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Monsignor Mercati: “Contro la pandemia invochiamo San Prospero”

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Pubblichiamo il bollettino della

 

UNITÀ PASTORALE DI CARPINETI

(335/8257036)

San Prospero, San Biagio, San Donnino, San Pietro,

Onfiano, Pantano, Pianzano, Poiago e Pontone

Vita parrocchiale dal 22 al 29 novembre 2020

DOMENICA

22 novembre

Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re Dell’Universo

S. Messe: Carpineti ore 8.30 (def. Gasperini Franco) ore 11.15 (def. di Montermini Onildo)

ore 18.00 (def. Biagini Giovanni.) Pontone ore 10.00 Pantano ore 10.00

LUNEDI’

23 novembre

S. Messa: ore 18.00 (def. Caselli Lina e Bernardo)

MARTEDI’

24 novembre

Festa di San Prospero Patrono della Diocesi e di Carpineti

S. Messe: ore 10.00 e 20.30 ( pro populo )

MERCOLEDI’

25 novembre

S. Messa: ore 10.30 (libera intenzione)
GIOVEDI’

26 novembre

S. Messa: ore 18.00 (per le anime del Purgatorio)
VENERDI’

27 novembre

S. Messa: ore 18.00 (def. Magnani Carla)

SABATO

28 novembre

S. Messe: ore 10.00 (libera intenzione)

festiva: ore 18.00 (libera intenzione) a S. Donnino

DOMENICA

29 novembre

Prima domenica di Avvento

S. Messe: Carpineti ore 8.30 (def.di Bertolini Maria) ore 11.15 (pro populo)

ore 18.00 (def. Guidetti Aronne.) Pontone ore 10.00 Pantano ore 10.00

Meditazione domenicale. La regalità di Cristo, giudice dell’amore. Le letture di questa ultima domenica dell’anno liturgico hanno lo scopo di farci comprendere la natura inattesa e sconvolgente della regalità di Gesù, una regalità diversa da quella del mondo: è un pastore, che si prende cura del suo popolo e lo salva dal peccato; un re giudice, che si identifica nei poveri. Il profeta Ezechiele, nella prima lettura, condanna i “pastori d’Israele” che hanno sfruttato il popolo e non si sono presi cura del gregge loro affidato, e annuncia che Dio domanderà loro conto di ogni singola pecora. Vista la negligenza dei pastori, Yeshua stesso si prenderà cura del gregge. L’apostolo Paolo nella seconda lettura, lega la regalità di Gesù alla vittoria sul peccato e sulla morte. Gesù è ancora in lotta con il peccato del mondo e con la morte. E’ certo però che alla fine, le potenze del male e della morte saranno sconfitte e Cristo potrà così consegnare il suo regno al Padre. Tutte le scelte che nella vita ogni uomo ha fatto pro e contro l’amore di Dio e dei fratelli, acquistano valore di eternità per i tempi nuovi, quando il Figlio dell’uomo verrà a giudicare il mondo (vangelo).

Come puoi aiutare i sacerdoti. Questa domenica 22 novembre si celebra nelle parrocchie italiane la giornata per la sensibilizzazione alle “offerte per il sostentamento del clero”. Forse non tutti lo sanno, ma, oltre che la firma dell’8x1000 a favore della chiesa cattolica, è possibile sostenere il sistema che paga lo stipendio ai preti anche tramite libere offerte che ogni cittadino può dedurre dall’imponibile IRPEF nella dichiarazione dei redditi. La giornata serve a far conoscere questa possibilità e divulgare l’importanza delle offerte che hanno un forte valore di condivisione e solidarietà: si aiutano tutti i preti, non solo quello della propria parrocchia. Le offerte deducibili, sommate a quanto la Chiesa riceve dall’8x1000, con il coordinamento di Sovvenire, consentono di sostenere la missione dei 34 mila sacerdoti italiani, tra cui 400 missionari nel mondo e 3 mila preti anziani o malati. “Ogni offerta è un segno di vicinanza: raggiunge tutti i sacerdoti”, tanto più nell’anno difficile del Covid, in cui da mesi i preti continuano a tenere unite le comunità disperse, incoraggiano i più soli e non smettono di servire il numero crescente dei nuovi poveri. Lo stipendio netto di un sacerdote (proporzionato all’anzianità e agli incarichi ricoperti) va da un minimo di 900 euro al mese, per un prete appena ordinato, ad un massimo di 1.400, per un vescovo alla soglia della pensione. Se tanti fedeli donano anche una piccola somma, si potrà fare molto per i nostri preti.

