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In questa prima domenica di Quaresima, don Pietro ci suggerisce un gesto di prossimità: essere sentinelle, cioè attenti e vicini a chi ci vive accanto.

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Riceviamo e pubblichiamo

21.02.2021 domenica I del Tempo di quaresima

Introduzione alle letture

Gen 9,8-15: Il testo ci narra della ostinazione di Dio nel cercare e
recuperare gli uomini che si sono perduti per avvicinarli a sé.

Salmo Responsoriale Sal 24,4bc-5ab; 7bc; 8-9
Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.

1Pt 3,18-22: L’apostolo fa eco al testo del Genesi e ci dice della
attuale opera di salvezza realizzata da Dio in Cristo.

Mc 1,12-15: L’episodio narrato dall’evangelista si presenta a noi
come l’esemplificazione della fedeltà di Dio e della solidarietà di
Gesù con la nostra esistenza umana.


 

Calendario settimanale

Domenica 21 febbraio
Quaresima missionaria: In questa prima domenica desideriamo ricordare e pregare per la missione diocesana in Albania dove sono tuttora presenti suor Rita Ferrari e suor Maria Angelica Borracino, Carmelitane Minori della Carità (diocesi di Sapa).

Gesto di prossimità: “Essere sentinelle…cioè essere attenti a quello che succede nella propria via, nel proprio quartiere o nella frazione.”
“Pronto! Ciao come stai?”. La pandemia ha creato nuove solitudini, altra sofferenza... Ci sono anziani soli, in difficoltà anche all’interno della propria famiglia. Il telefono può creare vicinanza, costruire un ponte... Una telefonata può far sì che una persona si senta meno sola, anzi, voluta bene.


Lunedì 22 Febbraio Cattedra di san Pietro apostolo


Venerdì 26 Febbraio
ore 15,30 In chiesa parrocchiale Felina Via Crucis


Domenica 28 Febbraio domenica II del Tempo di quaresima
Quaresima missionaria: In questa seconda domenica desideriamo ricordare e pregare per la missione diocesana in India dove è presente Paolo Santini, Fratello della Carità (diocesi Mumbai)

Gesto di prossimità: “L’esistenza di ciascuno di noi è legata a quella degli altri: la vita non è tempo che passa, ma tempo di incontro”. (FT.66)
Dona un pasto caldo alla Mensa Caritas. Come gruppo di catechisti, come coro della parrocchia, come famiglia... comunque INSIEME, decidiamo di dare il nostro contributo per coprire uno/due/ tre pasti caldi alla mensa della Caritas (www.caritasreggiana.it).


La Caritas necessita di
: olio, biscotti, farina, zucchero.
Possono essere consegnati agli incaricati o in parrocchia
Anche le offerte in denaro andranno per l’acquisto di questi beni.


 

Un racconto per l'anima: Splende sul volto la gloria di Dio.
«Nella mia casa ci sono due stanze, due lettini, una piccola finestra e un gatto bianco. Nella mia casa mangiamo solo la sera, quando il mio babbo ritorna a casa, con il sacchetto pieno di pane e di pesce secco.
Nella mia casa siamo tutti poveri, ma il mio babbo ha gli occhi celesti,
la mia mamma ha gli occhi celesti, il mio fratello ha gli occhi celesti,
io ho gli occhi celesti, e anche il gatto ha gli occhi celesti.
Quando siamo tutti seduti a tavola nella nostra casa sembra che ci sia il cielo»
(Lettera d’una bambina di otto anni di S. José - Costarica).

Enciclica Laudato sii del Santo Padre Francesco

Capitolo quarto - ecologia culturale
145. Molte forme di intenso sfruttamento e degrado dell’ambiente possono esaurire non solo i mezzi di sussistenza locali, ma anche le risorse sociali che hanno consentito un modo di vivere che per lungo tempo ha sostenuto un’identità culturale e un senso dell’esistenza e del vivere insieme. La scomparsa di una cultura può essere grave come o più della scomparsa di una specie animale o vegetale. L’imposizione di uno stile egemonico di vita legato a un modo di produzione può essere tanto nocivo quanto l’alterazione degli ecosistemi. 146. In questo senso, è indispensabile prestare speciale attenzione alle comunità aborigene con le loro tradizioni culturali. Non sono una semplice minoranza tra le altre, ma piuttosto devono diventare i principali interlocutori, soprattutto nel momento in cui si procede con grandi progetti che interessano i loro spazi. Per loro, infatti, la terra non è un bene economico, ma un dono di Dio e degli antenati che in essa riposano, uno spazio sacro con il quale hanno il bisogno di interagire per alimentare la loro identità e i loro valori. Quando rimangono nei loro territori, sono quelli che meglio se ne prendono cura. Tuttavia, in diverse parti del mondo, sono oggetto di pressioni affinché abbandonino le loro terre e le lascino libere per progetti estrattivi, agricoli o di allevamento che non prestano attenzione al degrado della natura e della cultura.

Per pregare con il Vangelo della prossima Domenica
Domenica II del Tempo di Quaresima (Anno B)
28 Febbraio 2021
Vangelo secondo Marco (Mc 9,2-10)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».
Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

 

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