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Da don Pietro la richiesta di collaborazione per reperire l’ulivo per la domenica delle Palme

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Riceviamo e pubblichiamo

07.03.2021 domenica III del Tempo di quaresima – anno B

 

Introduzione alle letture

Es 20,1-17: I comandamenti si presentano, anche a noi, quale risposta personale e libera all’amore di Dio.

Salmo Responsoriale Sal 18,8; 9; 10-11,
Signore, tu hai parole di vita eterna.

1Cor 1,22-25:
L’apostolo ci dice chi è Dio, il quale per mezzo di Cristo si manifesta, e si manifesta in pienezza mediante lo scandalo della croce.

Gv 2,13-25:
L’evangelista ci riferisce di come Gesù si proponga a noi quale luogo, nella sua piena umanità; quale luogo in cui abita e si manifesta la pre-senza di Dio.


 

Calendario settimanale

Domenica 7 Marzo domenica III del Tempo di quaresima
Raccolta offerte Quaresima MISSIONARIA

Quaresima missionaria: In questa III domenica desideriamo ricordare e pregare per la missione diocesana in Madagascar dove sono tuttora presenti don Luca Fornaciari e don Simone Franceschini entrambi della CSFC (dioc. Farafangana), suor Giacinta Gobetti, Carmelitana Minore (dioc. Antananarivo) e i laici Giorgio Predieri (dioc. Fianaratsoa) Enrica Salsi e Luciano Lanzoni (dioc. Farafangana).

Gesto di prossimità: “Spezzare il pane, non dando le briciole, ma condividendo concretamente qualcosa che togliamo dalla nostra tavola”
“Questa volta pago io”. Come famiglia rinunciamo a qualcosa della nostra mensa/tavola e... facciamo la spesa per qualche famiglia, persona che si trova in difficoltà. Se non conosci nessuna situazione o preferisci “custodire nell’anonimato il tuo dono” puoi affidare la spesa fatta al diacono o al tuo parroco: saranno “le tue mani e i tuoi piedi” per arrivare a chi ne ha bisogno.

 

Venerdì 12 Marzo
ore 15,30 In chiesa parrocchiale Felina VIA CRUCIS

 

Domenica 14 Marzo domenica IV del Tempo di quaresima
Quaresima missionaria: In questa quarta domenica desideriamo ricordare e pregare per la missione diocesana in Brasile dove sono presenti: don Luigi Ferrari (dioc. Ruy Barbosa, Bahia), don Giancarlo Pacchin (dioc. Osasco, San Paolo), don Gabriele Burani e don Gabriele Carlotti (dioc. Alto Solimões, Amazzonia). Ricordiamo anche: suor Manuela Ca.arri, suor Alessandra Ferri, suor Madeleine, suor Josianne, Carmelitane Minori (dioc. Ruy Barbosa, Bahia) e i laici Vanessa Leccese, Gianluca Guidetti, Enzo Bertani e Firmino Pessina (dioc. Ruy Barbosa, Bahia).

Gesto di prossimità: “La missione è un fatto ecclesiale, non di qualcuno, sentiamoci missionari scrivendo e pubblicando”.
“Caro missionario, ti scrivo”. I nostri missionari ci scrivono. Condividono. E noi? ... I contatti con i missionari fanno bene a loro, che sono stati mandati in terra di missione dalla Chiesa, e fanno bene a noi, chiamati ad allargare il cuore e a crescere nell’incontro con i lontani.

 

Quest’anno siamo in grosse difficoltà a reperire i rami di ulivo per la domenica delle Palme; invitiamo a procurarseli personalmente, e se qualcuno ne avesse in abbondanza a portarli qualche giorno prima del 28 marzo in parrocchia grazie.


 

 

Enciclica Laudato sii del Santo Padre Francesco
Capitolo IV: III. Ecologia della vita quotidiana

149. È provato inoltre che l’estrema penuria che si vive in alcuni ambienti privi di armonia, ampiezza e possibilità d’integrazione, facilita il sorgere di comportamenti disumani e la manipolazione delle persone da parte di organizzazioni criminali. Per gli abitanti di quartieri periferici molto precari, l’esperienza quotidiana di passare dall’affollamento all’anonimato sociale che si vive nelle grandi città, può pro-vocare una sensazione di sradicamento che favorisce comportamenti antisociali e violenza. Tuttavia mi preme ribadire che l’amore è più forte. Tante persone, in queste condizioni, sono capaci di tessere legami di appartenenza e di convivenza che trasformano l’affollamento in un’esperienza comunitaria in cui si infrangono le pareti dell’io e si superano le barriere dell’egoismo. Questa esperienza di salvezza comunitaria è ciò che spesso suscita reazioni creative per migliorare un edificio o un quartiere. 150. Data l’interrelazione tra gli spazi urbani e il comportamento umano, coloro che progettano edifici, quartieri, spazi pubblici e città, hanno bisogno del contributo di diverse discipline che permettano di comprendere i processi, il simbolismo e i comportamenti delle persone. Non basta la ricerca ella bellezza nel progetto, perché ha ancora più valore servire un altro tipo di bellezza: la qualità della vita delle persone, la loro armonia con l’ambiente, l’incontro e l’aiuto reciproco. Anche per questo è tanto importante che il punto di vista degli abitanti del luogo contribuisca sempre all’analisi della pianificazione urbanistica.

 

 

Un racconto per l’anima: Come in un viaggio
Un ragazzo arriva per la prima volta alla stazione centrale di una grande città (Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze): confusione di folla, la pensilina, cartelli indicatori, gente affaccendata e frettolosa, pubblicità luminosa, un correre di qua e di là che pare non abbia senso! Il ragazzo non ci si ritrova. Cosa fare? Guardare, aprire gli occhi! Tutti i treni si muovono secondo un orario: tutto è stabilito, ora del-la partenza e direzione. Pensare e riflettere dove si è diretti, quale sia la prima cosa da farsi, quanto tempo sia necessario per poterla sbrigare, quando dove e come si possa raggiungere più presto questo scopo. Decidersi, agire, non rimanere nell’incertezza, ma organizzare il proprio tempo in funzione dello scopo. — Il traffico e il movimento sulla piazza della stazione, nei punti di maggiore transito di una grande città. Tutto il movimento è regolato con precisione. Guardare i segnali stradali, la circolazione; pensare quel che deve farsi, dove si vuole andare; agire, decidersi. Queste tre cose vanno sempre insieme.

 

 

Per pregare con il Vangelo della prossima Domenica
Domenica IV del Tempo di Quaresima (Anno B)
14 Marzo 2021
Vangelo secondo Giovanni (Gv. 2,13-25)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

 

 

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