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Vaccinazioni presso la struttura “Don Cavalletti”

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Dichiarazione della Presidente Elisa Codeluppi

Riguardo le contestazioni in ordine alla mancata somministrazione dei vaccini agli operatori, ci preme chiarire alcune inesattezze che abbiamo letto nelle comunicazioni degli ultimi giorni.

Premesso che a carico dei gestori (tutti, pubblici e privati) sussiste l’obbligo vaccinale solo nei confronti degli ospiti e non anche degli operatori, quest’anno, nell’ambito delle iniziative che la Regione e, in particolare, il Servizio Sanitario hanno via via approntato per fronteggiare l’emergenza Covid, si è cercato di fornire la copertura antinfluenzale anche agli operatori.

A tal fine, già a fine ottobre, il Distretto dell’Azienda USL di Castelnovo né Monti ha inviato una comunicazione a tutte le strutture residenziali per anziani del territorio per richiedere di verificare quanti fra gli operatori non fossero riusciti ad essere vaccinati presso il proprio Medico di Medicina Generale o presso il Servizio di Igiene Pubblica (che sono in genere le vie utilizzate) per potere successivamente, una volta che si fossero resi disponibili ulteriori vaccini, somministrarli anche agli operatori.

Presso il “Don Cavalletti” si è provveduto quindi a stilare un elenco degli operatori interessati e il medico di struttura, che è anche medico di medicina generale, ha intanto iniziato a somministrare i vaccini dei quali aveva ricevuto la disponibilità da parte dell’Igiene Pubblica.

Della circostanza che i vaccini fossero già nella disponibilità del medico di struttura, non è stata data comunicazione alla scrivente. Pertanto sono stati chiesti chiarimenti circa l’effettiva disponibilità di dosi destinate agli operatori. Il medico ha temporaneamente sospeso la somministrazione di vaccini, ritenendo peraltro di dovere essere ulteriormente autorizzato.

Si è trattato in tutta evidenza di un fraintendimento operativo che, di fatto, rallenta le operazioni di vaccinazione.

Francamente stupisce e rammarica tutto questo clamore condito da eccessivi accenti polemici in merito a una vicenda che, peraltro, si riverbera su una categoria di lavoratori – i sanitari - fortemente impegnata a contrastare gli effetti di una pandemia purtroppo presente in modo serio anche dalle nostre parti.