Home Cronaca Settimo è perfetto!

Settimo è perfetto!

5
4

Riceviamo dalla Casa di Carità di Cagnola e pubblichiamo.

“Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto […]. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò”
(Genesi 2,2-3)

Per la Bibbia tutto ciò che è “settimo” è perfetto, completo e santo.

Per noi Settimo era ed è perfetto così com’era.

È stato un regalo enorme per noi, ma anche la nostra casa è stata preziosa per lui, perché lo ha fatto fiorire, permettendo a tanti di accorgersi di lui e di lasciarsi conquistare.

Dio si è servito della Casa della Carità per sprigionare il suo enorme potenziale, che altrimenti sarebbe rimasto come una mina inesplosa. Settimo infatti aveva un potere incredibile, quello di tirar fuori da chi lo avvicinava, con naturalezza, senza violenza, la tenerezza o la giocosità del bambino che si nascondono in ciascuno di noi. Uomini fatti, donne irrigidite, giovani imbarazzati, adolescenti confusi… con lui si trasformavano come per magia in giganti giocherelloni o piccoli guerrireri come lui! Senza accorgersene, lasciavano cadere le difese e si arrendevano a questo piccolo uomo, che neppure s’impegnava troppo a guardarli, a meno che non fossero alti da un metro in giù, e allora partiva con il suo movimento ciondolante, e arrivava a mettere quasi il suo nasino contro la faccia dell’altro. E mentre ti domandavi se era un vecchietto travestito da bimbo o un bimbo travestito da vecchietto… ti trovavi già afferrato dalla sua manina fredda dalle unghie appuntite (che se ti prendeva il naso te lo tirava fino a farti lacrimare). Ed eri già suo.

Il grande potere dei piccoli, che tutti riconosciamo ai bambini, Settimo ce lo ha mostrato come una virtù che può essere di tutti, a qualunque età, una via di santità non da conquistare, ma da ricevere in dono da Dio, che è padre e madre e che ama rivelarsi quando il cuore si scioglie in una risata o in un pianto, quando crollano i muri e ridiventiamo umani… cioè divini.

Arrivato a Cagnola nel 1992, dopo la morte della mamma, schivo ed introverso, Settimo tendeva a nascondersi negli angoli e a sottrarsi al contatto altrui, ma trovò rifugio nell’abbraccio di una coppia formidabile e inimitabile: don Aldo e suor Eugenia, entrambi capitolati al primo sguardo. Col passare degli anni, è cresciuto in lui il coraggio di interagire e di esprimere la sua personalità, facendosi conoscere come un ribelle a priori, curioso, metodico, tenero con i piccoli e teatrante irresistibile.

Finchè è stato autonomo nei movimenti, amava girare dentro e fuori casa, spostandosi silenziosamente senza che ce ne accorgessimo, fino a costringerci ad una caccia al tesoro per ritrovarlo: a volte in una camera, o su un balcone, in solaio o addirittura nel garage.

Durante la Messa, attraversava la cappella da un lato all’altro, guardava fuori dalla finestra scostando appena la tenda (sempre nello stesso punto) e poi si piantava in piedi davanti all’altare, rivolto all’assemblea oppure in faccia a don Aldo, a cui indirizzava parole incomprensibili, talora accompagnate dalla mano alzata (non si sa se benedicente o minacciosa) con cui brandiva l’immancabile fazzoletto.

Ogni tanto, prendeva iniziative sorprendenti, tipo mettere in fila tutte le sedie della sala o spingere la carrozzina di Alfio fino alla porta d’uscita (per fortuna bloccata per metà). L’invecchiamento ha fermato le sue gambe, ma non le braccia, le espressioni del viso e la voce, con cui ha accompagnato fino all’ultimo giorno le nostre celebrazioni, sghignazzando o gridando.

Ho avuto il privilegio unico di poterlo salutare durante il ricovero a Guastalla (dove abbiamo apprezzato il clima di affetto che l’ha accompagnato) insieme a suor Gianna e a don Giovanni, che gli ha portato il sacramento dell’Unzione. Anche in quell’occasione ha cercato di opporsi con le sue manine alle nostre e l’ho sentito dire da dentro la maschera d’ossigeno una delle sue tipiche esclamazioni: “Mammaaa”.

Penso che la Madonna non abbia resistito a tale richiamo e sia venuta a prenderselo proprio nella vigilia della sua e nostra festa. A malincuore, ma fiduciosi, gliel’abbiamo restituito, sicuri che con Lei Settimo ha ritrovato la sua mamma, il suo papà e tutti i suoi cari, tra cui don Aldo, le suore, gli ospiti e tutta la schiera degli innamorati che lo hanno preceduto in Cielo.

Castelnovo ne' Monti, 13 febbraio 2021

 

4 COMMENTS

  1. Un incontro meraviglioso e prezioso. Compagno silenzioso e contemporaneamente ribelle. Attore della Compagnia I Coccodé, fantastico nella sua naturalezza.
    Ci mancherà. Per sempre nei nostri cuori.

    I compagni della Fa.Ce.

    • Firma - I compagni della Fa.Ce.
  2. La descrizione di Settimo è così appropriata che ci sembra di averlo davanti! È stato un dono per noi poterlo conoscere. Ricordiamo con tenera simpatia anche le volte che lo abbiamo accompagnato sul palcoscenico. Un sentito abbraccio.

    Giorgia e Daniele

    • Firma - Giorgia e Daniele