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Il generale Zanelli è il vicecomandante della missione Nato in Afghanistan

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Con una semplice cerimonia svoltasi in aderenza alle misure di contenimento del contagio da Covid-19, il generale Nicola Zanelli ha assunto l’incarico di vicecomandante della missione NATO Resolute Support in Afghanistan, subentrando al tenente generale Gilles Hill, del British Army.

Il passaggio di consegne è avvenuto alla presenza del generale statunitense Scott Miller, comandante della missione, che ha dato il benvenuto al generale Zanelli. "L’impegno del contingente italiano prosegue al fianco dei Paesi alleati e dei partner della NATO - ha affermato Zanelli. Dobbiamo rimanere determinati e coesi nel supportare il popolo afghano e le sue Forze nazionali di sicurezza per mantenere i risultati finora raggiunti. Un impegno dovuto verso i cittadini afghani e verso i fratelli in armi di tutti i paesi della Coalizione caduti e feriti nel lungo percorso di stabilizzazione dell’Afghanistan”.

Il Generale Nicola Zanelli, classe 1963, è nato a Castelnovo ne' Monti, in provincia di Reggio Emilia, dove tutt’ora ufficialmente risiede con la moglie e i quattro figli. E’ sempre rimasto molto legata alla sua amata montagna reggiana dove ritorna appena i suoi innumerevoli impegni lo consentono.

La carriera

Tra i primissimi del suo corso d’Accademia è stato assegnato al 9° Reggimento Paracadutisti d’Assalto “Col Moschin” appena uscito dalla Scuola di Applicazione alla fine degli anni 80. Brevettato incursore, ha servito in compagnia operativa in un periodo caratterizzato da molti impegni di largo respiro.

Per completare la sua preparazione, l’allora Comandante della Brigata Gen. Franco Monticone lo impiegò al 187° Reggimento Paracadutisti “Folgore” al comando della 5.a compagnia con la quale ha servito in Somalia, trovandosi anche impegnato nel combattimento avvenuto a Mogadiscio il 2 Luglio 1993 al Check-point Pasta costato 3 morti e 36 feriti tra i militari italiani e un numero imprecisato da parte dei miliziani e dei civili somali.
Ha frequentato anche il Corso Superiore di Stato Maggiore alla Scuola di Guerra e, successivamente, la Scuola di guerra Britannica, superata a pienissimi voti, anche dopo un “master” molto impegnativo.

Inquadrato presso una Brigata britannica quale Ufficiale di staff, nel quadro di un accordo tra i due Paesi è stato impiegato a lungo con la stessa G.U. in Irak (nel periodo iniziale dell’operazione), meritandosi anche una importante decorazione. Alla fine del suo periodo all’estero è stato assegnato al COFS (Comando Operativo Forze Speciali) dove ha ricoperto l’incarico di Sotto Capo di Stato Maggiore Operativo. In tale incarico ha saputo mettere ottimamente in mostra le sue capacità professionali, essendo coinvolto in prima persona in tutte le problematiche della nuova dimensione interforze che le Forze Speciali italiane stanno finalmente acquisendo, seguendo l’esempio dei maggiori Paesi moderni.

Per l’efficacia del suo impegno in tale veste, è stato gratificato da un Encomio Solenne dell’allora Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Di Paola, peraltro grande propulsore delle Forze Speciali, nonché assoluto estimatore della Folgore.

Dal COFS è rientrato a Livorno alla Caserma Vannucci per comandare il “suo” 9° Reggimento Paracadutisti d’Assalto Col Moschin; succeduto dal primo Settembre del 2006 al Colonnello Michele Brandonisio, Zanelli ha mantenuto il comando degli Incursori Paracadutisti fino al 10 Ottobre del 2008 quando venne sostituito dal parigrado Giuseppe Faraglia.

