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Maestri di sci protestano davanti alla Regione, Bonaccini: “Stanziato un milione di euro”

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Più di cento maestri di sci provenienti da tutte le località hanno manifestato ieri mattina nel piazzale Aldo Moro, sotto le finestre della Regione. Ad incontrarli, il governatore Bonaccini e l'assessore al turismo Andrea Corsini: "Stanziato più di un milione di euro dei fondi regionali".

Nella mattinata di ieri, mercoledì 23 dicembre, 150 maestri di sci in rappresentanza di 23 scuole appenniniche hanno protestato davanti alla Regione per le chiusure imposte dall'emergenza Covid. Limitazioni che stanno causando al settore sciistico e degli impianti invernali perdite fino al 40%. I maestri di sci chiedono "di non essere abbandonati, in un momento così complicato".

La Regione si dice quindi pronta a stanziare un milione di euro a loro sostegno, in quanto categoria tra le più colpite dalle restrizioni. “Non basta - afferma Bonaccini - al Governo  chiediamo anche altre risorse da destinare alla parziale copertura delle perdite di fatturato subite dalle società che gestiscono gli impianti sciistici".

"Conosco molto bene la nostra montagna - continua il presidente. Ci sono stato parecchie volte e ci tornerò presto, già a gennaio. Ci vive gente forte, abituata a lamentarsi poco e rimboccarsi le maniche. Come Regione investiremo parecchio sulla montagna, perché se sta bene monte sta meglio anche valle".

Continua Corsini: "In questi anni abbiamo investito molto per sostenere il comparto del turismo in montagna, che può contare su oltre 50 impianti distribuiti su 18 stazioni invernali. Siamo fiduciosi che dal 7 gennaio potrete tornare ad accogliere i tanti appassionati che, anche da fuori Regione, ogni anno frequentano le nostre piste da sci".

Oltre alla Giunta, anche la Lega ha incontrato i maestri di sci. "Pensiamo che sia fondamentale riaprire gli impianti sciistici il prima possibile - sostiene il capogruppo del Carroccio, Matteo Rancan - considerando che non risultano ristori programmati e stanziati per questa categoria, così come non esistono linee guida chiare per questo sport, essendo comunque individuale e non di contatto. La nostra montagna va valorizzata, aiutata, tutelata e incentivata, ma delle parole siamo stufi: è ora di agire".

(Qui il video)