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Dall’unità pastorale di Vetto la meditazione su conversione e invito vocazionale: temi centrali di questa domenica

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Riceviamo e pubblichiamo

Foglio d’informazione e vita cristiana della Unità Pastorale di Vetto
(Parrocchie di Cola, Crovara, Gottano, Piagnolo e Vetto)
Vetto: tel. 0522 815556 – mail: [email protected]
Parroco: don Bogumil Krankowski tel. 3395657978 mail: [email protected]

Domenica 24 gennaio 2021
III domenica T. O. (anno B)

Riflessioni sul Vangelo
Il tema centrale della prima lettura di questa domenica è la conversione. Il profeta Giona si reca a Nìnive su richiesta di Dio per ammonire la popolazione di convertirsi, pena la distruzione della città; benché i cittadini fossero pagani, prestarono ascolto alle esortazioni di Giona e Nìnive fu salvata. Questo episodio ci mostra che il progetto di salvezza di Dio non è riservato solo per il popolo eletto, ma è per l’intera umanità. Esso è stato compiutamente svelato al mondo attraverso Gesù, che nel brano del Vangelo inizia la sua missione messianica.
Il ministero di Gesù inizia «dopo che Giovanni fu arrestato», come se il progetto di Dio non preveda soluzioni di continuità. L’annuncio ha il suo nucleo centrale nella seguente frase: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Il tempo di cui Gesù sta parlando non è da intendersi in senso cronologico (χρόνος), ma nel senso di tempo opportuno (καιρός). È infatti giunto la pienezza dei tempi, il momento propizio per gustare l’amore di Dio nella storia: il regno è vicino, perché Dio stesso si è fatto uomo e ha posto la sua tenda in mezzo al suo popolo. Per vivere appieno questa occasione è necessaria sia la conversione (μετάνοια), un cambiamento di mentalità radicale che si rispecchi anche e soprattutto nelle azioni, sia la fede nel Vangelo, cioè la volontà di costruire la propria vita sulla gioia che Gesù ha portato.
Gesù si reca quindi presso il lago di Genezaret, chiamato dall’evangelista «mare di Galilea» per accostare Gesù alla figura di Mosè: come questi aveva condotto Israele al mar Rosso per portarlo alla Terra promessa, così Gesù ne completerà la missione verso la salvezza spirituale. In più Gesù si sceglie i suoi primi discepoli, agendo in controtendenza rispetto all’epoca (erano i discepoli a scegliersi il maestro). I primi chiamati sono i fratelli Simone ed Andrea, a cui Gesù rivolge un invito vocazionale: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». Per capire bene questa espressione va ricordato che nell’immaginario ebraico antico il mare era simbolo del peccato e della morte spirituale (il mare aveva inghiottito sia l’umanità peccatrice al tempo del diluvio universale, che i soldati egiziani che volevano riportare in schiavitù Israele). Rendere i discepoli “pescatori di uomini” voleva perciò dire chiamarli a portare tutti i peccatori alla luce di Cristo, “pescarli fuori” dalle tenebre verso la salvezza. Curiosamente i due fratelli non esprimono dubbi davanti all’invito di Gesù (di fronte al regno di Dio non dobbiamo farci molte domande, ma dobbiamo affidarci alla sua chiamata), ma «subito lasciarono le reti e lo seguirono»; questo gesto esprime la rinuncia alle sicurezze della loro vita, ormai inutili perché in Gesù tutto trova il suo compimento.
Altri discepoli sono individuati in una seconda coppia di fratelli pescatori, Giacomo e Giovanni, che alla chiamata di Gesù abbandonano il loro padre Zebedeo. La figura del padre è qui il simbolo delle tradizioni a cui i due fratelli erano legati: accettare la chiamata di Gesù comporta l’abbandono della vecchia mentalità per avere un “padre” nuovo, ossia per diventare figli di Dio in Gesù. Il vangelo ci informa anche che Zebedeo e i figli hanno dei garzoni che lavorano per loro, lasciandoci pensare che Giacomo e Giovanni erano trattati come dei padroni; ma essi rinunciano a questa posizione di superiorità per diventare servi, discepoli del Maestro. Mettiamoci anche noi al servizio del Vangelo con umiltà, per poter essere degni di gustare la gioia senza fine del regno di Dio.

 

Domenica della Parola di Dio

 

18 – 25 gennaio: settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Mettiamoci quindi in ascolto della parola di dio, uniamoci nella preghiera affinchè si possa raggiungere quell’unità pregata da Cristo:
”…….. Che tutti siamo una sola cosa; come tu, Padre sei in me ed io in te, siano anch’essi in noi, perchè il mondo creda che tu mi hai mandato”.
(Gv. 17,21)

 

Sante Messe e celebrazioni dell’Unità Pastorale di Vetto con intenzioni

VETTO

Sabato 23 gennaio ore 17,00

Domenica 24 gennaio III T.O. Domenica della Parola di Dio ore 10,30 S. Messa Def: Abati Sofia

Martedì 26 gennaio Memoria dei Santi Timoteo e Tito, vescovi ore 15,30

Mercoledì 27 gennaio Memoria dei Santi Timoteo e Tito, vescovi ore 15,30

Giovedì 28 gennaio Memoria di S. Tommaso d’Aquino, vescovo e dottore della Chiesa ore 15,30

Venerdì 29 gennaio ore 15,30

Sabato 30 gennaio S. Maria in sabato ore 17,00

Domenica 31 gennaio IV T.O. Giornata dei malati di lebbra ore 10,30

COLA

Domenica 24 gennaio III T.O. Domenica della Parola di Dio ore 9,00 S. Messa Def: Ruffini Riccardo

Domenica 31 gennaio IV T.O. Giornata dei malati di lebbra ore 9,00 S. Messa Def. Ruffini Roberto

 

Il volume “Lectio divina sulle letture delle domeniche dell’anno C”, raccoglie le riflessioni tenute da don Paul. Il prezzo di acquisto è di 10 € ed reperibile presso le chiese di Vetto e Cola nelle giornate festive nonché contattando telefonicamente i numeri: 3286999879 (Erio) e 3349832188 (Ivano).
Può essere un’ottima idea per un regalo sobrio e di grande utilità.

 

OFFERTE per il restauro e messa in sicurezza chiesa San Lorenzo in Vetto:
Banco BPM Vetto IBAN: IT51 V 05034 66530 000000010052
La parrocchia ringrazia tutti coloro che continuano ad offrire il loro contributo per il restauro della chiesa

 

 

Unità Pastorale di Vetto
(Parrocchie di Cola, Crovara, Gottano, Piagnolo e Vetto)