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Pangea Photo Festival, le mostre da vedere

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Il festival di fotografia, Pangea Photo Festival, ideato e organizzato da un gruppo di giovani abitanti dell’Appennino reggiano, ospita sei mostre, in diverse sedi outdoor e indoor, di fotografi nazionali e internazionali.

Vediamole più da vicino

La mostra “Human Nature // Frontcountry” del fotografo Lucas Foglia, esposta a Palazzo Ducale, in via Roma 12, su gentile concessione di Micamera, consta di due progetti che indagano la relazione fra l’uomo e l’ambiente. Dopo che l’uragano Sandy è entrato nella vita del giovane fotografo americano, Foglia sente che è necessario occuparsi dell’argomento come un problema diventato ormai globale.

“Human Nature” ci trasporta in diversi e meravigliosi ambienti, fra città, foreste, deserti, paesaggi ghiacciati e oceani, attraverso immagini accomunate dal desiderio di investigare le complesse e conflittuali forze che intercorrono fra uomo e natura. “Frontcountry” racconta le più remote pieghe dell’ovest americano, fra cowboy e minatori, raccoglie le storie di una trasformazione sociale che vede il costante avanzamento dell’industria mineraria ed energetica e un contestuale sconvolgimento dei paesaggi rurali e degli abitanti che ad essi si relazionano organizzando la propria sopravvivenza. Lucas Foglia, nato in una piccola fattoria a New York nel 1983, è un fotografo di fama internazionale e insegna fotografia presso il San Francisco Art Institute. Le sue opere appartengono a diverse collezioni permanenti, presso il Denver Art Museum, il Museum of Fine Arts Houston, il Philadelphia Museum of Art e il Victoria & Albert Museum.

Sempre a Palazzo Ducale è allestito un altro progetto dell’agenzia NOOR, “Occupied Pleasures” della fotografa Tanya Habjouqa, che narra la quotidianità nei territori palestinesi. Le sue fotografie presentano un ritratto sfumato e multidimensionale della capacità umana di trovare momenti di benessere in circostanze difficili nella Cisgiordania occupata, a Gerusalemme e a Gaza.

La Pietra di Bismantova è palcoscenico di eccellenza per la mostra open air “Arctic New Frontier” di Khadir Van Lohuizen e Yuri Kozirev (in collaborazione con NOOR e Fondation Carmignac), per la prima volta in Italia. Le suggestive immagini, che testimoniano i 15 mila km percorsi dai fotografi per raccontare i cambiamenti climatici nel circolo polare artico, sono esposte sui muri che dal piazzale Dante conducono all’Eremo di Bismantova.

La Corte Campanini, il cortile interno della Biblioteca Crovi dell’Istituto Merulo, in via Roma 4, ospita la mostra “Future Studies” di Luca Locatelli, finalista al World Press Photo 2018, che racconta di pratiche agricole innovative e soluzioni per ridurre il problema della la fame nel mondo. Accessibile negli orari di apertura della Biblioteca, racconta un viaggio di sette anni, ancora in corso, per esplorare nuovi modi di vivere sul nostro Pianeta.

Altre sedi in centro accoglieranno due fotografi reggiani: tra piazza Peretti e piazza Martiri della Libertà è esposta la mostra di Piergiorgio Casotti “Sometimes I cannot smile”, un viaggio intimo e personale nel difficile mondo giovanile groenlandese, mentre in via Roma 7 nell’ex Pretura,  l’indagine fotogiornalistica “Fulani” di Michele Cattani, che ritrae la complessa società maliana nelle sue varie sfaccettature.