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“La Medicina dei semplici” di Edmea Aldegarda Sorrivi

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Riceviamo e pubblichiamo 

Dedicato ai suoi scolari, che non ha dimenticato e che ora saranno uomini affermati, il piccolo e prezioso volumetto pubblicato da Edmea Aldegarda Sorrivi, ora novantaquattrenne, frutto di una ricerca condotta dagli stessi alunni quindici - vent’anni fa, su richiesta e guida della loro prof.

Sguinzagliati in ogni angolo della provincia a ricercare presso le loro famiglie o nel territorio gli arcani rimedi nella tradizione reggiana a malattie e disturbi vari, fuori dalla portata della medicina tradizionale, con interviste a chi di quelle materie ancora ne sa e ne mastica: eccone in sintesi il contenuto.

“La medicina dei semplici” è l’accattivante titolo della piccola strenna natalizia che Edmea ha preparato per i suoi amici e conoscenti in occasione di queste festività e che, vista la pandemia in atto e gli spazi personali più dilatati, avranno certo il tempo per gustarsela a fondo.

Una cultura e mentalità magica sono sopravvissute nel tempo, forse proprio in contrapposizione alla razionalità, alla tecnologia ed alla scienza che si sono affermate sempre più decisamente nel nostro mondo. Nell’animo dell’uomo è rimasto poi sempre presente il desiderio di ricercare e qualche lato oscuro da esplorare, rappresentato dal mistero del cosmo nel quale siamo immersi e da quello della vita che viviamo.

Certamente semplici soluzioni possono venire dalla natura, sempre Maestra, e con la quale nei tempi passati si intratteneva un rapporto stretto ed attento, solo in parte ora riscoperto ma che, se fosse ulteriormente approfondito, vissuto e valorizzato, potrebbe portarci ad un maggiore equilibrio con la nostra terra, con gli altri esseri viventi e quindi ad avere una migliore e più autentica qualità di vita nonché una maggiore serenità interiore.

Si parte da un’ analisi del fenomeno della stregoneria come rivalsa ed affermazione del femminile nella storia per narrare delle streghe a Reggio e nel nostro territorio, passando da una riflessione sui maghi, universo maschile di tutt’ altro stampo, alla vita “minuta”: quella che spesso faceva ricorso alla magia per ricercare soluzioni ai problemi più svariati: amore, lavoro, salute, relazioni … per arrivare anche, ma per fortuna solo in casi estremi, a patti col diavolo …

Ecco che emerge l’attenzione a storie e narrazioni del territorio reggiano ed in particolare montano, nonché delle nostre periferie campagnole. Curiosità storiche e leggende si intrecciano, superstizioni ancora vive, che spesso entrarono in atti di processi e nella letteratura demonologica, toccando a volte personaggi famosi oltreché mitici, entrati a far parte così della narrazione e della letteratura popolare.

Uno sguardo al passato ed una proiezione sull’oggi con la medicina e la magia delle piante, quella cosi detta “stregoneria benefica” di medicamenti popolari che conserva però una saggezza terapeutica ed erboristica come patrimonio di credenze, tramandato spesso solo oralmente ma che si traduce anche nell’arte empirica dei guaritori (che spesso hanno - come è risaputo- una tutta loro ritrosia nel manifestarsi).

Certo l’erboristeria in questi ultimi decenni ha preso sempre più piede e suscitato interesse da più parti. Esiste anche un rapporto con la medicina ufficiale che utilizza le proprietà delle piante nei suoi prodotti chimici di sintesi, attingendo alle risorse grandi e preziose della natura ma anche raccontandoci così della grandezza di Dio …

Da Luzzara a Frassinedolo, da Bibbiano a Regnano, da Ramiseto a Scandiano, da Civago a Pratissolo, da Arceto e Fellegara a Villa Minozzo i consigli terapeutici di semplici casalinghe, pensionati, sacerdoti, operai e contadine per i più vari tipi di disturbi e malattie non si sprecano. E poi si raccontano le azioni propiziatorie, anche rivolte agli animali, alcune impraticabili per la loro stranezza ai tempi odierni, come quella di dar da bere tre cucchiai di acqua santa ogni mattina ad una vacca per calmarne l’irrequietezza o quella di dar da mangiare un topo arrosto a un bimbo che soffre di enuresi, senza naturalmente farglielo sapere. Altri espedienti innocui si potrebbero, anche solo per sfizio, sperimentare come quello di vestire completamente di rosso un bambino per scongiurarne il contagio da morbillo.

Insomma un libretto curioso e intelligente ed anche divertente in cui, per serietà, emergono le fonti: “biografie dei semplici” che credono fermamente nel potere taumaturgico degli elementi naturali che hanno personalmente sperimentato e che, seppure spesso ciò ci faccia sorridere, ci abbandonano anche alla curiosità di sapere e sperimentare se veramente alcuni di essi funzionano o abbiano funzionato...

Gradevole la lettura che nulla toglie alla serietà delle nostre considerazioni personali e razionalistiche e qualcosa aggiunge al nostro mondo, aprendo orizzonti che ci dicono che forse non tutto dipende dall’uomo ma che tutto è inserito in un disegno più grande dove ogni elemento della natura ha un suo spazio ed un suo orizzonte.

Il testo, un piccolo bijou, arricchito da belle immagini contestualizzate sapientemente e che stimolano l’attenzione del lettore, oltre a valorizzare il ricordo per i suoi scolari mai dimenticati, si conclude con tavole botaniche delle essenze e degli elementi naturali citati, a testimonianza dell’indiscusso amore per la natura della prof. Sorrivi, di scienze e chimica, con un percorso però di tipo sociale e culturale di tutto rilievo nella nostra città, nazione e oltre confine.

Esso, visto l’interesse suscitato, appena le condizioni sanitarie nazionali lo permetteranno, sarà presentato pubblicamente e distribuito nelle librerie.

Maria Alberta Ferrari