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Essere in area Mab Unesco porta l’accesso a 8 milioni di fondi

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Si è aperto con una bella sorpresa il 2021 della Riserva di Biosfera dell'Appennino tosco emiliano. "Un risultato inatteso. Una strenna di fine anno, nella legge di bilancio appena approvata" commenta a Redacon Fausto Giovanelli, coordinatore della riserva del Mab Appennino.

Legge Finanziaria appena approvata dal Senato, infatti, stanzia un fondo di 4 milioni di euro per il 2021 e altri 4 per il 2022 a favore delle scuole di infanzia elementari e medie delle aree dei Parchi  nazionali  e delle aree Mab Unesco.
“Oggi la scuola ha altri urgenti e quotidiani problemi, purtroppo - dichiara  Giovanelli  che, come noto, è anche presidente del Parco nazionale dell'Appennino tosco emiliano -  pero dà coraggio e speranza il fatto che, appena saranno definite le procedure di assegnazione, insegnanti e dirigenti potranno progettare e attuare azioni di qualità per tante scuole. Nel perimetro ristretto del nostro Parco dell'Appennino (i 26mila ettari di crinale) non ci sono sedi scolastiche. Ma nel perimetro dell'area del programma Mab Unesco  (220mila ettari e ben trenta comuni montani e collinari) ci sono decine di istituti comprensivi. Il futuro. Va detto grazie al ministro governo e ai parlamentari che l’hanno portata avanti . È da subito ci si può preparare all’ utilizzo”.
Aspetto da non trascurare e che dimostra, una volta di più, l'importanza delle Riserve di Biosfera promosse dal programma Mab dell'Unesco è il fatto che il considerare le stesse nella selezione di benefici previsti in una legge è una prima assoluta nella legislazione italiana.

4 COMMENTS

  1. Se non ricordo male, il principio animatore del programma Mab Unesco era quello di configurarsi come una creativa “fucina” di idee e progettualità, le quali, giustappunto in virtù della propria e rispettiva valenza, avrebbero potuto semmai “guadagnarsi” il sostegno economico da parte di soggetti pubblici e privati – anche in forma congiunta e compartecipata – secondo un “agire dal basso” che aveva il suo punto di forza nel capitale umano, e relativi talenti, nonché nel numero e varietà dei progetti.

    Ovviamente, non può che far piacere l’apprendere che l’essere in area Mab Unesco porta l’accesso a otto milioni di fondi, a favore delle scuole d’infanzia, elementari e medie, ma a me sembra che tale assegnazione di risorse rientri sostanzialmente nei meccanismi convenzionali, ossia quelli che non partono dal basso ma vedono una attribuzione di finanziamenti già “confezionati” e predestinati “dall’alto”, ossia convogliati già in partenza verso un determinato settore, come sembra appunto succedere in questo caso.

    Posso naturalmente sbagliarmi, ma da quanto ne capisco pare essersi di fatto capovolta la logica “dell’agire dal basso”, per divenire quella “dall’alto”, che segue cioè il modello più tradizionale di distribuzione dei fondi, e non vedo pertanto come si possa parlare di norma che “è una prima assoluta nella legislazione italiana”, e a questo punto mi chiedo anche se non fosse forse preferibile lasciare decidere alle varie aree Mab Unesco l’utilizzo della somma destinata, secondo le rispettive esigenze, anziché vincolarne a priori l’uso.

    P.B. 02.01.2021

    • Firma - P.B.
  2. Le aree Mab Unesco non sono un soggetto di diritto amministrativo . Lo sono le scuole, gli istituti comprensivi che potranno con progettualità loro accedere al fondo destinato dal min Ambiente e Parlamento. Quasi tutti i progetti in corso partono da basso : ideazione progettazione partnership ricerca e reperimento risorse. Nn è male che per una volta ci sia un fondo riservato a zea (parchi Naz lì) e riserve Unesco. Specie da noi dove il perimetro del parco è così ristretto da non includere al suo interno sedi di scuole salvo Corniglio credo.
    Fausto Giovanelli

    • Firma - Fausto giovanelli
  3. Ringrazio il presidente del Parco Nazionale, e coordinatore della riserva Mab Unesco, per la precisazione fornita, ma resto comunque dell’opinione che non vi sia nulla di particolarmente innovativo, ossia di “prima assoluta”, in questa assegnazione di fondi, la quale segue a mio modesto vedere i normali ed usuali canali di erogazione, cioè quelli che non comportano una preliminare presentazione di progetti (i quali progetti verranno invece dopo, proprio come sembra essere in questo caso non appena “saranno definite le procedure di assegnazione”).

    Per dirla in altra maniera, sarebbe stata grosso modo la stessa cosa se la somma in questione fosse stata destinata agli istituti scolastici delle aree montane, dando precedenza a quelli situati in zone Parco e riserve Mab Unesco, o prevedendo che l’appartenenza a detti ambiti territoriali fornisca un “punteggio” maggiore nella formazione della graduatoria per accedere al fondo, come succede di norma allorché le domande per poter beneficiare di un determinato contributo o incentivo vengono selezionate tramite apposita “griglia” a più voci.

    Fermo restando che questi otto milioni sono benvenuti, e dovremmo altresì rallegrarci se ulteriori altri ne arrivassero alla riserva Mab Unesco, rimango anche qui del parere che sarebbe preferibile un loro utilizzo lasciato alle scelte delle singole riserve Mab Unesco, sembrandomi tale “procedura” più rispondente alla logica di una progettualità nata sul posto, cioè dalle comunità locali, sostanzialmente “dal basso”, in base alle vocazioni e aspettative dei singoli territori (mi parrebbe una logica molto più vicina a quella “originaria” del programma Mab Unesco).

    P.B. 03.01.2021

    • Firma - P.B.