24 novembre, festa di  San Prospero. Secondo la tradizione, San Prospero fu vescovo di Reggio Emilia nel secolo V. In un documento dell’anno 841, il corpo del santo figura sepolto in una chiesa extraurbana a lui dedicata. Di qui, nel 997 fu trasferito dal vescovo Teuzone in una nuova basilica cittadina, dal titolo omonimo, nella quale - ricostruita però nel secolo XVI - presentemente si venera con la devozione dovuta al principale patrono della città e diocesi. La festa di San Prospero, già celebrata agli inizi del secolo IX, è sicuramente fissata il 24 novembre nel secolo XI. Anche la nostra parrocchia da secoli lo venera come patrono; a lui infatti è dedicata la vecchia chiesa, edificata nel 1609, ma ancor prima vi era una chiesa detta “San Prospero della vallata”. Ogni anno celebravamo in quella chiesa la festa patronale; quest’anno non sarà possibile per le disposizioni sulla pandemia, ma ciò non toglie che la parrocchia si ricordi del santo patrono. La situazione che stiamo vivendo dovrebbe indurci, come nei tempi antichi, ad invocare il suo patrocinio per sconfiggere la pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. Pertanto, vorrei invitarvi a partecipare a una delle due messe fissate per martedì 24, in modo particolare vorrei che portaste i bambini e i ragazzi del catechismo, per chiedere, soprattutto attraverso le loro preghiere, l’aiuto per debellare il male, illuminando la mente degli scienziati e sostenendo gli operatori sanitari nella cura di quanti sono stati contagiati e lottano per uscirne. Prega per noi San Prospero, affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Tempo di Avvento in preparazione al Natale. Il tempo di Avvento, che segna l’inizio dell’anno liturgico, ci richiama in particolar modo alla conversione e alla speranza. In prossimità del difficile periodo di paura e di sofferenza che abbiamo vissuto e ancora stiamo vivendo, l’accorato appello che Dio ci rivolge tramite il profeta Isaia suona come un balsamo per le ferite del presente: “Consolate, consolate il mio popolo”. Il protagonista di questo tempo di attesa è certamente Giovanni il Battista, testimone dello sposo che sta per arrivare. Convertirsi, dice Giovanni, significa riconoscere il proprio peccato e aprirsi con gioia e umiltà alla venuta del Salvatore. L’attesa fiduciosa non resta delusa e alla vigilanza fa seguito la gioia dell’incontro con Dio nel bambin Gesù, Figlio fatto uomo. Siamo chiamati, allora, a rendere lode a Dio per il suo infinito dono d’amore e riconoscere in Maria l’umile serva che ha accolto la Parola divina e ha aperto all’umanità la strada per la redenzione. A tutti auguro un buon cammino d’Avvento, con la speranza di poter giungere a un Natale di grazia e di serenità.

Ricordiamo i nostri morti

Nicoli Domenica, vedova Nicoli di anni 98 deceduta a Milano il 15 novembre. La sua lunga esistenza, iniziata a Ceriola di Pontone, si è conclusa a Milano dove dopo il matrimonio con Gianni si era trasferita per necessità di lavoro, restando però sempre legata alle sue radici dove con il marito e la figlia Nadia tornava ogni qualvolta si presentava l’occasione e in particolare nel periodo estivo. Con il suo sposo, ha voluto costruirsi a Ceriola la casa e trascorrervi in serenità il tempo della pensione, godendo della vicinanza del cognato e della cognata che assieme a loro avevano edificato la casa. Domenica era una signora cortese, ordinata e gentile, conversare con lei era piacevole, la sua compagnia era affettuosa e cordiale. Cresciuta con i principi umani e cristiani, li ha testimoniati e trasmessi a figlia, nipote e pronipote. La santificazione della festa era per lei un appuntamento con il Signore e con la comunità. Gli era stato donato il nome che ricorda il giorno della risurrezione di Gesù e proprio di domenica ha lasciato questo mondo per la domenica senza tramonto. A Milano frequentava la parrocchia e si univa alle iniziative ricreative e di carità, me ne parlava sempre con entusiasmo. Il suo funerale lo abbiamo celebrato nella chiesa di Pontone, a Maria Assunta l’abbiamo affidata nella preghiera e il suo corpo sepolto nell’attiguo cimitero accanto al marito e ai suoi cari, vi riposi in pace. Condoglianze ai famigliari.

