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La meditazione odierna di don Paul Poku è incentrata sull’incarico lasciato ai discepoli di andare ad annunciare il Vangelo

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don Paul Poku

Nella solennità odierna ricordiamo il momento in cui Gesù è asceso al cielo per ricongiungersi al Padre. Nel brano del Vangelo che meditiamo oggi tuttavia, prima dell’evento centrale, l’evangelista Marco descrive come Gesù abbia affidato la sua eredità spirituale ai suoi discepoli, così che la comunità cristiana possa continuare la missione di salvezza sulla terra cominciata da Cristo.
All’inizio del brano Gesù lascia agli apostoli questo incarico: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura». Già in queste poche parole notiamo due elementi molto particolari: la proclamazione del Vangelo non è riservata agli Ebrei ma è estesa a tutto il mondo, è universale; inoltre non è limitata solo agli uomini, ma è allargata a ogni creatura: tutto il mondo è stato rinnovato dal sacrificio di Cristo e dunque tutta la natura può essere destinataria della testimonianza dei discepoli. La buona novella portata da Gesù deve essere annunciata ai quattro angoli del mondo affinché tutti siano salvati: se essa verrà accettata, allora si sarà immersi nell’esperienza di Cristo e si comincerà a edificare una vita nuova in vista del suo ritorno; se invece essa sarà rifiutata allora verrà la condanna, frutto della separazione della propria vita dalla vita eterna («Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato»).
Nella seconda lettura Paolo ci spiega l’atteggiamento concreto di coloro che avranno accettato la Parola di Gesù e che avranno immerso la propria vita in essa, esponendoci i frutti della fede («comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace»). Per coloro che sapranno comportarsi in modo coerente alla chiamata ricevuta, il Vangelo promette la manifestazione nella loro vita di importanti segni. Stiamo attenti, questi segni non devono essere interpretati come se fossero miracoli straordinari, quanto piuttosto come gli effetti che l’ascolto e la messa in pratica degli insegnamenti di Gesù portano nella vita dei fedeli. «Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono»: l’abbandono di tutte le cose malvagie che ci impediscono di sperimentare Dio nella nostra vita («nel mio nome scacceranno demòni»); un nuovo linguaggio, pieno di parole di verità, d’amore e di pace verso il prossimo («parleranno lingue nuove»); la capacità di resistere alle tentazioni e superare gli ostacoli della nostra vita («prenderanno in mano serpenti»); la capacità di non essere fuorviati dagli insegnamenti scorretti che arrivano da persone ingannatrici o anche dai mass media («se berranno qualche veleno, non recherà loro danno»); il potere di intercedere per i più deboli, così che il Signore possa operare il meglio per la loro vita («imporranno le mani ai malati e questi guariranno»).
Celebrare la solennità dell’Ascensione significa ricordare l’inizio della nostra missione di fede e rinnovare i nostri propositi per una vita conforme al Vangelo: chiediamo al Signore il dono del suo Spirito, affinché possiamo essere testimoni coerenti della sua Parola per tutto il mondo!
Buona domenica