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Banca Centro Emilia propone ai soci un utile di 2,5 milioni

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Banca Centro Emilia appartiene al novero delle banche di credito cooperativo. Ha incorporato nel 2018 il Credito Cooperativo Reggiano ed ha sedi locali, nel nostro territorio montano, a Viano, Casina e San Giovanni di Querciola.

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Giovanni Govoni direttore

Si terrà mercoledì 12 maggio l’assemblea di Banca Centro Emilia e si svolgerà mediante l’intervento del “Rappresentante Designato”, nel rispetto del divieto agli assembramenti imposto dalla pandemia ancora in corso. Una modalità inconsueta per la banca che, solitamente, riscontra una nutrita partecipazione da parte dei soci per l’annuale appuntamento assembleare che prevede, all’ordine del giorno, anche l’approvazione del bilancio d’esercizio dell’anno 2020.

 I numeri del bilancio 2020

A conferma del trend iniziato nel 2012, anche il 2020 si chiude con un utile netto che supera i 2 milioni di euro, precisamente, pari a 2,48 milioni. Mercoledì 12 maggio, il CdA presenterà ai soci una proposta di distribuzione del dividendo per circa 300 mila euro, in relazione al possesso delle quote sociali, e coerente con la natura della banca che ha lo status giuridico di cooperativa di credito. Attraverso la quota di utile destinato a riserva, Banca Centro Emilia accresce la sua già robusta patrimonializzazione, con il Common Equity Tier One ratio che sale al 17,01% dal 14,55% del 2019; valori ben al di sopra dei minimi previsti dalla legge. In aumento anche le coperture sul credito deteriorato, che raggiungono il 68%, dal 62% del 2019, determinando una riduzione dell’incidenza del credito deteriorato netto (pari al 1,97%). Una recente indagine pubblicata da Affari Finanza, in collaborazione con Credit Data Research Italia, colloca la banca fra le prime 50 a livello nazionale per solidità, nel proprio livello dimensionale, e prima nel territorio di riferimento.

La raccolta diretta registra un sensibile rialzo (+74,523 mln€, pari a +7,45%) raggiungendo l’ammontare complessivo di 1,074 mld€. A fronte di una contrazione sulle forme a scadenza cresce la raccolta sui conti correnti (+119,795 mln€, pari a +18,19%); una tendenza già in atto negli ultimi anni che è stata enfatizzata da un atteggiamento “attendista” da parte della clientela privata, a seguito della minore propensione ai consumi durante il lockdown, nonché, in molti casi, dal mancato utilizzo da parte delle imprese dei finanziamenti agevolati concessi per fronteggiare l’emergenza economica.

In incremento anche la raccolta indiretta che cresce di 52 mln€, pari a +8,63%, attestandosi a complessivi 654,43 mln€ trainata dalle gestioni patrimoniali (+15,766 mln€, pari a +7,88%) e dalla raccolta dei premi assicurativi (+19,561 mln€, pari a +20,98%).

Aumentano del 6,19% anche gli impieghi alla clientela, attestandosi a complessivi 888,13 mln€ (+52,809€ rispetto al 2019), principalmente per effetto delle misure agevolative poste in essere dal governo con l’obiettivo di garantire sostegno alla clientela che ha dovuto fronteggiare le conseguenze economiche delle chiusure forzate imposte dall’emergenza sanitaria.  Misure immediatamente colte dalla cooperativa di credito che non è mai venuta meno, anche in un anno così difficile, al ruolo di banca locale perseverando nella sua azione di vicinanza al territorio attraverso il finanziamento degli investimenti delle famiglie e delle aziende e, direttamente, aprendo una nuova filiale nella città di Ferrara.

In aumento il numero dei clienti privati +1,26% (411 clienti), mentre rimangono sostanzialmente stabili le aziende + 0,95% (+63), per effetto delle forti limitazioni agli spostamenti che hanno penalizzato le attività di sviluppo. E’ da evidenziare l’alto livello di cross selling della banca: oltre la metà dei clienti (il 56,7%) possiede più di 5 prodotti; tale indicatore, barometro di fidelizzazione, è in crescita costante negli ultimi 10 anni (+32%), a fronte di coloro che possiedono un solo prodotto che diminuiscono parallelamente del 7,6%.

Giuseppe Accorsi presidente

 La gestione della pandemia

Per fronteggiare gli effetti dell’emergenza economica, conseguente a quella sanitaria, la banca ha mantenuto inalterato il suo livello di servizio, non ha mai chiuso o ridotto gli orari degli sportelli ed ha concesso oltre 1500 moratorie che hanno interessato finanziamenti per un ammontare complessivo superiore a 140 mln€. Insieme al Gruppo Cassa Centrale, di cui è parte, le BCC hanno trasmesso al Fondo Centrale di Garanzia delle PMI 173 mila richieste a valere sulle misure del “Decreto Liquidità”. E’ indicativo notare come a fronte di una quota media, a livello nazionale, nel mercato complessivo degli impieghi creditizi pari al 7,5%, le BCC hanno trasmesso il 14,6% del totale delle pratiche oggetto di lavorazione da parte del Fondo di Garanzia. È rilevante, dunque, il contributo delle banche di comunità nel favorire l’accesso di famiglie, imprese e professionisti agli strumenti previsti dal Parlamento finalizzati a mitigare l’impatto dell’emergenza sanitaria sull’economia reale.

Sono stati anche altri i fronti sui quali la banca ha dato concreta prova del proprio impegno dedicando, ad esempio, particolare attenzione al sistema sanitario, mediante la donazione di 10 ecografi portatili utilizzati dalle USCA per la diagnosi domiciliare e disponendo uno stanziamento a favore dell’Università degli studi di Ferrara per finanziare una ricerca sperimentale sui soggetti cosiddetti asintomatici, negativi al tampone naso-faringeo, ma che sviluppano l’infezione in altri tessuti. Sul fronte della scuola – spesso e ingiustamente ignorato, ma determinante per il futuro dei nostri figli e del paese – la banca ha dotato il plesso di Corporeno di nuovi asciugamani a comando elettronico, sostituendo quelli in uso, e sta progettando una serie di iniziative formative rivolte all’educazione finanziaria ed al risparmio energetico.