Rientrato a Roma allo Stato Maggiore Esercito dove ha ricoperto importanti e delicati incarichi operativi, a fine 2009 è stato trasferito in Gran Bretagna per ricoprire il prestigiosissimo incarico di Addetto Militare presso l’Ambasciata d’Italia a Londra.

Al rientro da Londra al Generale di Corpo d’Armata Zanelli è stato affidato il delicatissimo incarico del comando del neonato  “Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali” (COFS) costituito il 1° dicembre 2004 alle dipendenze del Capo di SMD.

Il COFS ha la competenza per le operazioni condotte dal fior fiore dei reparti dell’Esercito Italiano peraltro sempre presenti nei teatri operativi fuori area; 9° Reggimento d’assalto “Col Moschin”, dal 4° Reggimento Alpini Paracadutisti ”Ranger”, dal 185° Reggimento Ricognizione e Acquisizione Obiettivi, dal  Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN, dal 17° Stormo Incursori dell’Aeronautica Militare e dal Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri (per le esigenze della Difesa).

Le grandi dote umane e professionali del Generale Zanelli hanno portato il COFS ad essere una vera e propria eccellenza e questo spiega anche il perchè di questo prestigiosissimo comando in uno dei teatri più difficili, complessi e rischiosi come quello afgano.

(Tratto da Reggio Report)

8 COMMENTS

  1. Complimenti al “nostro” generale: nostro perché è un vero montanaro emiliano. L’ho conosciuto oltre un anno fa, quando era generale di divisione (2 stelle), comandante del COFS, comando forze speciali. Lo rivedo ora generale di Corpo d’Armata, (3 stelle), vicecomandante NATO in Afganistan.
    Nel 2012 avevo dato la mia disponibilità ad andare in missione per il MAE (Ministero degli Affari Esteri), in Afganistan, come consulente a progetti di cooperazione internazionale Italia-Afganistan.
    Poi una denuncia temeraria e infondata della signora Sonia Masini, allora presidente della provincia di Reggio Emilia, dalla quale sono stato prosciolto prima ancora di andare a giudizio per “infondatezza della notizia di reato”, ha bloccato ogni possibile incarico del Ministero degli Affari Esteri.
    Chissà che oggi, per rimediare ad un ingiusto e grave danno alla mia carriera, il ministero a guida Luigi Di Maio, non mi proponga un contratto per le provincie di Herat, Badghis, Ghor e Farah, Afganistan.
    Sarei più che felice di incontrare il generale Zanelli e collaborare alla pacificazione e ricostruzione della vita civile ed economica in quel martoriato Paese.
    Un saluto al generale C.A. Nicola Zanelli, a tutti i nostri militari e personale civile impegnato in Afganistan, con gli auguri di serene festività natalizie,

    Alessandro Raniero Davoli
    Consigliere, capogruppo, CASTELNOVO LIBERA, (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e UDC), Castelnovo Monti
    Consigliere Gruppo Lega-Fratelli d’Italia, Unione Montana dei comuni dell’Appennino reggiano

    Alessandro Raniero Davoli

    • Firma - Alessandro Raniero Davoli
  2. C’è sempre qualche saputello spocchioso che non conosce la lingua italiana e, cresciuto con un misto anglo – italiano, dice cazz …te.
    L’Afghanistan (AFI: /afˈɡanistan/, pronuncia tradizionale /afɡanisˈtan/, anche trascritto come Afganistan in italiano. (!) Controlli sul vocabolario.
    Non è corretto in Line generale, secondo la grammatica italiana, mettere la “h” dopo la g se non per vocali come la “e” i la “i”. (Al di fuori di nomi di persona di altri Paesi, come per il Mahatma Ghandi … ma appunto per non storpiare un nome personale. Per quanto riguarda Afganistan, si può, anzi si deve scrivere senza “h” dopo la g …, e in ogni caso sono ammesse entrambe le grafie …5*, vedi dizionario Treccani.)
    Conosco bene sia l’italiano che l’inglese, e di solito, correttore automatico del telefonino a parte, o la fretta di annotare un’idea, non commetto errori.
    Caro amico, si ripassi la grammatica italiana, prima di sproloquiare. Per quanto riguarda il mio Curriculum Vitae, lei proprio non sa di cosa parla.
    Un saluto ai lettori,
    Alessandro Raniero Davoli

