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“Paese mio” di Alberto Bottazzi

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Riceviamo e pubblichiamo

Ti stringo forte a me, paese mio, e un grande senso di pace si diffonde.

Ascolto il tuo silenzio sotto le stelle del firmamento e le sensazioni che provo le devo solo a te.

I nostri teneri sguardi s'incrociano come gli occhi di due giovani amanti che si cercano sovente, ma che s'incontrano saltuariamente... giusto il tempo di una scappatella.

Terra arida e amata che odori di storia e sentimenti, incarnata nei secoli dai "barbuti della valle", uomini forti, orgogliosi e battaglieri, che con bastoni e forconi difesero la loro dignità e le loro capanne.

L'eclissi di luna parla di te nei sapori piccanti della gioventù, quando la passione ardeva il gusto temerario della vita.

Lo spirito degli avi mi appartiene e mi trasforma. Non si possono dimenticare i campi zappati di fatica e di sudore per poche patate bollite nell'acqua dell'umiltà o l'odissea autunnale dei pastori con le greggi in transumanza.

Non si possono dimenticare i sacrifici dei nostri genitori per costruire un futuro a noi figli e l'ardire nell'affrontare le vicissitudini del vivere, al fine di conquistare un'esistenza migliore.

Alberto Bottazzi

da Il mio spazio ed oltre 2020

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