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Ventasso: protesta contro una possibile tassa sulla pesca

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Nel comune di Ventasso i pescatori dell’Appennino si schierano contro la richiesta di istituire aree di pesca a pagamento: si tratterebbe di pagare un permesso giornaliero o stagionale.

L’istanza del municipio è stata presentata in base a una legge regionale del 2012 che lo consente e la stessa regolamentazione venne fatta da Villa Minozzo a Civago per il torrente Dolo.

I pescatori dell’Appenino hanno incaricato come portavoce della protesta l’ex sindaco di Viano Giorgio Bedeschi, il quale afferma che “le associazioni di pesca non sono state informate. Sembra che tutto si sia svolto nel silenzio assoluto per mettere le cose in evidenza a fatti avvenuti”.

Questione fondamentale è anche quella economica dal momento che la maggior parte dei pescatori sono persone pensionate, Bedeschi prosegue: “Mi chiedo se si possa fare profitto coi pensionati che dal 65esimo anno d’età sono perfino esentati della tassa di concessione governativa. Tanti non hanno soldi per comprare il pesce al supermercato e gli si mette una tassa per pescare le trote”.

L’ex sindaco conclude lanciando una provocazione: “A livello turistico, anziché attrarre gente e pescatori che, magari, venendo da fuori si potrebbero fermare a pranzo nei ristornati della montagna facendo girare l’economia, si sortisce l’effetto contrario facendoli scappare. Già che ci siamo, dopo i funghi, i mirtilli, la pesca e i parcheggi a pagamento sulla Pietra di Bismatova, perché non tassare anche l’aria buona da respirare?”.

4 COMMENTS

  1. Egregio signor Bedeschi, capisco che la sua sia una provocazione. Eviterei di dare suggerimenti. Non vorrei che qualcuno prendesse spunto e istituisse una tassa sul respiro a partire dai 600 m in su per i non residenti. Cordialmente.

    • Firma - L. C.
  2. Stiamo scendendo sempre più in basso, ora la tassa sulla pesca, ma non basta dover fare la licenza? Poi, cosa volete anche dei soldi sui chili di pesce che si pescano? Io sono sempre in giro e per strada vedo solo macchine nuove che costano fior di quattrini, ma scommetto tutte intestate a nonne, zie, ecc. Invece di rubare soldi ai pescatori, controllate bene chi paga le tasse se volete fare cassa!

    • Firma - Max Carpineti
  3. troppi tratti senza un piano e in piu’ la trasformazione di un tratto no kill (liocca)in un tratto a pagamento per favorire una possibile centralina idroelettrica
    non ci siamo i processi partecipativi dimenticati ora danno fastidio
    se si mettono i tratti a pagamento chi se ne occupa? si assumono guardia pesca, come si ripopola? o si fanno le cose a caso?
    comitato no tube regionale

    • Firma - bagni stefano
  4. Ritengo che il progetto di pesca regolamentata in alcune acque del Comune di Ventasso sia in realtà un servizio migliorativo al comparto pesca sportiva che negli ultimi anni ha acquisito un importante ruolo nella valorizzazione turistica del territorio. Infatti è sempre più frequente che pescatori delle metropoli padane vengano a pesca nelle riserve turistiche dell’Appennino, generando presenze destagionalizzate nelle vallate piacentine, parmensi e modenesi, ove questa tipologia di gestione è già attiva da parecchi anni. Anche l’esperienza reggiana del comune di Villa Minozzo a Civago ha generato un non trascurabile indotto turistico legato proprio alla presenza della zona regolamentata a pagamento. Bisogna ricordare che i proventi generati dalle frequentazioni i tutte le riserve emiliane sono totalmente investite in ripopolamenti calibrati, manutenzione degli accessi a fiumi e torrenti, alla vigilanza ed alla promozione del territorio. Non si capisce pertanto il motivo delle diffidenze nei confronti di una iniziativa che non solo arricchirà l’offerta turistica del territorio, ma garantirà parimenti una migliore qualità dei servizi per i residenti e tutti i fruitori locali.

    • Firma - Marino Rivoli - Collagna