Rondanini Pierino detto Mingo di anni 92 deceduto a Castelnuovo Ne’ Monti il 16 novembre. Si è spento il “decano” dei Boschi di Cogliolla, uomo mite e schivo, lavoratore agricolo ed allevatore, non si è sposato, ma ha sempre vissuto nella famiglia di origine con i suoi fratelli, curando la loro terra e vivendo in semplicità del frutto del loro lavoro. Chi transita sulla strada comunale che porta a Velluciana passa davanti alla sua casa e non può non ammirare uno dei paesaggi belli del nostro appennino. Mingo, come confidenzialmente era chiamato, ha vissuto tutta la sua lunga esistenza in questo luogo. Ogni mattina poteva ammirare la bellezza del creato, la fauna e la flora, i profumi e gli odori della natura e certamente elevare a Dio il suo grazie. Ha goduto del lavoro delle sue mani, attaccato alle sue cose, e contento del suo operato, ha assistito i suoi fratelli poi ha chiesto a sua volta di essere anche lui seguito. Il tribunale ha trovato un curatore che si è servito di collaboratori che hanno permesso a Pierino di essere adeguatamente assistito; a loro il grazie per la loro opera. Di fianco alla sua abitazione c’è un piccolo tempietto dedicato alla Vergine Maria che gli abitanti dei Boschi hanno voluto restaurare e lui con i suoi fratelli sono stati i promotori. Mi piace pensarlo nelle sue quotidiane passeggiate, fermarsi davanti a quella edicola devozionale e sussurrare una preghiera. Il suo funerale lo abbiamo celebrato nella chiesa di Maria Ausiliatrice e il suo corpo sepolto nel cimitero di san Pietro, accanto ai suoi fratelli vi riposi in pace. Condoglianze ai famigliari.

Santi Dino di anni 89, deceduto a Castelnovo Ne’ Monti il 18 novembre. La famiglia ha fatto scrivere sul retro della sua foto sorridente: “Ebbe da Dio il dono di un’immensa bontà. Tutta la vita spese intensamente per la sua famiglia” La sintesi della sua vita. Chi lo ha conosciuto, lo ricorda dedito al lavoro e alla cura della sua famiglia, si era sposato con Manfredini Marcella e dalla loro unione è nata Catia, hanno visto come dice la benedizione del Signore i figli dei loro figli e per loro la nipote Marica e la pronipote Sara, erano gioia e consolazione. Con un onesto lavoro si erano costruiti la casa dove vivevano i momenti di serena intimità famigliare. Dino curava il suo orto di cui andava fiero, era piacevole conversare con lui e fino a quando le forze glielo hanno permesso, si rendeva disponibile per le iniziative del comitato locale della Croce Rossa. Nel momento della malattia ha sperimentato la vicinanza e la cura dei suoi cari. Il suo funerale lo abbiamo celebrato nella chiesa di Poiago dove ha ricevuto i sacramenti della fede. Era nato il giorno di Maria Assunta in cielo, a lei lo affidiamo perché con la sua materna intercessione lo introduca presso Dio. Il suo corpo sepolto nel vicino cimitero accanto ai suoi cari, vi riposi in pace. Condoglianze ai famigliari.

Offerte ricevute: In memoria di Pantani Antonio, la figlia per la chiesa. Guidetti Eros, in memoria del papà per la parrocchia. Benassi Marco, per la parrocchia di Pontone. In memoria di Nicoli Domenica, la figlia per la chiesa di Pontone. A tutti grazie.