tracciamento non funziona, i tamponi ritardano: alcune testimonianze

139
0

Ritardi nei tamponi e nessun tracciamento ai parenti di persone risultate positive, lasciate a decidere autonomamente se isolarsi o meno: questa la situazione denunciata da alcune testimonianze di persone della montagna purtroppo venute a contatto con la malattia.

All'Istituto Foscolo di Toano - le cui attività sono riprese lunedì scorso, 9 novembre, dopo lo scoppio di alcuni focolai tra gli studenti e il personale - i tamponi ai bambini sono stati fatti in ritardo di otto giorni rispetto alle segnalazioni.

A Carpineti, dove la situazione registra un decesso e circa un'ottantina di casi positivi, ai familiari in un caso è stato detto che non fosse necessario fare il tampone per rilevare la positività.

E ancora a Vetto, Alberto Tondelli, responabile Spi (pensionati Cgil) per la zona montana, ha denunciato in un post su Facebook: "Sono 16 giorni che sono a contatto con mia moglie positiva al Covid, ma nonostante le sollecitazioni mie e del mio medico di base, sia telefonicamente che via mail, non ho ricevuto alcun riscontro dalle strutture atte allo scopo. Sono positivo? Se sì, sono asintomatico?".

Secondo le indicazioni in atto, Tondelli potrebbe infatti uscire dall'abitazione, non presentando sintomi, con l'alto rischio di essere asintomatico e contagiare gli altri. Le autorità sanitarie si stanno quindi basando unicamente sul senso di responsabilità del singolo, che deve autonomamente decidere di isolarsi rischiando di dover lasciare incustodito il posto di lavoro.

Mentre succede questo, all'ospedale Spallanzani di Reggio Emilia sarà allestita da domani una tenso-struttura per effettuare gli screening ultra rapidi a studenti e persone in quarantena a causa di un familiare positivo. Un modo per velocizzare la risposta verso l’utenza, sgravando ulteriormente il laboratorio di analisi dei tamponi molecolari, che a regime ne processa 1.800 al giorno.

Se tutto va come deve andare, l'Ausl prevede di farne 300 al giorno, per riuscire a tracciare la positività di quei contatti stretti asintomatici di casi positivi e concludere la quarantena di queste persone.