    Nota 5*: ^ Vedi ad es. Afganistan – Ultime notizie su Afganistan – Argomenti del Sole 24 Ore; allo stesso modo per l’aggettivo esistono le forme “afgano” e “afghano”, ma in questo caso è più comune la forma senza “h” (vedi afgano, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell’Enciclopedia Italiana.) malgrado “gh” traslitteri in modo più appropriato l’originale fonema della ghayn, suono fricativo della “g” aspra italiana, cioè /ɣ/.

    Alessandro Raniero Davoli

    • Firma - Alessandro Raniero Davoli
  3. Beh, io vorrei fare un passo indietro… Tornare a suo padre… Quello che a Felina ha per soprannome IL COLONNELLO… Che uomo…. Che classe…. Anche stavolta la mela ?, non è caduta distante dal melo… ?

    Umberto Gianferrari

    • Firma - Umberto Gianferrari
  4. L’illustrissimo viene punzecchiato e subito si mette a googlare. Davvero sempre interessante leggere i suoi commenti. Si dimentica comunque che il suo CV è pubblicato sul sito del comune,e a ben leggerlo viene il dubbio a chiunque di come abbia fatto a lavorare per il ministero degli esteri con un solo diploma liceale. Ma non ci importa. È bello anche veder fare la parte del vittimismo per una denuncia presa dalla Masini. D’altronde si sa, si è colpevoli solo davanti ad una condanna e lei non è stato condannato. Chissà magari un domani ci saranno altri indagati,ad esempio a Bibbiano,che verranno prosciolti nonostante gente che li ha messi alla gogna solo perché finiti nel registro degli indagati. Davoli, credo che Di Maio non legga Redacon,se deve dirgli qualcosa lo chiami che forse ha più possibilità di mettere in mostra il suo CV che non qui. Mi stia bene e non si faccia del sangue amaro a leggere i commenti su Redacon.

    PS: la questione brogli com’è finita? Quella degli USA intendo, per quella qua a Castelnovo ormai abbiamo già riso abbastanza

    Simon

    • Firma - Simon
  5. Simon, lei è ossessionato dalla mia persona, perbacco … Redacon non è una chat room personale. Continui a frequentare i suoi amici, politici del PD, prenda il caffè e il bignè con loro, sopratutto il bignè. Non la conosco, Simon, signore o signora che sia, perché questo accanimento immotivato nei miei confronti? Lei si interessa al mio curriculum vitae, e si meraviglia del mio diploma, Liceo scientifico. Sa perché ho avuto contratti con due ministeri italiani e con la EAR, Agenzia Europea per la Ricostruzione? Perché sono preparato e piuttosto bravo nel mio lavoro di consulente per l’internazionalizzazione. E per dimostrarle che mai sono stato raccomandato o paracadutato dalla Lega, le vorrei far notare che i miei contratti sono stati firmati sempre da governi di centro sinistra. Sorpresa …?
    Lo scrivo perché mi è stato riferito che i suoi amici del PD hanno messo in giro questa voce … visto che per loro è normale avere un lavoro solo per meriti politici. Proprio il mio curriculum, non sono laureato in Italia, ho terminato i miei studi al Richmond College, Richmond Upon Thames, Inghilterra, è una indicazione delle mie capacità dimostrate sul campo. Pensi che in Iraq, Nassiriyah, la mia retribuzione era superiore a quella di un parlamentare italiano. Tra breve credo che darò alla stampa un mio breve “racconto” in merito. Così potrà capire cosa ho fatto, di eclatante, per la mia Patria, l’Italia.

    Alessandro Raniero Davoli

    • Firma - Alessandro Raniero Davoli